Oramai in questa nostra comunità il “Civismo” è l’ultima delle parole magiche che la partitocrazia eleva a formuletta (illusoria) risolutiva della propria crisi di idee, di contenuti, di senso. Dunque, di credibilità.
Oggi il “Civismo” può contenere tutto e il contrario di tutto, il vero e il falso, il bene e il male.
Difficile capire che cosa c’entri il “Civismo”, nell’accezione più alta del termine, con la confusa e indistinta proliferazione di liste e candidati civici nel solo tempo delle elezioni.
Difficile capire cosa c’entri il “Civismo” con la formazione di alleanze politiche spurie, che cosa c’entri il “Civismo” con l’insulsa e mai tanto deprecata cultura del trasformismo, del gattopardismo e del (loro parente stretto) qualunquismo.
Ecco: giustificare ed esaltare in pompa magna questi fenomeni con un uso truffaldino di una parola nobile come “Civismo”, rappresenta il senso e il vuoto dei nostri tempi!
AUGURI SAN GIOVANNI IN FIORE!