San Giovanni in Fiore – Comune: con un buco di 10 milioni di euro non andremo da nessuna parte.

sgf rione costa.jpgNei giorni scorsi il Consiglio Comunale di San Giovanni in Fiore, assenti quasi tutti i consiglieri d’opposizione,  ha approvato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, un piano di rientro in dieci anni per recuperare 10 milioni di debiti con la procedura del pre-dissesto, il cosiddetto decreto salva comuni. Si sono evitati sì il dissesto e il commissariamento del Comune, ma i debiti rimangono tutti intatti, e a pagare è sempre Pantalone.

Non tutti i cittadini ne sono consapevoli, ma questo significa lacrime e sangue per la comunità sangiovannese. Una comunità senza futuro. Una comunità sotto controllo e quasi perennemente, di fatto, commissariata. Da un paese come si è ridotto il nostro, in cui nel corso degli ultimi anni, probabilmente a causa di una cattiva e allegra gestione della res publica, si è venuto a creare un buco  di 10 milioni di debiti (quasi 20 miliardi delle vecchie lire), oggi molti giovani cittadini, forse, pensano solo di scappare via. Ciò sarebbe un ulteriore danno per il paese, ma in questi casi la gente non avrebbe tutti i torti. I responsabili di questo buco? Non si sa! Si parla in modo generico delle passate amministrazioni. I sicuri danneggiati? Noi tutti cittadini!

Il nostro Comune non ha avuto più scelta. Ha dovuto accedere al “Fondo di rotazione” approvando la procedura del pre-dissesto. Avremo così consistenti tagli alla spesa, meno servizi, il divieto di nuove assunzioni, l’incremento delle tasse e dei tributi (acqua, rifiuti ecc.) e l’alienazione di beni immobili ritenuti non necessari.

Molti non ne sono consapevoli, ma anche per la nostra San Giovanni in Fiore è iniziata una nuova era, forse un’era glaciale che blocca ogni possibilità di sviluppo e di benessere. Non saranno più tollerati, dunque, gestioni allegre e ulteriori indebitamenti, ma questo forse è un bene. La mannaia delle tasse, però,sarà ancora molto più gravosa a carico dei cittadini e penderà per tanti anni sulle teste di noi contribuenti e soprattutto dei giovani. Il Comune, per pagare i debiti, potrà, infatti, deliberare le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente.

Ma… c’è un però!

Oltre ad esserci il decreto che prevede che gli amministratori responsabili di aver contribuito, con condotte dolose o gravemente colpose, al verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati, se il Comune di San Giovanni in Fiore avesse in mano delle concrete, certe, reali e documentali prove di avvenute e volontarie irregolarità nella gestione del denaro pubblico, soldi nostri, di noi cittadini e contribuenti tutti, significherebbe che il Sindaco, rappresentante di tutti i cittadini e delegato anche alla tutela degli interessi degli stessi, sarebbe obbligato a denunciare il tutto all’autorità giudiziaria competente costituendosi, come ente comune, parte civile per il risarcimento di tutti i danni che un tale debito comporta nei confronti dei cittadini sangiovannesi e nei confronti del futuro di questa nostra comunità. Forse, anche così, potrebbero essere risollevate le sorti della città e potrebbe essere garantita una boccata d’ossigeno anche alle casse comunali.

L’amministratore pubblico non può fare solo il curatore fallimentare di una comunità, ma possibilmente denunciare anche eventuali responsabili che si fossero arricchiti illecitamente ed indebitamente con i soldi dei contribuenti e dei cittadini tutti! In alcune realtà comunali, ciò è già avvenuto.

Oggi, ma come si suol dire la speranza è l’ultima a morire, la verità è questa!

Per il resto tutte le altre cose sono solo chiacchiere: l’autoreferenzialità, le interviste, la televisione , il caffè, il bar, abbiamo fatto, faremo,  abbelliremo il paese, faremo la raccolta differenziata, non sono altro che un modo per esorcizzare la cruda e amara realtà e tirare a campare. Forse, se anche la Provincia di CS, auguriamoci di no, ricorrerà in appello  presso il Consiglio di Stato, sarà rimandato, chissà ancora per quanto altro tempo, anche l’utilizzo del PALASPORT, struttura completata da 3 anni e mai utilizzata.

Una buona strada poteva e potrebbe essere quella dell’utilizzo dei fondi europei con progetti seri, ma anche sotto questo aspetto l’incapacità delle amministrazioni è stata ed è totale.

Pietro Giovanni Spadafora

MoVimento 5 Stelle San Giovanni in Fiore

http://www.meetup.com/MOVIMENTO-5-STELLE-SAN-GIOVANNI-IN-FIORE/

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San Giovanni in Fiore – Comune: con un buco di 10 milioni di euro non andremo da nessuna parte.ultima modifica: 2013-03-15T11:39:00+01:00da pietrogiovanni1
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