Il “groviglio armonioso” tra il sistema bancario e la politica a discapito del cittadino.

Ho partecipato, venerdì 5 giugno alle ore 19,30, al convegno-dibattito su “La crisi, l’usura e le banche”, organizzato da Gianfranco Marasco (imprenditore sangiovannese), presso la sala convegni del ristorante “L’Antico Borgo” qui a  San Giovanni in Fiore.

Intervenendo, la cosa che più mi ha colpito, è stato il fatto che la maggior parte dei presenti, oltre a un conduttore televisivo che moderava il dibattito, non era a conoscenza dell’intreccio tra politica e sistema bancario, tra politica e finanza. Intreccio che poi è stato confermato dal delegato A.D.U.S.B.E.F. Calabria.

 È sufficiente ricordarsi, anche i bambini lo sanno, di tutti gli scandali bancari che in questi’ultimi tempi si sono verificati e che si stanno verificando!

Quello tra banche e politica è un sistema alimentato da un groviglio armonioso, ma anche un groviglio anomalo, che dura da tantissimi anni, senza mai essere stato corretto o riformato, non avendone interesse è ovvio, né dalla politica, né dal legislatore, né dalla partitocrazia vigente.

Tutti i manager e direttori di banche sono sempre stati imposti dalla politica con il sostegno trasversale di tutti i partiti politici. Al sistema bancario non è mai stata assicurata alcuna indipendenza dalla politica. Anzi, nei piccoli centri, il sistema del credito, potentissima leva, è stato sempre strumento di ricatto, per tanti motivi, nei confronti di piccole e medie imprese, famiglie, artigiani, commercianti e persone fisiche, arrivando, molte volte, ad essere utilizzato anche come strumento di voto di scambio, alterando, il più delle volte, lo stesso esito delle consultazioni elettorali.

Va detto che, spesso, sono anche le stesse banche a dettare le regole, diciamo così, alla politica. Tante volte le banche  hanno finanziato anche i partiti per poterli pilotare all’occorrenza, quando ne hanno avuto bisogno per allargare l’asfittica cerchia degli appoggi per interessi particolari ed incrociati. Un esempio? Il lancio di un’OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) di alcune aziende pubbliche che sono nell’interesse di determinati soggetti privati, ma anche pubblici.

In questo “groviglio armonioso” sono i partiti ad aver bisogno delle banche, e le banche ad avere bisogno dei partiti. È sempre esistita questa sorta di “intreccio” per scambiarsi i favori ricevuti, in particolar modo quando si devono sostenere i banchieri al momento delle nomine e dei rinnovi nei vari consigli di amministrazione degli istituti di credito e banche varie.

Pietro Giovanni Spadafora

Il “groviglio armonioso” tra il sistema bancario e la politica a discapito del cittadino.ultima modifica: 2015-06-06T01:47:16+02:00da pietrogiovanni1
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