Sulle orme di GASPARE OLIVERIO.

L'immagine può contenere: 3 persone, persone che sorridono, persone sedute e persone in piediDi Maria Gabriella Militerno

Venerdì 26 ottobre alle ore 17:00, presso il Museo Archeologico nazionale di Locri, nel corso delle celebrazioni del 20° anniversario della sua istituzione, si è tenuto un convegno sulla figura del noto archeologo di origine sangiovannese, Gaspare Oliverio che, con la sua opera, a partire dal 1950, ha fatto riaffiorare i fasti dell’antica civiltà magnogreca a Locri Epizefiri.

Tra i convenuti, oltre ai pronipoti dell’archeologo, nati e cresciuti a Napoli, ma con le radici calabresi nel cuore, l’avv. Angelo e la dott.ssa Francesca Oliverio, con i quali, ormai da circa due anni, come scuola, abbiamo stretto una tacita alleanza, fondata sulla stima e la volontà di fare qualcosa per questa comunità a cui debbono le loro origini, e finalizzata a far riemergere dall’oscurità la figura dell’illustre studioso, anche noi docenti, cioè la sottoscritta, Pino Barberio, in pensione da quest’anno, ma pronto ancora a dare il suo fattivo contributo per la valorizzazione del bene comune, e Giovanni Belcastro, tutti e tre decisi e determinati a rendere Gaspare Oliverio, per come merita, una delle glorie del nostro territorio.

Tra i relatori nomi di spicco della cultura nazionale, tra cui quello di colei che fu la collaboratrice di Gaspare Oliverio, a partire dal 1952 fino al giorno della sua morte, il 5 gennaio del 1956: Elisa Lissi Caronna, accademica dei Lincei, che con voce ferma e nitida, dall’alto dei suoi 92 anni, ha ricostruito l’opera indefessa e l’alto profilo professionale dell’insigne prof, come lei lo ha definito, Gaspare Oliverio, che aveva conosciuto nell’ottobre del lontano 1950 e del quale conserva, ancora, un vivido ricordo. Ha esordito leggendo alcuni passi di necrologi a lui dedicati, in occasione della sua morte, scritti da personalità di spicco dell’archeologia dell’epoca, come D. Mustilli e C. Anti, che hanno consegnato ai posteri le sue qualità peculiari, delineandone i tratti del suo alto profilo professionale.

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Alla fine della sua relazione, volta a consegnare ai posteri una lucida testimonianza della preziosa opera dello studioso, la Lissi ha ricordato ai presenti che l’Oliverio usava carta da lettere personalizzata, che riportava in alto a sinistra il motto latino “Res non verba”, dettaglio già messo da me in risalto in occasione della prima edizione della cerimonia di consegna delle borse di studio alla sua memoria, che, oggi, è ormai diventato il motto dell’azione della scuola presso cui prestiamo la nostra opera.
Di grande valore anche gli interventi degli altri relatori partecipanti all’iniziativa.

Al termine degli interventi previsti dalla scaletta ufficiale, sono stati chiamati ad offrire un loro contributo anche i diretti discendenti dell’Oliverio, che si sono detti felici per questo giusto riconoscimento reso allo zio a distanza di più di 62 anni dalla sua morte, ricordando, inoltre, l’opera di divulgazione dell’opera e del pensiero dello stesso, in atto, da poco meno di due anni, presso l’IIS di San Giovanni in Fiore, paese natale dello studioso, attraverso la Dirigente Scolastica, la dott.ssa Angela Audia, e noi docenti presenti all’iniziativa, unitamente al già Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico “Scipione Valentino” di Castrolibero, il prof. Elio Valentino, spinto, quest’ultimo, dal suo profondo amore verso la cultura e dal desiderio di dare il giusto riconoscimento a quei personaggi che in terra di Calabria hanno impresso un segno profondo della loro presenza nell’ambito della cultura.

Sicuri che a questa iniziativa ne faranno seguito altre per consentire alle nuove generazioni di conoscere i giganti della cultura figli di questa terra, ringraziamo il direttivo del Museo Archeologico di Locri per aver voluto dedicare le celebrazioni del ventennale del Museo al nostro concittadino che con la sua tenacia e la sua scienza ha contribuito a riportare alla luce gli antichi fasti della grande civiltà magnogreca.

A noi, invece, spetta il compito di far riemergere dall’oscurità durata troppo a lungo, uomini e donne di questa nostra comunità che hanno dedicato la loro vita e le loro competenze alla tutela e alla valorizzazione del bene comune.

Per Gaspare Oliverio siamo sulla buona strada e ne siamo profondamente felici.

Tutto deve essere fatto in nome della CULTURA che, ci tengo a ricordarlo, ci affranca da ogni forma di schiavitù, e in nome della MEMORIA che ha il compito di vincere “di mille secoli il silenzio”.

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Sulle orme di GASPARE OLIVERIO.ultima modifica: 2018-10-29T19:00:39+01:00da pietrogiovanni1
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