SGF – AMMINISTRAZIONE COMUNALE: il ridicolo della mancata poltroncina.

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'apertoPensavamo che con l’ultimo rimpasto si sarebbe rilanciata l’azione amministrativa comunale sangiovannese.

Niente di tutto ciò!

Non solo, secondo i “patti”, perché per tanti politicanti locali la politica non è servire e risolvere i problemi, che latitano da decenni, della comunità, ma fare patti per le poltroncine, si apre una crisi per la mancata elezione di un consigliere di maggioranza in seno al consesso civico provinciale.

Siamo al ridicolo!

Intanto i problemi e le criticità della Città di Gioacchino sono tutti lì.

San Giovanni in Fiore merita di più!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

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NO ALL’ILLEGALITÀ!

L'immagine può contenere: 7 persone, persone che sorridono, persone in piedi e spazio al chiusoIn questo nostro Paese spesso quello tra cittadino e legalità è un rapporto sofferto.

La cultura di questa nostra bellissima Italia di corporazioni, e sovente di criminalità, è il più delle volte basata soprattutto su furbizie, privilegi e denaro facile.

È indispensabile imparare il gusto della legalità e il rispetto della legge.

Oggi 14 marzo 2019, presso il Teatro Comunale di Cetraro, questi ragazzi del Liceo Classico di San Giovanni in Fiore, insieme alla loro bravissima Docente Prof. Maria Gabriella Militerno, con la loro sceneggiatura e il loro messaggio, hanno veramente sprigionato il profumo ed il gusto della legalità con notevole maestria ed elegante perizia.

COMPLIMENTII!

SFG IN PIAZZA

https://www.facebook.com/gabriellamiliterno/posts/10212675018419979

SANITÀ – SAN GIOVANNI IN FIORE

L'immagine può contenere: spazio all'apertoIl Commissario dell’ASP di Cosenza, Dott.ssa Caterina De Filippo firma una delibera di 181 mila euro per la ristrutturazione fisica del Reparto di Medicina del nostro Ospedale.

Ribadiamo che senza medici, infermieri, operatori sanitari e strumentistica varia, saranno soldi pubblici spesi inutilmente.

Prima i concorsi pubblici per tutto il personale medico, infermieristico ecc., e poi le ristrutturazioni.

Così si arricchiscono i soliti noti e i servizi sanitari, LEA ecc. ecc. per la cittadinanza, vanno a farsi benedire!

Altro che San Giovanni in Fiore cambia passo!

Basta spreco di soldi pubblici!

Speriamo intervengano gli organi istituzionali competenti!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

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SAN GIOVANNI IN FIORE – Gli invisibili.

L'immagine può contenere: 2 personeNo! Non sono i soliti invisibili sangiovannesi, quelli che non hanno un lavoro, quelli che un lavoro lo hanno perso, i disperati, quelli che emigrano, quelli che non protestano, quelli che non arrivano alla fine del mese in silenzio, quelli che, nonostante tutto, hanno una dignità.

Né tantomeno sono gli invisibili del “Die Unsichtbaren” Film tedesco del 2017 del regista Claus Räfle, in cui Adolf Hitler, nel febbraio 1943, dichiara Berlino libera dagli ebrei, ma ignora che invece almeno 7000 di loro si nascondono nei sotterranei della città per sfuggire alle persecuzioni.

No! Sono gli assessori, ma anche tanti consiglieri comunali, invisibili di San Giovanni in Fiore.

Quelli che per essere puro spirito o comunque incorporei, non si manifestano materialmente.

Quelli che, per la loro distanza o per loro intrinseca natura, non si riescono a percepire con la vista.

Quelli che come radiazioni, quali quelle infrarosse e ultraviolette, prossime, come frequenza, alle radiazioni luminose, sono invisibili all’occhio.

Quelli che sono ben nascosti o mascherati, e che sfuggono all’occhio.

Quelli che non vengono rilevati dai radar o da altri sensori.

Quelli che, politicamente invisibili, consiglieri e assessori, non si sa cosa facciano!

Mentre alcuni assessori come Leonardo Straface e Milena Lopez sono iperattivi, per tutti gli altri sarebbe il caso di dire: “CHI LI HA VISTI?”.

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CHARLES BUKOWSKI

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Come oggi, il 9 marzo del 1994, ci lasciava il grande Charles Bukowski.

