STORIA – La marcia su Roma (28 ottobre 1922).


L'immagine può contenere: 2 persone, persone in piedi e spazio all'aperto“Avrei potuto fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco per i manipoli delle mie camicie nere. Potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto!”

Queste sono le parole minacciose e intimidatorie che Mussolini pronunciò nel suo primo discorso alla Camera dei Deputati in veste di Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia in data 16 novembre 1922, dopo la marcia su Roma avvenuta il 28 ottobre del 1922 da parte del Partito Nazionale Fascista (PNF) circa un secolo fa (esattamente 98 anni fa), e dopo che il 30 ottobre, sempre del 1922, il re Vittorio Emanuele III cedette alle pressioni dei fascisti e decise di incaricare Mussolini di formare un nuovo governo.

A parte l’insorgere di qualche mosca bianca come il vecchio leader socialista Filippo Turati, nessuno disse niente.

L’ignava e pavida partitocrazia tutta, debole in quel periodo, insieme alla codardia di tanti parlamentari di altre forze politiche minori, subì in silenzio!

Di lì in poi iniziò il ventennio fascista.

Oggi il Parlamento è minacciato dal taglio del numero dei parlamentari (rappresentanti dei cittadini e delle istanze dei territori) e dalle lobby finanziarie ed economiche che cercano, attraverso pochi politici, di controllare e dettare l’agenda politica generale del Paese.

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STORIA – La marcia su Roma (28 ottobre 1922).ultima modifica: 2020-10-27T09:22:37+01:00da pietrogiovanni1
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