San Giovanni in Fiore – Acqua pubblica.

Non siamo più padroni delle nostre sorgive, né della nostra acqua, né del nostro territorio comunale.

Il Consiglio regionale della Calabria, riunitosi oggi a palazzo Campanella R.C., ha approvato la legge per l’organizzazione del servizio idrico integrato, che istituisce l’Autorità idrica della Calabria (Aic), rappresentativa dei Comuni calabresi, e il “Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse”.

L’obiettivo della norma è garantire un consumo responsabile, controllato e virtuoso delle risorse idriche. Tradotto significa che ci diranno quanta acqua consumare, come e quanto pagare. Insomma per non rischiare il commissariamento dopo le vicende Sorical si peggiora il servizio per la gestione dell’acqua pubblica e si aumenteranno le tariffe.

Con la nuova legge il singolo comune non avrà più competenza diretta sull’acqua, non gestirà strutture e tariffe.

In definitiva quest’Aic sarà autosufficiente, finanziandosi con gli introiti associati alle tariffe per l’erogazione del servizio, ma non si sa di che entità saranno le tariffe future.

Di certo saranno sempre i cittadini a sobbarcarsi tutti gli aumenti dei costi, ma non si conosce né si comprende che razza di servizio idrico avrà tutta la popolazione calabrese.

Occhio gente!

Meetup M5S SGF

Presidenziali Francia – Macron: speranza per l’Europa?

Stando ai dati che affluiscono, salvo qualche variazione dell’ultim’ora, Macron è stato eletto Presidente della Francia con il 65% dei voti contro il 35% della Le Pen.

In tanti stanno gongolando, ma facciamo un po’ di conti.

In Francia gli aventi diritto al voto sono 44 milioni, hanno votato il 75% pari a 33 milioni, la più bassa affluenza negli ultimi 50 anni.

Il 65% di 33 milioni di voti di Macron corrispondono a 21 milioni e mezzo di voti ottenuti, mentre quelli della Le Pen, il 35% di 33 milioni di voti, corrispondono a 11 milioni e mezzo di voti ottenuti.

Un dato, dicono i commentatori, che ha rafforzato l’Europa. Un’Europa più forte. Più unita che mai.

Ora, in base all’Eurostat, nel 2016, i cittadini dell’Unione Europea, sono 508 milioni.

Se da questi 508 milioni togliamo i 21 milioni e mezzo che hanno votato Macron, meno, diciamo, i 64 milioni della Brexit, ossia del Regno Unito, che sta andando via da quest’Europa, i cittadini europei che non potrebbero essere d’accordo con Macron, sono 422 milioni e mezzo.

Mentre i politici europei con in testa Juncker e Merkel giustamente gongolano, 422 milioni e mezzo di cittadini europei, al momento, con questa Europa, potrebbero essere afflitti e avviliti per la continuazione di questo tipo di Europa che non sta facendo altro che far piangere lacrime e sangue a tutti e dappertutto.

Macron, il neo eletto Presidente della Francia (un banchiere nato) ha dichiarato che cercherà di cambiare questo tipo di Europa.

Sarà vero? Vedremo!

Come italiano ed europeo spero che ci sarà una nuova VERA Europa con a centro il cittadino, i giovani, le famiglie, i pensionati, la sanità e il lavoro, e non la solita Europa con a centro i banchieri e la finanza!

PGS

SCUOLA – CULTURA: per non dimenticare. Oggi 5 Maggio 2017

“Il cinque maggio” è un’ode scritta da Alessandro Manzoni nel 1821, in occasione della morte di Napoleone Bonaparte in esilio sull’isola di Sant’Elena.

Nell’opera, scritta di getto in tre giorni dopo aver appreso dalla Gazzetta di Milano del 16 luglio 1821 le circostanze della morte di Napoleone, Manzoni mette in risalto le battaglie e le imprese dell’ex imperatore, nonché la fragilità umana e la misericordia di Dio.

Manzoni, con la stesura de “Il cinque maggio”, non intendeva né glorificare la figura di Napoleone, né muovere a pietà il lettore per il suo trapasso, bensì illustrare il ruolo salvifico della Grazia divina, offrendo al contempo uno spaccato esistenziale della vita di Napoleone.

Testo

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,

così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile

orma di piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;

quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sonito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio

e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al subito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all’urna un cantico
che forse non morrà.

Dall’Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,

dall’uno all’altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l’ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui

del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d’un gran disegno,
l’ansia d’un cor che indocile

serve pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch’era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,

la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull’altar.
Ei si nomò: due secoli,

l’un contro l’altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe’ silenzio, ed arbitro
s’assise in mezzo a lor.

