Politica – La partitocrazia è ko. Sta nascendo una San Giovanni in Fiore diversa.

I partiti sono knock out. Vedasi Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Partito Socialista, Verdi, Sinistra Italiana ecc. Certo ancora vi sono delle sacche di resistenza, intendendo con ciò alcuni partiti maggiori (PD, FI) in cui sono concentrate le resistenze degli sconfitti delle ultime elezioni politiche, ma con un po’ di tempo anch’esse saranno destinate a ridimensionarsi.

Per circa un sessantennio i partiti, con tutti i loro referenti ed adepti, hanno invaso la società civile sangiovannese: DC, PCI, PSI ecc., e poi con tutte le formazioni politiche nate dalle loro costole hanno occupato tutto. Oggi, ormai, incapaci di governare, attraverso le istituzioni pubbliche, l’interesse generale (è questo il vero compito della politica), i partiti sono destinati, se non ad estinguersi totalmente, a ridimensionarsi notevolmente, e a cedere spazio ad altri organismi e movimenti che la politica la sappiano fare.

La partitocrazia è in ritirata. È la crisi delle ideologie che mette in crisi i partiti. Perché i partiti sono profondamente, intimamente, inguaribilmente e tradizionalmente ideologici. Oggi vi sono movimenti e nuove forze politiche post ideologici. L’idea del partito ideologico di massa, che è di Antonio Gramsci e di Don Luigi Sturzo, è l’idea vincente nel dopoguerra. Oggi non esiste più. Nella seconda metà del secolo scorso, vi erano una società e una cultura che esprimevano un certo numero di ideologie politiche che erano gli aggreganti di un certo numero di forze politiche che poi sono diventati i partiti. Adesso, man mano che in questi ultimi decenni, la società civile è cresciuta, si è articolata, è diventata meno idealista, meno sovrastrutturale, cioè più concreta e più pratica.

Ma oggi anche i sindacati, come i partiti, sono diventati inadeguati a rappresentare gli interessi della collettività, dei cittadini, dei lavoratori. In fondo il sindacato, come Confindustria, è una grande corporazione. Questo andava bene finché lo schema della società produttiva era abbastanza semplice: da una parte i lavoratori, dall’altra i padroni. Poi negli anni la società è diventata più complessa, meno rigida e più snodabile, e il sindacato non è più sufficiente a rappresentare gli interessi della società civile e dei lavoratori. Tutto ciò ha determinato un indebolimento e una perdita di forza contrattuale del sindacato.

Di conseguenza, anche qui nella nostra comunità, con il passare del tempo, la società civile sangiovannese ha iniziato a scoprire nuovi orizzonti e a intravvedere l’inconsistenza delle ideologie, e quindi dei partiti che sulle ideologie si fondano.

A me sembra che questo processo di crescita, di intravvedere altri orizzonti, rispetto alle ideologie, sia arrivato a un punto tale da proporsi come modalità alternativa di aggregazione politica.

Ecco perché, malgrado loro, anche qui a San Giovanni in Fiore, i partiti stanno liberando spazi. Basta guardarsi intorno: tutti li mandano a quel paese. Nella società sangiovannese i partiti contano meno della metà di quanto contavano un paio di decenni fa. Tutti si stanno accorgendo che ormai il re è nudo.

In una comunità come quella sangiovannese, quasi cinquemila voti a una nuova forza politica nell’ultima tornata elettorale, checché se ne dica, è un fatto politico nuovo.

Senza alcun incarico politico, senza alcuna poltrona pubblica, senza alcuna responsabilità amministrativa, una nuova forza politica è la prima forza politica della comunità. È un paradosso? Non è un paradosso? Di certo è un dato di fatto inconfutabile! Sta nascendo una San Giovanni in Fiore diversa, una classe dirigente diversa. Ci vorrà un altro po’ di tempo, ma la strada è ormai tracciata.

Qui a San Giovanni in Fiore vi sono, tra cui, principalmente, il M5S, dei nutriti nuovi gruppi di giovani che stanno iniziando ad emergere, che stanno già discutendo di nuovi progetti politici, per poi assumersi, quanto prima, le loro responsabilità politiche-amministrative nei confronti della comunità e della società sangiovannesi.

Ma, purtroppo, ancora qualche mezzo partito, tutti quegli esponenti che formavano e formano tutt’oggi parte della classe politica e dirigente sangiovannesi non sembrano capacitarsene, esserne convinti. Essi continuano a disquisire sulle frazioni di punto che hanno guadagnato o perso, sulla loro “tenuta”, sui prossimi e soliti equilibrismi politici e partitici che consentiranno di andare avanti come se nulla fosse successo.

Che queste nuove forze politiche, queste future classi dirigenti risolveranno i problemi della comunità sangiovannese sarà tutto da dimostrare. Ma, per intanto, nelle nostre sangiovannesi ataviche “rassegnazione e stagnazione”, durate oltre mezzo secolo, qualcosa si è finalmente mosso e si può perlomeno sperare.

Pietro Giovanni Spadafora

Politica – La partitocrazia è ko. Sta nascendo una San Giovanni in Fiore diversa.ultima modifica: 2018-04-01T21:52:50+02:00da pietrogiovanni1
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