CALABRIA- SANITÀ E AZIENDA ZERO.

Consiglio, l’Azienda zero è legge: la maggioranza approva anche Linee programmatiche e Bilancio

In concreto, sinceramente, vorremmo capire cosa determinerà questo progetto di razionalizzazione del sistema sanitario regionale per l’OSPEDALE DI SAN GIOVANNI IN FIORE!

Speriamo di capirci qualcosa di più.

Intanto i giorni, le settimane, i mesi, e forse anche gli anni, passano velocemente.

SPERIAMO BENE! PRESIDENTE OCCHIUTO!

RIDUZIONE DELLE TASSE, TRASPARENZA E PROPAGANDA

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

Se un ente comune riduce una tassa, per prima cosa deve dire di quanto la riduce per ogni contribuente e dove prende i soldi.

Deve far sapere se i soldi, per qualche motivo, sono mandati dalla regione o dal governo nazionale in base a una qualche legge o in base a un qualche decreto ecc.

Oppure, se si è bravi a far quadrare i conti del bilancio dell’ente comune che si amministra chiudendo i conti in attivo, deve comunicare che è merito della buona amministrazione. Ma se così fosse non si comprenderebbe come mai con un bilancio in attivo non si riesca a far riscaldare un asilo nido non permettendo a tanti bambini di frequentarlo.

Ecco, questa si chiama TRASPARENZA!

Altrimenti la PROPAGANDA diventa sempre più SMODATA trascendendo misura, limiti ed equilibrio.

Anche perché capita che ci siano dei cittadini che non hanno l’anello al naso né si bevono le quotidiane fandonie sparate a raffica.

San Giovanni in Fiore in Movimento.

MONDO – BASTA GUERRE? NO! MA ALMENO RIDURRE LE SPESE MILITARI…

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Cinquanta premi Nobel, tra i quali Carlo Rovelli, Steven Chu e Carlo Rubbia, hanno firmato un appello rivolto a tutti i governi del mondo che chiede di negoziare una riduzione equilibrata della spesa militare globale.

Questa riduzione, riferisce il comunicato, potrebbe liberare enormi risorse – un grande “dividendo globale per la pace” – da utilizzare per affrontare i gravi problemi dell’umanità: pandemie, riscaldamento globale, povertà estrema.

Il Dalai Lama ha espresso il suo sostegno per la proposta.

“La spesa militare mondiale è raddoppiata dal 2000. Si avvicina a 2 trilioni di dollari USA all’anno, ed è in aumento in tutte le regioni del mondo”, sostengono i Nobel. “I singoli governi sono sotto pressione per aumentare le spese militari perché gli altri lo fanno. Il meccanismo di feedback sostiene una corsa agli armamenti a spirale: un colossale spreco di risorse che potrebbero essere utilizzate molto più saggiamente.

Le passate corse agli armamenti hanno spesso avuto lo stesso risultato: conflitti mortali e devastanti”. “Abbiamo una semplice proposta per l’umanità: i governi di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite negozino una riduzione comune delle loro spese militari del 2% ogni anno, per cinque anni. La logica della proposta è semplice: le nazioni avversarie riducono le spese militari, quindi la sicurezza di ogni paese è aumentata, mentre deterrenza e equilibrio sono preservati. Proponiamo che metà delle risorse liberate da questo accordo siano destinate a un fondo globale, sotto la supervisione delle Nazioni Unite, per affrontare i gravi problemi comuni dell’umanità: pandemie, cambiamenti climatici e povertà estrema. L’altra metà resti a disposizione dei singoli governi”. “L’umanità affronta rischi gravi che possono essere affrontati solo attraverso la cooperazione. Collaboriamo, invece di farci guerra”, concludono i Nobel.

FONTE – ANSA

CULTURA SGF – PROVERBIO: “All’uortu litame e allu munnu furtuna”.

