UMBERTO BOSSI: un vero uomo politico.

Auguro a Bossi una pronta guarigione. È un vero, come dice il figlio, grande guerriero! Lo è sempre stato, soprattutto politicamente.

Umberto Bossi, è un uomo semplice e geniale, un po’ rozzo, ma anche spontaneo e simpatico, ed ha sempre espresso una grande passione politica.

Personalmente lo considero uno dei pochi uomini politici italiani comparso sulla piazza negli ultimi trent’anni. Un vero politico ed un uomo intelligente!

Oggi settantasettenne, è stato il fondatore della LEGA.

Nel 1989 cadde il muro di Berlino. Questo evento provocò una serie di sconquassi in Europa. Nel nostro Paese liberò moltissimi consensi e voti che si erano consolidati in tantissimi anni nella DC per contrastare il pericolo comunista. Venendo meno questa ragione tantissimi voti, in particolar modo nel Nord Italia, si diressero verso un nuovo movimento, la LEGA di Umberto Bossi.

La presenza di questa nuova forza politica, una vera forza di opposizione, dopo circa un ventennio, in cui il Partito Comunista era stato associato al potere, fece scoppiare Tangentopoli, ossia “Mani Pulite”.

Bossi, credo, insieme a Di Pietro e qualcun altro, fu uno dei protagonisti che abbatté la cosiddetta “Prima Repubblica”.

Il primo consenso alla LEGA di Bossi fu un voto contro i partiti e contro il sistema. Invece i partiti hanno continuato, e ancora oggi continuano, a disquisire sulle percentuali dello zero virgola che avevano guadagnato sulla loro tenuta per i prossimi e soliti equilibrismi politici per continuare ad andare avanti come se nulla fosse.

Di Pietro fu massacrato dal sistema, tanti altri, tra cui dei bravissimi e onesti giornalisti, emarginati, e Bossi inglobato dalla partitocrazia.

Adesso abbiamo la nuova LEGA di Salvini e il M5S di Di Maio.

Sapranno dare, queste due forze politiche, al Paese, quella svolta e quel cambiamento che si attendono, oramai, da tantissimi anni?

Il tempo scopre ogni cosa!

Pietro Giovanni Spadafora

CALABRIA – FANTAPOLITICA? Perché no!

L'immagine può contenere: 3 persone, persone che sorridono, barbaA parte che ormai i parlamentari italiani ed europei, portavoce calabresi del M5S, non bastano più, essendo essi abbastanza scollegati dai territori, sono d’accordo sul fatto che il M5S debba meglio strutturarsi ed organizzarsi valorizzando e riconoscendo ufficialmente tutti i veri Meetup.

Per quanto riguarda, invece, le elezioni regionali in Abruzzo, darei una lettura dei dati guardandoli da un’altra angolazione.

I risultati abruzzesi non hanno fatto altro che premiare i due partiti di governo, e cioè LEGA e M5S. Infatti essi, in Abruzzo, sono i primi due partiti. Dei 30 seggi, 10 sono della LEGA (27% e 7 sono del M5S (20%), gli altri chi 1, chi 2, chi massimo 3 e chi zero seggi.

I risultati abruzzesi non hanno fatto altro che rafforzare la linea politica governativa. Linea governativa vincente.

Questa strategia governativa vincente potrebbe essere trasferita in Calabria.

Una carta vincente con un programma ben preciso e un candidato unico del M5S e LEGA. Un contratto con un serio programma per far uscire, realmente, la Calabria da quelle secche in cui è impigliata, oramai da decenni, senza poter andare più avanti.

Diversamente si consoliderebbero e si darebbe spazio a tutti gli inciuci e a tutte le vecchie becere alleanze, nonché coalizioni politiche e partitiche, che per oltre mezzo secolo continuano ancora a martoriare questa nostra povera Terra di Calabria.

Voi chiamatela, se volete

FANTAPOLITICA…

Pietro Giovanni Spadafora

ELEZIONI ABRUZZO – MOVIMENTO 5 STELLE: inizio della fine?

Nessuna descrizione della foto disponibile.Anche se riteniamo che l’attuale Governo non c’entri nulla, questa è una brutta storia.

In tempi non sospetti l’avevamo già previsto.

Inutile sminuire o far finta di niente!

Regione Abruzzo: quasi 200 mila voti persi rispetto alle elezioni politiche di marzo 2018, 24 mila in meno in confronto con le Regionali del 2014.

Quello che è successo in Abruzzo potrebbe succedere anche qui in Calabria, e forse ancora in modo più marcato.

Se il M5S calabrese non vuole sciogliersi come neve al sole, in vista delle prossime tornate elettorali europee, regionali e amministrative locali calabresi, DEVE cambiare registro.

Una combriccola di due o tre persone non può decidere tutto.

Bisogna dare più fiducia alla base e ai vari MEETUP, ossia ai cittadini, con più possibilità di scelta nelle varie decisioni e nei vari territori.

Sono i MEETUP che diffondono la conoscenza del M5S, i suoi principi e il suo spirito.

Sono i MEETUP che creano più partecipazione alla vita politica nei territori e di conseguenza più consapevolezza dei cittadini nel dare il consenso a chi lo merita.

I MEETUP non possono essere più ignorati né bypassati. Pena la lenta perdita di consenso e l’inesorabile declino di tutto il M5S.

I cosiddetti NON-PORTAVOCE calabresi, ormai ridotti a “un’armata Brancaleone” vanno ognuno a ruota libera senza alcuna linea politica unitaria e comune. Non stanno facendo altro che peggiorare la situazione regionale calabrese sia nei territori, nei servizi e nelle istituzioni calabresi.

ORGANIZZARSI E STRUTTURARSI DI PIÙ!

