No all’arretramento definitivo di San Giovanni in Fiore!

Quando ti accorgi che si parla solo di banalità di nessuna importanza mentre la dimensione dei reali problemi della tua città è sottovalutata; quando il dibattito politico è scadente; quando la vera e onesta informazione è inesistente; quando senti che alcune dichiarazioni ti lasciano incredulo; quando poi sei dentro la narrazione di alcuni fatti che accadono nella tua città, perché la vivi, allora senti il diritto-dovere di intervenire.

Mentre ogni giorno la nostra comunità arretra, tanti parlano, tanti dibattono su cose futili, magari cercando un po’ di visibilità, ma eludendo quelli che sono i veri problemi da affrontare, tanti altri si atteggiano a  grandi statisti, a grandi esperti di economia e non solo, a lungimiranti politici, e tanti altri hanno le soluzioni dei problemi sangiovannesi in tasca. Per non parlare poi dei vecchi e navigati politici, che ancora oggi si propongono come nuovi, che hanno affossato questa comunità. Molti parlano delle loro lotte politiche, delle loro lotte per il lavoro, delle loro lotte per il rispetto delle regole, dei diritti, di quello che sono stati, e poi quando ti rendi conto che i risultati raggiunti sono quelli sotto gli occhi di tutti in ogni aspetto, in ogni settore della nostra città, significa che c’è qualcosa che non va, che siamo in presenza di un paese che arretra, e di molto, di un paese che si spopola, da cui i giovani, prima o poi, scappano tutti via. C’è, in questo nostro paese, una silenziosa rassegnazione. C’è chi, addirittura, ma forse non conoscendo la nostra Carta Costituzionale, si accontenta solo delle briciole, pensando che i diritti dei cittadini, e forse anche dell’intera comunità sangiovannese, siano solo delle concessioni da parte del politicante di turno. Brutto segno!

Per gli attuali amministratori, consiglieri, opposizioni, ma anche per tanti cittadini, in questa nostra San Giovanni in Fiore, in questa crisi, basta tirare a campare. Per quelli che se lo possono permettere, ma purtroppo, ahimè, per tanti altri non è possibile, bastano 50 euro in tasca, il telefonino, una pizza, un giro con l’auto, una bella partita di calcio vista in Tv, un po’ di gossip, una qualche chiacchiera politica e tutto va a meraviglia. Andreotti diceva che è meglio tirare a campare che tirare le cuoia. Ѐ quello che sta avvenendo, senza alcuna prospettiva, senza alcun progetto, senza alcuna via d’uscita, anche qui da noi.

Per tanti altri, soprattutto benestanti, non perché essere benestanti sia un peccato o un crimine, invece, i tanti problemi che affliggono la nostra comunità sono inesistenti, tutto va bene: la sanità, l’ambiente, il decoro urbano, il turismo, la cultura, la disinformazione, i servizi, le tasse, gli aumenti e i soprusi. Di qui un certo immobilismo di cui si è avuto prova in tante altre occasioni, ma anche, tranne qualche voce onesta fuori dal coro, un certo silenzio caduto sulla città, un silenzio quasi patologico e psichiatrico, soprattutto da parte di chi ha responsabilità istituzionali. Non servono più i soliti finti tavoli e sedi opportune per discutere, né tantomeno servono più le finte manifestazioni culturali-elettoralistiche, qui c’è bisogno di fatti, di concretezza, di un serio progetto politico per la nostra comunità, per il futuro dei nostri giovani!

Non è vero che le responsabilità di quello che non va qui nella nostra città sono tutte del governo centrale, di Roma, di Bruxelles o di altri. Molte responsabilità sono dei cittadini, di noi cittadini sangiovannesi. A chi si è tenuto il sacco in tutti questi anni? A chi, oggi, si continua a tenerlo?

Decenni di amministrazione cattiva, sbagliata e totalmente negligente verso le problematiche del paese hanno trascinato la nostra comunità in una situazione disastrosa. Questa è una delle ragioni per cui bisogna essere diffidenti nei confronti di questi gruppi politici tradizionali, di questi partiti, dei loro adepti e seguaci, dei loro finti comitati, delle loro lotte interne, piccole mafie, cricche e gruppi di interesse!

Il vecchio modo di fare politica, anche in questa comunità, non è stato altro che lo specchio della società, per cui oggi bisogna essere convinti che occorre che il cambiamento inizi soprattutto fra i cittadini sangiovannesi, nel loro modo di pensare, di agire, e di conseguenza esso avverrà anche politicamente. Questo sforzo, se siamo onesti, lo dobbiamo alle nostre future generazioni.

Il tempo del “vi promettiamo questo o quello” è finito. Non vi è più spazio per gli interessi personali. Bisogna che si dia spazio alle idee necessarie per rilanciare il presente e il futuro della città, oltre a restituirle la propria identità attraverso il rilancio sociale, economico, culturale e ambientale. San Giovanni in Fiore possiede i mezzi per poter uscire da questa situazione difficile, basta semplicemente che gli interessi personali, dei partiti e loro famigli siano accantonati e che l’onestà, soprattutto intellettuale, e la partecipazione del popolo sangiovannese diventino il fulcro di questo cambiamento.

In questa nostra comunità o ci sarà una vera svolta nel modo di fare politica, o ci sarà una lenta stagnazione, magari con facce nuove per proteggere i vecchi interessi di sempre, i voti dei loro referenti, dei loro politicanti di turno. Le passate come la presente amministrazione, così come il comportamento della società sangiovannese, hanno dimostrato di essere solo, tranne la cura di qualche interesse privato, “una scatola vuota”.

Bisogna smetterla di delegare ai politicanti, ai politici di mestiere la soluzione dei problemi. Bisogna cambiare modo di pensare di fare politica, bisogna cambiare la mentalità di questa nostra società, restituire ai veri giocatori, i cittadini, la scacchiera, il gioco. Dobbiamo diventare una comunità! Solo come una vera e solidale comunità che ha degli obiettivi comuni, si potrà sperare in un vero cambiamento della Città di Gioacchino.

Più partecipazione, più impegno, più coraggio, più idee e più informazione onesta!

Cambiare, cambiare senza paura!

Questo intorpidimento di menti e di arti non può più proseguire. È necessario alzare la testa per contrastare l’isolamento verso cui sta scivolando questo nostro paese e, soprattutto, decidere una volta per tutte cosa si intende fare di San Giovanni in Fiore.

Perché basta immergere nella sporcizia un solo dito per poi finire con lo sporcarsi tutta la mano e diventare, in pochissimo tempo, parte integrante di questi vecchi partiti politici. Non si scelga di diventarne parte, ma si scelga di cambiarli in modo democratico e civile, rompendo il loro consociativismo! Lo dobbiamo ai nostri figli!

Pietro Giovanni Spadafora

No all’arretramento definitivo di San Giovanni in Fiore!ultima modifica: 2014-06-23T20:00:06+02:00da pietrogiovanni1
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