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Tiche

Nella mitologia greca Tiche o Tyche (in greco antico: Τύχη, Týchē) era la personificazione della fortuna, la divinità che garantiva la floridezza di una città e il suo destino. La sua equivalente romana è la dea Fortuna.

Fortuna è una figura della religione romana, la dea del caso e del destino, festeggiata come Fors Fortuna (Opportunità) il 24 giugno dai romani.

LATINO – «…nam si a me regnum Fortuna atque opes eripere quivit, at virtutem non quiit.»
TRADUZIONE: «…di regno e di ricchezze la Fortuna poté privarmi, non del mio valore»

Fortuna era una divinità antica, forse precedente alla fondazione di Roma anche se i romani ne attribuivano l’introduzione del culto a Servio Tullio, il re che più, fra tutti, fu favorito dalla Fortuna, alla quale dedicò ben ventisei templi nella capitale, ciascuno con un’epiclesi diversa.

Si racconta anche che ella l’avesse amato, benché egli non fosse che un mortale e avesse l’abitudine di entrare a casa sua attraverso una finestrella.

Una statua del re Servio Tullio si ergeva nel tempio della Dea.

La Fortuna era una dea dal carattere doppio, ma sempre positivo (altrimenti si parlava di Sors, la sorte):

Uno intraprendente, cioè che aiutava a far andare bene le imprese.

Uno erotico (per il quale è rimasto il detto essere baciati dalla fortuna).

FONTE – Wikipedia, l’enciclopedia libera.

SAN GIOVANNI IN FIORE: non solo siamo all’ASSURDO, ma siamo anche alle COMICHE.

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

In questa comunità il DISSENSO, o meglio, criticare o non condividere l’operato pubblico di certi soggetti, è sinonimo di disonestà, di denigrazione, di male e disinformazione.

Invece, la BECERA, ROZZA e SMODATA propaganda è un ASSIOMA!

ECCO, CI MANCAVANO LE COMICHE! APPUNTO!

San Giovanni in Fiore in Movimento

CHE DIO CE LA MANDI BUONA!

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

CALABRIA: zona NERA!

NO! Non si tratta della pandemia di COVID-19 con dati che hanno fatto scattare il provvedimento che ci manda in ZONA GIALLA, ma della SANITÀ CALABRESE che si trova in ZONA NERA.

E non DA ADESSO!

Secondo la Corte dei Conti tra pagamenti doppi per fatture a privati; tra debito delle aziende pari a oltre un miliardo e 170 milioni di euro; tra cattiva gestione; tra nessuna tracciabilità delle spese e di documenti di bilancio; tra uso della sanità calabrese a mo’ di BANCOMAT; tra i LEA, livelli essenziali di assistenza, ormai inesistenti, solo GESÙ CRISTO potrà SALVARE la SANITÀ CALABRESE.

Altro che POTENZIAMENTO DELL’OSPEDALE di San Giovanni in Fiore!

NON SI RACCONTINO PIÙ FANDONIE ALLA GENTE!

CI AUGURIAMO SOLTANTO CHE IL PRESIDENTE OCCHIUTO POSSA TROVARE UNA QUALCHE SOLUZIONE.

La SPERANZA è L’ULTIMA A MORIRE, ma non vogliamo MORIRE DISPERATI!

San Giovanni in Fiore in Movimento

GIÀ, CHE DIRE?

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

SGF – BAMBINI, DIRITTI E ASILI.

Mentre i bambini dell’asilo nido del Bacile non hanno più il diritto di frequentarlo, o se lo frequentano muoiono per assideramento, le istituzioni comunali parlano di attacchi strumentali.

SIAMO SEMPRE E CONTINUAMENTE ALL’ASSURDO!

Vogliamo ricordare alle istituzioni locali che i bambini hanno i loro diritti all’asilo nido e non solo.

I bambini dovrebbero essere rispettati maggiormente al nido.

Bisognerebbe cercare di rispettare i loro bisogni e le loro necessità.

All’asilo nido sono così piccoli che hanno bisogno di certezze.

