L’illusione di vivere in una vera democrazia.

In questa nostra democrazia, di fronte agli abusi e ai soprusi delle oligarchie partitiche e non solo ( fra i più consueti c’è di favorire, in ogni settore e modo, i propri adepti a danno degli altri, premiando la fedeltà di gruppo sul merito), il cittadino singolo è inerme.

In questa nostra democrazia il cittadino singolo è isolato e completamente senza difese di fronte alle prepotenze delle oligarchie.

Questa nostra democrazia è un estremo paradosso. Nata nel solco del pensiero liberale, inteso a difendere i “diritti naturali” dell’individuo, a valorizzarne capacità, meriti, potenzialità, finisce per mortificare proprio il singolo, l’uomo libero, che rifiuta appartenenze feudali, colui che sarebbe il cittadino ideale di una democrazia, se esistesse davvero, e che ne diventa invece la vittima designata.

Ma mentre questa nostra democrazia calpesta la libertà del singolo facendogli credere che ne ha più di quanta ne abbia mai avuta in passato solo perché può scegliere fra diverse marche di frigorifero, di automobili e di bottiglie di champagne, questa democrazia non realizza nemmeno la volontà della maggioranza dei cittadini. Sono sempre le oligarchie, le piccole minoranze organizzate, i partiti politici, i veri detentori del potere. Non siamo che sudditi.

In questa democrazia i cittadini comuni si rendono conto di vivere in un’epoca di grandi decisioni, ma nessuna decisione dipende da loro. Ed effettivamente decisioni, politiche, economiche, tecnologiche, scientifiche che hanno un peso determinante sulla nostra vita sono prese in luoghi, istituzionali, concettuali, geografici, lontanissimi da noi, in qualche punto indefinito della globalizzazione, fuori da ogni nostro controllo.

Il fatto è che l’uomo moderno, nato col liberalismo, individualismo, la democrazia, è divenuto ostaggio del meccanismo, industriale, tecnologico, produttivo ed economico, di cui questa stessa democrazia è l’involucro legittimante, che lui stesso ha creato e che è sfuggito di mano agli stessi apprendisti stregoni che pretendono di governarlo. Un meccanismo che si autoregola esclusivamente in funzione della propria crescita, indifferente alla condizione umana.

L’uomo non è stato mai così condizionato, fin nelle ultime fibre, come nell’odierna società democratica di massa, di cui fa parte come semplice ingranaggio dell’onnipotente meccanismo che la sovrasta, fungibile e sostituibile come gli oggetti che produce, senza valore, senza identità, senza dignità e senza onore.

L’homo democraticus è massificato senza far parte di una comunità, è single senza essere individuo, è solo senza essere libero.

Dal libro di Massimo Fini “Sudditi”.

L’illusione di vivere in una vera democrazia.ultima modifica: 2015-11-22T18:59:45+01:00da pietrogiovanni1
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