LA POLITICA ODIERNA E I “CLIENTES”.

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E POI CI SONO, come nell’antica Roma, i “Clientes” con una serie di obblighi nei confronti dei “Patroni” di questa nostra martoriata terra.

Di Pietro Giovanni Spadafora

IL CLIENS NELL’ANTICA ROMA.

Nell’antica Roma i clienti (in latino clientes; al singolare cliens) erano uomini formalmente liberi, ma legati da particolari vincoli giuridici, morali ed economici, in un rapporto di subordinazione, a un’altra persona, collocata socialmente più in alto, il patrono (patronus).

Tale posizione era talvolta al limite della sudditanza (applicatio) fisica o psicologica.

 

Il cliente doveva adoperarsi quando il patrono era candidato ai pubblici uffici, aumentare il suo seguito cercando voti per lui, circondandolo con segni di ossequio e di riverenza quando girava per la città, o andando ai Comizi per far numero e per applaudire, o parlando bene di lui per aumentarne la buona fama.

I clienti, tenuti in poco conto dalla popolazione, ma preziosi per i politici e gli affaristi, dovevano recarsi di buon’ora alla domus del loro protettore per ossequiarlo, per chiedere qualcosa, ma soprattutto per ascoltare le richieste del patrono. Il cliente doveva mostrarsi sempre grato e ammirato dal suo patrono, che a sua volta doveva mostrarsi benevolo e generoso.

L’istituto della clientela è di origine assai antica. È infatti già citato nell’antico testo della Legge delle Dodici Tavole (450 a.C. circa).

Il rapporto tra clientes e patronus prevedeva che il patrono doveva difendere i propri clienti nelle liti giudiziarie e venir incontro alle loro esigenze primarie: per esempio con la sportula, un panierino dove si ponevano cibi o denaro.

I clienti da parte loro:

erano obbligati alla “salutatio matutina”. La salutatio matutina era una visita di omaggio nelle prime ore del mattino, nella quale il cliente riceveva la sportula;

dovevano dare il voto al patrono nelle elezioni;

liberarlo da una prigionia di guerra pagando il riscatto;

aiutarlo in denaro per la dote di una figlia in procinto di sposarsi.

Sia il patrono che i clienti non potevano intentare un’accusa, né testimoniare in tribunale in maniera svantaggiosa per l’altro.

In tarda età repubblicana, l’istituto della clientela continuò ad avere grande importanza. Perse la sua funzione sociale in età imperiale.

Oggi, l’originario significato di rapporto di subordinazione rimane nell’accezione di ”clientela“, intesa come l’insieme di sostenitori e seguaci di personaggi politici potenti, dai quali ci si aspettano vantaggi di tipo economico e sociale. Alla stessa area di significato appartengono i termini “clientelare“, “clientelismo“, ecc.

Pietro Giovanni Spadafora
LA POLITICA ODIERNA E I “CLIENTES”.ultima modifica: 2022-08-12T15:34:05+02:00da pietrogiovanni1
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