Vanno tutelati i bisogni dei bambini e delle famiglie.

I bambini concorrono alla costruzione dell’identità del territorio.

I bambini e le bambine hanno diritto a progetti educativi che sviluppano le loro capacità.

Hanno diritto al gioco, apprendimento e socialità che sono centrali nella loro crescita.

I bambini hanno diritto all’organizzazione degli spazi e di tempi di vita.

La continuità di frequenza dell’asilo nido da parte dei bambini è un valore da sostenere e promuovere.

I bambini hanno il diritto ad un sistema integrato dei servizi per garantire a tutti il diritto all’educazione e all’istruzione.

MA SOPRATTUTTO gli ARTICOLI 2 e 3 della COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA puntano a riconoscere i diritti inalienabili dell’individuo, inteso sia come adulto che come BAMBINO.

CHE DIRE?

San Giovanni in Fiore in Movimento

SGF – NOSTALGIA DEI VECCHI UOMINI POLITICI.

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In memoria dei grandi sindaci di San Giovani in Fiore, nonché del mio Prof. Antonio Acri a 12 anni dalla sua scomparsa.

Di Pietro Giovanni Spadafora

In generale ho sempre criticato la partitocrazia. Lo faccio tuttora.

La partitocrazia occupa, il più delle volte inadeguatamente, ogni ambito delle istituzioni pubbliche e anche parte di quelle private. Più che quelli del popolo ha curato, sistematicamente, i sui interessi e quelli dei suoi associati.

Altro discorso sono le persone che militano o hanno militato nei partiti. Persone che, nonostante siano sottoposte a un continuo e determinato martellamento di regole e principi, rimangono, in buona parte dei casi, persone libere con dei valori.

Da un punto di vista politico è stato senz’altro un bene che un certo tipo di partitocrazia, insieme a qualche suo vecchio dogma, sia scomparso di scena, o quantomeno si sia ridimensionato di parecchio.

Penso, però, che qui a San Giovanni in Fiore si sia consumata, con la scomparsa di quel tipo di partitocrazia e di alcuni suoi vecchi uomini politici, una perdita. Perdita sia in termini di identità sia in termini di consistenza morale.

Seguendo, osservando e analizzando tutto quello che sta succedendo nella politica locale di questi ultimi tempi, nel “Palazzo”, nella nostra comunità, non nego, facendo un confronto con il passato, di avere nostalgia dei veri vecchi uomini politici sangiovannesi.

È un mondo politico, quello sangiovannese, almeno quello sino agli inizi degli anni novanta del secolo scorso, di rigore morale, di severità, di onestà, di coerenza, di trasparenza, di impegno, di solidarietà, di sensibilità, di dialogo, che se n’è andato.

La diversità dei vecchi uomini politici sangiovannesi non è stata solo un fatto ideologico, politico, teorico, astratto, ma per diversi decenni si è riflessa nel modo di essere, di comportarsi, di amministrare. Ha rappresentato, sia sul versante laico che cattolico, un certo tipo di impegno morale ed esistenziale che oggi, nella nostra comunità, è cosa rara.

Nei nostri giorni, di tali uomini, sotto il profilo etico, spirituale, morale e della coerenza prima che politico, pare, se ne siano perse le tracce. Quegli uomini li riconoscevi a prima vista.

A parte qualche giovane, chi non ricorda gli amministratori sindaci della “res publica” come Giuseppe Oliverio, Saverio Gallo, Elio Foglia, Giovambattista Militerno, Giovanni Mancina, Antonio Acri, Emilio Greco, Gabriele Piluso e tanti altri, oltre all’indimenticabile sindacalista Salvatore Secreti?

Gente che ha fatto la storia politica qui nel nostro paese; gente che in genere, oltre che su un progetto politico di rinnovamento, di trasformazione politica e sociale, si basava su una comunanza di valori forti, morali, etici e di libertà.