Organizzarsi e strutturarsi come si deve, non significa, necessariamente, portare avanti la politica della vecchia partitocrazia, ma portare avanti, e meglio, le idee e lo spirito del M5S in modo unitario e più efficace per un vero cambiamento nei vari territori calabresi e non solo.

BLOG SGF IN PIAZZA

P.S.

Chi è, di tutti i NON-PORTAVOCE calabresi del M5S, in grado di smentire le seguenti affermazioni?

Link:

http://www.iacchite.com/il-declino-dei-5stelle-qui-o-si-fa…/

ITALIA – Tutti addosso al Governo del popolo.

L'immagine può contenere: 3 persone, persone in piedi e vestito elegante

In questo nostro Paese la colpa di tutti i mali che man mano arrivano al pettine è solo ed esclusivamente del giovane Governo M5S-LEGA.

Invece la cosiddetta TROIKA (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale), i governi precedenti e la partitocrazia degli ultimi 20 anni, la triplice sindacale (CGIL-CISL-UIL), Confindustria, mass media, editorialisti e giornalisti pennivendoli, non c’entrano nulla.

Ci sono in giro una morale, un’etica politica e sociale, insieme a una disinformazione da Paesi totalitari, talmente criminali da far paura!

BLOG SGF IN PIAZZA

PER CHI NON AMA L’ATTUALE GOVERNO

(Di Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento)

Se questo Governo dovesse andare a casa quale sarebbe l’alternativa?

L’alternativa potrebbe essere, al momento, solo ed esclusivamente il solito governo tecnico, magari imposto da quest’Europa, o un governo della solita vecchia partitocrazia con i soliti vecchi politicanti a farsi gli affari loro e delle loro famiglie insieme a tutte le lobby di ogni sorta.

E con questi tipi di governo non ci sarebbe mai stata la fine dei vitalizi e il taglio delle pensioni d’oro, il blocca-prescrizione, il rimborso ai truffati delle banche, gli agenti infiltrati, il taglio alle spese militari, il superamento della Fornero, l’acqua pubblica, lo stop al precariato e la lotta alla povertà con il reddito di cittadinanza.

Con questi governi non ci sarà mai il taglio dei parlamentari; non ci sarà mai la fine dell’austerity che ci impone sempre quest’Europa; non ci sarà mai la lotta alla corruzione; non ci sarà mai il taglio allo spreco del denaro pubblico ecc. ecc.

Questi governi, state pur tranquilli, non avrebbero mai tassato banche e assicurazioni per 4 miliardi di euro. Questo Governo l’ha fatto!

Questo Governo, con tutti i difetti di questo mondo, è il Governo dei cittadini, del popolo, di quelli che sono in difficoltà!

I futuri governi alternativi all’attuale Governo, invece, saranno i soliti governi dei soliti partiti, dei soliti appalti agli amici degli amici, delle solite lobby, del solito spreco di soldi pubblici e del loro solito Magna-Magna!

RICORDIAMOCELO!

FESTIVAL DI SANREMO: una manifestazione per ipnotizzare le masse.

L'immagine può contenere: nottePremetto che amo la musica, le canzoni, i veri interpreti della musica e delle canzoni. La musica spesso e volentieri mi emoziona, mi commuove, mi impressiona, e in certi momenti mi rianima.

Mi chiedo, però, come ancora una tale manifestazione qual è quella del Festival di Sanremo di oggi, possa ipnotizzare le masse di italiani.

Mi chiedo, ancora, se queste masse di italiani non siano, sotto qualche aspetto, lo specchio rovesciato di quelle masse che si fanno fanatizzare da un dittatore.

C’è, alla base, a mio avviso, una strumentalizzazione di uno stesso fenomeno: l’incultura. Con una differenza, oggi, sotto certi aspetti, in peggio.

Oggi, al Festival di Sanremo, il padrone, o meglio il “dominus”, non è un qualche dittatore, contro cui, almeno, si potrebbe lottare, opporsi o rovesciarlo, ma è il solito meccanismo invisibile, inarrestabile, anonimo che ha le sue origini nel libero mercato, nel sistema dei mass media, nella propaganda, nell’audience e nel consenso.

Viene il sospetto che questo libero mercato, questa globalizzazione, questi mass media, producano mostri non meno che una dittatura.

Parliamoci chiaro! Accanto ad alcuni fondamentalismi che si poggiano, comunque, su dei valori, ne esistono altri che si poggiano anche sull’assenza di valori, sul niente.

Oggi il Festival di Sanremo è diventata una manifestazione, laica e democratica sì, ma una manifestazione della perdita di senso, della volgarità, dell’inutilità, della vuotaggine.

Pare che oggi, oramai, nella nostra società, gli uomini di cultura non contino niente, non abbiano alcuna influenza.

Non sono più gli uomini di cultura a dare l’andamento generale, l’orientamento, la tendenza, la moda nel campo del costume, dell’etica pubblica e dei comportamenti sociali. Sono i protagonisti dello Star System televisivo, le veline, i cantanti, gli attori, i rapper, i calciatori, i conduttori di Talk-Show.

Questa, ormai, da qualche anno, è la nuova classe dirigente italiana, quella che detta le regole e le categorie.

Anche gli stessi giornalisti, se c’è una questione politica, sociale, etica e di costume, non vanno più a chiedere lumi agli studiosi, ai preparati, ai saggi, ai dotti, agli statisti, ai costituzionalisti ecc., ma ai Baglioni, alle Virginia Raffaele, ai Bisio, alle Anna Tatangelo, alle Belen, ai Corona, ai Carlo Conti e ai Bonolis.

A volte è il nulla che fa orrore.

Pietro Giovanni Spadafora