ALTOPIANO SILANO – Il Parco finalmente ha un senso: rassegne di musica montana fino a 1.800 m s.l.m.

Per la gioia della fauna e la salvaguardia dell’ambiente più sano d’Europa.

La denuncia di un esperto

È  ormai a tutti nota la consolidata, enorme incapacità dei nostri governanti ed amministratori di gestire un patrimonio naturale come l’Altopiano della Sila, caratterizzato da bellezze naturalistiche di inestimabile valore: foreste, pascoli, campi coltivati, laghi, fiumi e svariate specie di animali. Infatti, chi gestisce  il territorio silano pensa, che per dare visibilità al Parco, sia necessario solo allargare a dismisura le aree protette,  le riserve statali, le oasi naturalistiche, le zone S.I.C. e le zone Z.P.S.  imbalsamando così gran parte dell’altopiano, ma soprattutto limitando o, addirittura, bandendo alcune attività agrosilvopastorali, come per esempio l’utilizzazione forestale all’interno della zona 1 del Parco Nazionale della Sila.

Inoltre, con spirito “animalista”, hanno pensato bene di ridurre la superficie territoriale per l’esercizio della nobile “ars venandi”, che dovrebbe,  invece, essere intesa come un intervento di controllo selettivo e scientifico di alcune specie. Regna sovrana la filosofia  del non intervenire perché, a loro modo di vedere , la natura, nel tempo, ripristinerà il giusto equilibrio. Di fatto non è assolutamente così! Questo può accadere su enormi territori non antropizzati. Nei nostri ambienti deve intervenire l’uomo in maniera scientifica per ripristinare i giusti equilibri, attraverso opportuni progetti di monitoraggio e censimenti delle specie presenti ed adottando seri piani faunistici, ricorrendo, se è il caso, anche a piani di abbattimento selettivo per ridurre il numero della specie “opportuniste” come volpi, cinghiali, cornacchie, ghiandaie, corvi ecc. che, non subendo la necessaria pressione da parte di predatori naturali, riescono a colonizzare indisturbati tutto il territorio, alterandone i delicati equilibri fra le specie..

I legislatori regionali hanno stabilito, inoltre, che anche nelle zone libere, cioè là dove le attività di utilizzazione forestale possono essere effettuate, i tecnici, in fase di utilizzazione, devono rispettare alcune regole al fine di non arrecare disturbo alla fauna. Infatti è fatto obbligo di intervenire nei boschi solo in determinati periodi dell’anno, limitando il più possibile i rumori molesti, come l’uso delle motoseghe. Addirittura la cartellonistica dell’ente Parco,  posta lungo la strada della Fossiata (cuore del parco), invita i visitatori a limitare l’uso delle automobili ed a fermarsi a debita distanza dall’area protetta, al fine di evitare rumori e non disturbare la fauna del parco. Gli stessi  vengono invitati a camminare in punta di piedi in assoluto silenzio per non arrecare disturbo alla fauna. Cosa fanno invece le autorità del territorio come l’ente Parco Nazionale della Sila e le amministrazioni dei comuni interessati? Autorizzano  regolarmente, da un po’ di anni a questa parte, spesso con il contributo dell’Assessorato alla cultura della Regione Calabria, concerti che durano fino all’alba del giorno successivo, ed ai quali intervengono centinaia, spesso migliaia di persone che raggiungono questi siti con ogni tipo di mezzo: automobili, fuoristrada, motociclette, pullman.

È  importante sottolineare che durante i concerti l’intensità della musica oscilla fra i 100 ed i 130 decibel e che spesso si fa uso di sistemi di luci anche al laser visibili da diversi chilometri di distanza. La cosa che colpisce di più è la strategia utilizzata dagli organizzatori nella scelta dei siti in cui tenere i concerti. Infatti trattasi di luoghi ricadenti in tutto il territorio della Sila Grande, (Molarotta, Fallistro, Cupone, Fossiata, Montecurcio, Lorica). Probabilmente la strategia è quella di soddisfare la passione di tutti gli animali dell’Altopiano Silano per la musica montana. Vorrei che i signori amministratori  della cosa pubblica spiegassero in base a quale logica rilasciano queste autorizzazioni.

P.S. Sull’Altopiano circola voce che la fauna ornitica stanziale  abbia preso accordi con gli uccelli migratori di passaggio dalla Sila e sia in procinto di partire insieme a questi per nuovi lidi, mentre lupi, volpi, scoiattoli, lepri, ricci, cinghiali, daini, cervi e tutti gli altri, abbiano organizzato una serie di pullman per spostarsi in zone più tranquille e civili.

Un appello ai politici: abbiate l’onestà intellettuale di nominare persone competenti nei vari enti ed uffici senza badare al colore d’appartenenza politica, altrimenti la nostra Regione non avrà mai un futuro ed i nostri figli continueranno ad emigrare nonostante le enormi potenzialità della Nostra terra..

Francesco Paese

 Dottore Agronomo

Fortemente indignato, ma, soprattutto, fortemente deluso!!!!

ALTOPIANO SILANO – Il Parco finalmente ha un senso: rassegne di musica montana fino a 1.800 m s.l.m.ultima modifica: 2015-10-08T22:51:28+02:00da pietrogiovanni1
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