Il nostro tributo ricordandolo con una delle più belle poesie: “Il cuore che ride”.

Il cuore che ride

La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.
Stai in guardia.
Ci sono delle uscite.
Da qualche parte c’è luce.
Forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile, afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita.
Sappilo finché ce l’hai.
Tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.

Charles Bukowski

Il solito e grande Massimo Fini.

L'immagine può contenere: 1 persona, primo pianoL’antisocialismo surreale di Sallusti

Mercoledì 6 marzo Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, riferendosi al ‘reddito di cittadinanza’, approvato in questi giorni dal governo, inizia così il suo editoriale: “Oggi è il giorno zero di uno Stato socialista, speriamo provvisorio”. Sallusti avrebbe una qualche ragione se si riferisse al Psi dell’ultimo Craxi che violava princìpi che prima ancora di essere socialisti sono liberali, garantendo a Silvio Berlusconi, il vero proprietario del Giornale sotto la maschera del fratello Paolo, una posizione oligopolista nel settore dell’informazione che è contraria ai princìpi dello stato liberista così come lo avevano previsto i suoi padri fondatori, da Adam Smith a David Ricardo, e manteneva un numero sterminato di parassiti, di prosseneti, di fannulloni, di dame dalla coscia facile, insomma si era trasformato nel partito “dei nani e delle ballerine” come disse il compagno Rino Formica.

Ma il craxismo non è il socialismo. Socialismo è coniugare una ragionevole uguaglianza sociale con i diritti civili e in questo si differenzia dal comunismo che schiaccia i diritti civili in nome di un’uguaglianza sociale che là dove si è realizzato, per esempio in Unione Sovietica, non è stata raggiunta perché anche lì si è creata una classe politica di privilegiati e di favoriti (la ‘nomenklatura’). Principio fondante e iniziale del socialismo come del liberismo correttamente inteso è che tutti i cittadini abbiano pari opportunità almeno sulla linea di partenza. Per questo il liberismo imponeva tasse ereditarie altissime che farebbero impallidire i Sallusti, i Berlusconi e tutti i neo o pseudoliberisti di oggi. Perché non ci sono solo i fannulloni pronti a sdraiarsi sul divano grazie al reddito di cittadinanza, ci sono anche, e in misura rilevante, i fannulloni che sul divano ci sono già da sempre, come tanti figli di ricchi, che probabilmente anche Sallusti conosce, il cui unico merito è aver ricevuto una cospicua eredità.

Comunque oggi il problema non è il socialismo, questa ‘terza via’ fra capitalismo e comunismo che non è riuscita a inverarsi e là dove ha tentato di farlo, vedi l’attuale Venezuela, è stata strangolata dai padroni del mondo.

Il problema è il turbocapitalismo globalizzante che sta mettendo in ginocchio popoli e individui. E’ un capitalismo nemmeno più industriale, ma finanziario, che non dà lavoro, che non offre lavoro se non a pochissimi. Un abile finanziere può agire anche da solo, o con uno staff ridottissimo, lavorando sul denaro che non è ricchezza ma solo l’apparenza della ricchezza. Il collasso della Lehman Brothers, che ha messo in ginocchio interi Stati con le loro popolazioni, non ne è che l’esempio più evidente, ma solo uno dei tanti. Negli Stati Uniti il problema è stato risolto immettendo nel sistema, nella forma del credito, 3 trilioni di dollari e creando un’enorme bolla speculativa che prima o poi, più prima che poi, ricadrà sulla testa di tutti, forse anche su quella dello stesso Sallusti.

Ma accecato dal suo miope disprezzo per i Cinque Stelle che stanno cercando di avviare un programma di un minimo di riequilibrio sociale in un Paese come il nostro in cui le disuguaglianze sono fortissime e, oserei dire, intollerabili, Alessandro Sallusti queste cose non le vede o piuttosto conoscendone l’intelligenza non le vuole vedere.

E pensando al giornalismo italiano di oggi, a quasi tutto il giornalismo italiano di oggi, non certamente al solo Sallusti, viene in mente un famoso articolo di Karl Kraus, “La stampa come mezzana”, pubblicato ai primi del Novecento, in cui il celebre scrittore, aforista, polemista mette sullo stesso piano i giornalisti e le prostitute. Intellettuali in questo caso.

Massimo Fini

Il Fatto Quotidiano, 7 marzo 2019