Calabria – Politica: la solita combriccola.

Fermo restando il rischio per il possibile non espletamento delle operazioni di voto del 23 novembre prossimo, qui in Calabria, (non ci sarebbe la copertura finanziaria, le ultime elezioni sono costate 11 milioni di euro, circa 22 miliardi delle vecchie lire), la vecchia politica, centro, sinistra, destra, sotto e sopra, con i loro vecchi uomini, è già in stato di agitazione per definire, de facto, nei prossimi giorni (i veti accademici di alcuni dirigenti nazionali lasciano il tempo che trovano), accordi, candidature, coalizioni e aggregazioni varie. Il fine? Non quello di andare a governare questa nostra terra per risolvere alcune questioni serie, ma quello di ottenere uno scranno, con relativi privilegi e prebende, che sforna l’ente Regione Calabria.

La maggior parte dei cittadini aspetta l’evolversi della situazione per poi dare il suo giudizio con il voto del 23 novembre prossimo. Personalmente auspico che i calabresi diano battaglia su tutta la linea a una classe dirigente, politica ed economica, impresentabile, che in decenni di malgoverno, di malaffare, di abusi, di soprusi, di arroganza ci ha portato sull’orlo del baratro, finanziario, etico ed esistenziale. Senza alcuno sforzo, ma con un semplice voto, questa volta diverso, si può azzerare, o perlomeno ridimensionare questa vecchia politica. Anche e soprattutto, solo votando, si può fare vera politica. Recarsi alle urne con spirito diverso, guardando alle alternative presenti e possibili, si possono mandare a casa i tanti politicanti e archiviare decenni di “quella e questa vecchia politica”.

Quello che succede oggi, con accordi sottobanco, con questi che passano da un partito all’altro girando di qua e di là, creando, magari, nuove correnti o nuovi partiti fittizi, non è altro che il più becero opportunismo. Tutti cercano, dai politici ai politicanti, dagli adepti ai seguaci, di inserirsi e di riposizionarsi per poter poi arrivare in Regione e continuare a fare le solite cose. Si tratta poi della solita gente: cambiano partito, poi rientrano, etc., ma è come se si mescolasse la solita combriccola per poi farne venire fuori la solita minestra che conosciamo da decenni. Si ripresentano con abiti diversi, ma sono gli stessi che sono responsabili della situazione in cui è arrivata la Calabria oggi, avendo avuto consolidate posizione di potere.

Il 23 novembre prossimo è un’occasione, per noi cittadini calabresi, per recuperare valori come la rettitudine, lealtà, coerenza, moralità, trasparenza, senso del bene comune, umiltà soprattutto. Pensiamo ai recenti scandali, quelli che hanno avuto come attori protagonisti i consiglieri regionali, sono già dei miracolati, gente che non sa fare assolutamente nulla, ma che prendono un mucchio di soldi e poi si vendono per un piatto di lenticchie in un qualche ristorante di lusso o per fare una vacanza gratis, perdendo un altro valore fondamentale del vivere civile che si chiama “dignità”.

Credo sia arrivato il momento, per noi calabresi, di dire basta a questa vecchia politica e all’arricchimento personale attraverso la gestione della cosa pubblica!

Mandare la solita combriccola politica a governare la Calabria per continuare a farci  ingannare, credo sia eticamente inaccettabile oltre che sommamente sbagliato!!!

Pietro Giovanni Spadafora

Calabria – Politica: la solita combriccola.ultima modifica: 2014-10-10T21:53:46+02:00da pietrogiovanni1
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