E sparve, e i dì nell’ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d’immensa invidia
e di pietà profonda,
d’inestinguibil odio

e d’indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l’onda s’avvolve e pesa,
l’onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,

scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell’alma il cumulo
delle memorie scese!
Oh quante volte ai posteri

narrar sé stesso imprese,
e sull’eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d’un giorno inerte,

chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l’assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili

tende, e i percossi valli,
e il lampo de’ manipoli,
e l’onda dei cavalli,
e il concitato imperio,
e il celere ubbidir.

Ahi! Forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo
e in più spirabil aere

pietosa il trasportò;
e l’avviò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,

dov’è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! benefica
Fede ai trionfi avvezza!
scrivi ancor questo, allegrati;

ché più superba altezza
al disonor del Golgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:

il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.

Caro Renzi, chiedi scusa e sparisci!

Caro Renzi,

quand’è che sparirai insieme alla tua Maria Banca Etruria? Lo avevi promesso! Ricordi? In rete ci sono i video!

Dopo la sonora bocciatura degli italiani al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, non dovresti chiedere scusa, e poi sparire, per tutte le bugie e le balle che hai raccontato e che continui a raccontare in giro al popolo italiano?

Restiamo in attesa.

Il popolo italiano

P.S. Se non lo farai di tua spontanea volontà, ti faremo sparire noi alle prossime elezioni politiche! Altro che primarie del PD!

San Giovanni in Fiore – Primarie PD: nonostante il richiamo di tanti sangiovannesi sparsi per l’Italia, si è registrato un notevole calo della partecipazione.

Qualche malalingua dice che per le primarie PD, qui a San Giovanni in Fiore, sono stati fatti prelevare e fatti arrivare tanti sangiovannesi, sparsi fuori dai confini regionali, con BUSITALIA SIMET Spa.

Nonostante tutto, però, la partecipazione è calata notevolmente.

Rispetto alle primarie dell’8 dicembre 2013, vi è stato un calo del 13,7%.

Infatti, mentre nel 2013 i partecipanti sono stati 1.535 con la vittoria di Cuperlo, ieri, 30 aprile 2017, i partecipanti sono stati 1325, per un totale di 210 partecipanti, pari al 13,7%, IN MENO.

Ecco il confronto:

8 dicembre 2013 – 1535 votanti, Cuperlo 954, Renzi 487, Civati 90, bianche 2, nulle 2.

30 aprile 2017 – 1325 votanti, Renzi 1066, Orlando 206, Emiliano 53.

Non cogliamo questo grande exploit! La partecipazione dei sangiovannesi, nonostante l’impegno profuso dai tanti adepti, è diminuita, segno, ormai, della poca credibilità di cui gode questo partito.

Ai LETTORI-ELETTORI, l’ardua sentenza!

Meetup M5S SGF

Primarie PD: non vedo alcun trionfo!

Massimo D’Alema in una recente intervista ha affermato che i renziani sono persone dall’esultanza facile: “ Hanno esultato anche quando hanno perso il referendum, esaltando il loro 40 per cento e dimenticandosi del 60 per cento degli italiani che avevano votato contro”.

È vero!

Avendo qualche dato in più adesso si può fare un’anailisi di queste primarie un po’ più accuratamente.

Dati alla mano, non mi pare che vi sia stata una grande partecipazione. Nel 2005, alle primarie vinte da Prodi, andarono a votare quattro milioni e 100 mila militanti e simpatizzanti. Questa volta sono stati circa 1 milioni e 900 mila. Una perdita di partecipazione di 2 milioni e 200 mila, il 52%.

Un milione e 900 mila di partecipanti a queste primarie intorno al Partito Democratico non sono quindi molti. Sono pochi. Rappresentano circa il 4% degli aventi diritti al voto.

Va bene che tanti mass media italiani pennivendoli sono degli specialisti nel correre in aiuto del vincitore, ma un po’ più di pudicizia, qualche volta, non guasterebbe.

Il vincitore di queste primarie è il responsabile degli ultimi tre anni dello sfascio economico, politico ed etico di questo Paese. Non si vede perché con lui qualcosa di sostanziale, dopo queste primarie, dovrebbe cambiare. Anche perché la crisi perenne italiana oltre che di uomini è di sistema. È il sistema dei partiti che non funziona e va, se non azzerato, radicalmente ridimensionato.

E per questo non serve un Renzi qualsiasi, ci vuole una qualche spallata traumatica proprio al sistema partitico italiano!

PGS