GIUSTIZIA: maldestri tentativi per disarmare la Magistratura.

GIUSTIZIA E MAGISTRATURA: facciamo chiarezza!

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Sulla sentenza dell’ex Sindaco di Riace si possono comprendere le reazioni a caldo, la solidarietà, l’affetto e l’umanità nei confronti della persona, i dispiaceri e le gioie da una parte e dall’altra delle posizioni politiche, il rammarico e il forte shock, da parte di Lucano, (credeva fortemente in un’assoluzione totale), per avere subito una tale durissima condanna ecc., ma non si possono accettare, in qualsiasi modo, le becere strumentalizzazioni di chicchessia, magari prendendosela con i Giudici!

Questo proprio per rispetto dei Giudici e della Magistratura in genere.

Segnalo ai lettori, in merito alla riforma del processo penale (cd. “riforma Cartabia“), che il testo è stato approvato in via definitiva dal Senato il 23 settembre 2021 scorso.

Piace? Non Piace? A me non piace!

Abbiamo una Costituzione, un Presidente della Repubblica che è garante di essa, un Ordinamento Giuridico, un Parlamento che legifera, un Governo che esegue, e tante altre Istituzioni.

Ognuno di noi ha votato i suoi parlamentari, con le loro forze politiche e i loro cosiddetti programmi, ma nessuno aveva immaginato che quasi tutti, la maggioranza in Parlamento, avrebbero votato la riforma Cartabia.

Questa è un po’ la TRUFFA DELLA DEMOCRAZIA RAPPRESNTATIVA, ma tale riforma si potrà sempre riformare.

Tuttavia, la riforma Cartabia, la quale, ancora, non c’entra nulla con la sentenza nei confronti di Lucano, andrà rispettata, da tutti, finché sarà in vigore, e soprattutto dai magistrati, applicandola, che piaccia o no!

Bisogna saper, ma soprattutto i politici devono sapere, che i magistrati non fanno politica, non hanno simpatie per una o altra forza politica, né sono giustizialisti o garantisti, né emettono sentenze ad orologeria! I Giudici applicano la legge. PUNTO!

Detto questo, non possiamo farci prendere dalle emozioni estemporanee e dire sciocchezze su sciocchezze!

Perché altrimenti si fa confusione e rischiamo di buttare il bambino con l’acqua sporca!

LEGGETE ATTENTAMENTE IL SEGUENTE POST, CON PAZIENZA!

Pietro Giovanni Spadafora

SGF IN PIAZZA – POST DEL 24 Ottobre 2019

È già successo all’epoca di Tangentopoli. Molti ricorderanno che la classe dirigente italiana ha cercato di fermare con ogni mezzo tutte le inchieste di Mani pulite: interventi minacciosi dei vari ministri della giustizia, provvedimenti contro i pubblici ministeri, tentativi di amnistia e ispezioni di ogni sorta alle procure che lavoravano.

A distanza di 27 anni, era il 1992, pare si stia iniziando ad assumere lo stesso atteggiamento. Oggi pare ci sia una nuova voglia di orchestrare buone campagne stampa per delegittimare la Magistratura. Questo probabilmente perché la Magistratura talvolta coglie la classe politica e dirigente con le mani nel sacco.

Per creare più facilmente un clima di ostilità e di delegittimazione nei confronti dei giudici, uno dei mezzi più ingannevoli utilizzati dai mass media, assoldati e interessati, è il linguaggio.

Continuamente vengono usate espressioni prive di significato che ripetute fino all’ossessione entrano nell’immaginario collettivo come se fossero vere e logiche.

Facciamo qualche esempio:

1. (Giustizialismo) – Si ha giustizialismo quando in una rivoluzione o sommosse simili si fa di tutta l’erba un fascio e il popolo punisce a suo piacimento i responsabili. In un Paese democratico qual è l’Italia, l’applicazione della legge non può mai essere, per la contraddizione che non consente, giustizialismo, ma semplicemente Giustizia.

2. (Strapotere dei magistrati) – I magistrati applicano la legge, e l’applicazione della legge non è uno strapotere dei giudici, ma il loro dovere, la loro funzione. Certo fa sempre effetto definire strapotere quello che insieme al potere legislativo ed esecutivo è uno dei tre poteri dello Stato Italiano.

3. (Emergenza giustizia) – Giocando sull’inganno e sull’equivoco l’emergenza giustizia viene attribuita all’attività dei pubblici ministeri i quali andrebbero fuori dai binari esagerando e oltrepassando i limiti dei loro compiti. Insomma ci sarebbe emergenza solo quando i magistrati si mettono ad applicare la legge nei confronti dei potenti.

4. (Garantismo) – Se vogliamo è il padre, o se si preferisce la madre, di tutto il linguaggio truffa che i mass media adoperano. A parte una serie di garanzie che esistono già nell’ordinamento giudiziario italiano, si intende, con esso, un’applicazione della legge che rispetti i diritti dell’indagato. Ma molti ignorano che non esiste un’applicazione della legge garantista e una non garantista. Esiste l’applicazione della legge, punto e basta! Qualsiasi lesione dei diritti del cittadino indagato non viola il garantismo, che non esiste, ma la legge. Né un magistrato può applicare una legge diversa da quella a cui è obbligato come si vuole far credere, gettando odio e fango sulla Magistratura.

5. (Se i magistrati sbagliano devono pagare) – A parte che questo è lo slogan di qualche ex premier e il linguaggio di forcaioli e garantisti a seconda delle loro convenienze, questa storia della responsabilità civile dei giudici è completamente priva di contenuto. È solo una voglia di rivincita di tanti corrotti e criminali nei confronti della Magistratura.

Perché il magistrato sia ritenuto responsabile della violazione di legge occorre valutare “il grado di chiarezza e precisione delle norme violate, e la scusabilità o inescusabilità dell’errore di diritto”. Insomma questo giudice deve proprio aver fatto una cazzata, e non per opinabili interpretazioni di legge. E i magistrati che hanno commesso cazzate, sono stati arrestati!

Il magistrato non è chiamato a rispondere dell’attività di interpretazione della legge e di valutazione del fatto e delle prove, tranne nei casi di dolo, di colpa grave e violazione manifesta della legge e del diritto della Ue.

È per questo che esistono i famosi tre gradi di giudizio: primo, secondo e terzo grado, oltre a una serie di garanzie inimmaginabili, che in tanti ignorano, per l’imputato.

6. (Si fa un uso distorto della custodia cautelare) – Secondo i corrotti, i criminali e loro protettori, si userebbe la custodia cautelare per ottenere confessioni degli indagati. Grande bugia! Molti ricorderanno cosa disse Saverio Borelli all’epoca di Tangentopoli: “Noi non li arrestiamo perché confessino. “Li arrestiamo e loro confessano”. La differenza è molto sostanziale e concettuale. Chi confessa, è risaputo, esce dal carcere perché non c’è più pericolo di inquinamento delle prove.

Infine è chiaro che, spesso e volentieri, si gioca sull’ignoranza di tanti cittadini e non solo, per screditare la Magistratura.

Si aprano gli occhi!

FONTE – MASSIMO FINI (Scrittore e giornalista)

GIUSTIZIA: maldestri tentativi per disarmare la Magistratura.ultima modifica: 2019-10-24T00:38:41+02:00da pietrogiovanni1
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