San Giovanni in Fiore – Modificare subito il Regolamento per rilanciare una vera “Consulta degli Emigrati”.

Cervelli in fugaEnglish  Version

Il 18 giugno del 2006 è stato approvato dal Consiglio Comunale di San Giovanni in Fiore il Regolamento che istituisce LA CONSULTA COMUNALE DEGLI EMIGRATI SANGIOVANNESI NEL MONDO. Doveva essere un organismo consultivo di rappresentanza democratica dei nostri emigrati. Doveva essere un percorso decisivo per intensificare i rapporti tra i nostri emigrati, le istituzioni e la comunità locale: la possibilità di costruire un ponte ideale tra la terra di origine e la terra d’accoglienza, tra le proprie radici e il proprio presente.

Ebbene, dopo sette anni e mezzo dall’istituzione della Consulta Comunale degli Emigrati, l’analisi dei risultati e degli obiettivi non raggiunti nei rapporti con le comunità degli emigrati sangiovannesi sono semplicemente, e ciò è sotto gli occhi di tutti, un grande fallimento.

Più che una consulta degli emigrati sembra essere una consulta dei politici, degli amici per gli amici!

San Giovanni in Fiore è stata e continua ad essere la città dell’emigrazione per eccellenza.

Stando alle ultime rilevazioni abbiamo circa ottomilacinquecento emigrati con diritto di voto. Se poi consideriamo le persone di origine sangiovannese sparse in tutto il mondo, abbiamo una popolazione circa tre volte la comunità locale sangiovannese. I nostri concittadini emigrati non possono essere più considerati cittadini di serie B. Non possono essere solo utili nei periodi elettorali e di voto e poi dimenticati come se non esistessero più. È insieme ai nostri cittadini emigrati che si costruiscono la nostra comunità e la nostra società del futuro, anche e soprattutto in tempo di crisi. È vero! Sui nostri cittadini emigrati si è scritto di tutto e di più, si è lottato e si lotta ancora per i loro diritti, ma oggi, ancora con più consapevolezza, la nostra emigrazione non può essere più considerata un fenomeno negativo, ma risorsa! Vanno rotti i vecchi argini per uscire tra i cittadini emigrati per affrontare i loro bisogni e valorizzare le loro risorse che sono anche nostri.

È necessario che si metta subito mano al Regolamento esistente, alquanto farraginoso! È necessario operare una modifica di diversi articoli per un efficiente ed efficace funzionamento della Consulta!

C’è bisogno di una nuova proposta più snella ed efficace e che tenga conto soprattutto delle esperienze e delle competenze degli aspiranti componenti della Consulta.

Va ricordato che l’articolo 3 della Costituzione Italiana parla di “eguale cittadinanza”, vale a dire di eguaglianza inclusiva, che non può escludere, nel caso specifico, i cittadini sangiovannesi residenti all’estero e non solo dall’essere rappresentati nella nostra Amministrazione Comunale, che è il luogo della rappresentanza degli interessi della comunità e società sangiovannesi.

A oggi, qui a San Giovanni in Fiore, questo tipo di Consulta si è rivelato uno strumento totalmente inutile che ha valenza esclusivamente elettorale, con la speranza di accalappiare consensi dei nostri concittadini emigrati solo e in vista di future consultazioni e competizioni elettorali. Bisogna chiudere con i vecchi schemi e osare a sperimentare nuove strade.

Le forme associative e le comunità dei nostri concittadini all’estero e in Italia stanno aumentando con consapevolezza e si rende, quindi, necessario un più forte coinvolgimento delle stesse nella Consulta. Per questa ragione bisogna, con rapidità, rivedere i criteri di rappresentanza e le modalità di rapporto con la pubblica amministrazione, ritenendo quelli attuali non più adeguati alle trasformazioni sociali in atto.

Sono convinto che il proposto Regolamento vada rivisto e modificato di modo tale che si dia alla Consulta un operare più vasto e più lungimirante.

Gli emigrati sangiovannesi d’Italia e dell’estero dovranno essere sempre più uniti spiritualmente e materialmente ai sangiovannesi di Calabria, la Consulta deve essere uno strumento permanente per individuare, contattare, censire, valorizzare la “risorsa” emigrazione, avendo come obiettivo il miglioramento del nostro territorio, dei beni culturali, per far fiorire i progetti artigianali ed alimentari, per concretizzare le migliori idee imprenditoriali, nonché dare ai nostri migliori talenti intellettuali la possibilità di esplodere e di realizzarsi. Ciò deve essere realizzato sia all’interno della nostra comunità e del nostro territorio che nei Paesi degli emigrati all’estero e nelle città di residenza degli emigrati in Italia.

Sarebbe indispensabile costituire, in base al Regolamento, un vero “Comitato Esecutivo” composto da emigrati sangiovannesi in Italia e all’estero con un Presidente scelto tra di essi e con la presenza di un rappresentante per ogni ente locale calabrese. Molto probabilmente si lavorerebbe meglio ed in modo costante per poter realizzare quelle tante idee, iniziative e proposte che ancora oggi sono nei cassetti e che aspettano di essere tirate fuori.

Non si può più perdere tempo, bisogna essere costruttivi e propositivi!

La Consulta dovrà essere sempre un faro per i nostri cittadini sangiovannesi emigrati, un’opportunità per far crescere la nostra economia, la nostra cultura e il nostro turismo. Dovrà essere un’opportunità per risolvere i tanti problemi che l’emigrazione dei nostri concittadini presenta, ma essa dovrà essere soprattutto la “CONSULTA DEGLI EMIGRATI”, con un Regolamento giusto, equo, nonché compatibile con le esigenze dei nostri concittadini emigrati, responsabilizzando ed impegnando tutti per poter fare quel salto di qualità e realizzare quel tanto agognato sviluppo e benessere del nostro territorio, della nostra comunità e soprattutto della Città di Gioacchino da Fiore.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Modificare subito il Regolamento per rilanciare una vera “Consulta degli Emigrati”.ultima modifica: 2013-11-23T17:20:53+01:00da pietrogiovanni1
Reposta per primo quest’articolo