È doloroso e triste che tanti moderni amministratori, non tutti per fortuna, non avendo imparato nulla, siano privi di tanti valori. Valori di cui i vecchi politici sangiovannesi sono stati portatori, e valori di cui, a volte, se ne sente, prepotente, il bisogno.

Ciò che mi premeva comunicare è che con i vecchi politici sangiovannesi, anche se impregnata di tantissimi errori, ma anche di tantissimi sacrifici ed impegno per il bene comune, se n’è andata la buona politica, la vera politica della nostra collettività. Politica che negli ultimi decenni del secolo scorso, ha di sicuro lasciato un segno. Decenni di forti passioni, di spinte ideali, di coscienza morale.

Se ne ricordino, qualche volta, gli amministratori di oggi!

Pietro Giovanni Spadafora

SGF – Due passi in Città.

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Di Pietro Giovanni Spadafora

Oggi pomeriggio, era da un po’ di tempo che non lo facevo, ho fatto due passi per le vie della zona antica del mio paese, anzi, posso dire della mia Città.

Mi sono imbattuto in luoghi, strade e viuzze diventati desolati, quasi privi di vita, con tante saracinesche abbassate, case disabitate e semi abbandonate.

La parte antica, il centro cittadino, negli anni, si sono pian piano svuotati, cancellando storie antiche, progetti, lavoro, fatica, colloqui, socialità, cordialità e solidarietà.

Il volto sorridente di tanti negozianti, di tanti bambini, di tante giovani donne e famiglie sembra non esistere più.

È il tempo che passa, è la vita, forse è anche la gente che scappa!

In compenso, oltre alla nostra cara, dolce e buona pitta ’mpigliata, abbiamo freddi, modernissimi e bellissimi addobbi natalizi che rendono, probabilmente, felici tante persone. Il tutto, senza alcuna remora a confessarlo, pervaso da una cupa malinconia, pare, ineluttabile.

BUONE FESTE!

Pietro Giovanni Spadafora

PAPA FRANCESCO: «In Europa la democrazia sta arretrando, e la sfiducia nelle istituzioni aumenta»

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Atene (Grecia) – Papa Francesco mette in guardia l’Europa dal virus dell’egoismo che sta disgregando il tessuto comune. «Si registra un arretramento della democrazia». Proprio come un cancro che agisce dal di dentro. Usa parole fortissime ad Atene – seconda tappa del suo viaggio nel Sud del Mediterraneo – per veicolare un messaggio a tutti i leader europei davanti alla presidentessa greca Katerina Sakellaropoulou. Cita De Gasperi in un suo storico discorso in cui si richiama la buona politica: «Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire andare verso la giustizia sociale».

Scandisce bene queste parole che risuonano nel palazzo presidenziale. Dalle finestre si vede il Partenone. «Qui in Grecia è nata la democrazia. Senza Atene e senza la Grecia l’Europa e il mondo non sarebbero quello che sono, sarebbero meno pazienti e meno felici». Francesco ha parlato dell’indebolimento delle istituzioni democratiche. «Mentre l’autoritarismo è sbrigativo e le facili rassicurazioni proposte dai populismi appaiono allettanti». E’ preoccupato dal fatto che la gente in Occidente – dice – è anestetizzata dal benessere consumistico, stanca e sfiduciata e questa deriva sfocia inevitabilmente in uno scetticismo democratico. «Ma la partecipazione di tutti è un’esigenza fondamentale; non solo per raggiungere obiettivi comuni, ma perché risponde a quello che siamo: esseri sociali, irripetibili e al tempo stesso interdipendenti».

Questa analisi fa affiorare anche un altro problema: che la gente si sta staccando dalle istituzioni democratiche per via della burocrazia e per la perdita di identità. «Il rimedio a ciò non sta nella ricerca ossessiva di popolarità, nella sete di visibilità, nella proclamazione di promesse impossibili o nell’adesione ad astratte colonizzazioni ideologiche, ma sta nella buona politica».

FONTE – IL MATTINO.it