SGF – L’ARCIPELAGO ANZIANITÀ.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 5 persone, persone sedute e persone in piedi

Di Pietro Giovanni Spadafora

Anziani saggi, ma fragili, sguarniti dei servizi necessari e tagliati fuori dalla tecnologia.

Qualche settimane fa, durante le ultime giornate di quel bel sole, mi sono imbattuto in una situazione inaspettata all’interno di un cosiddetto garage nei pressi dell’Ospedale cittadino.

Per strada c’era poca gente e la scena che mi si è presentata innanzi è stata, a dir poco, straordinaria.

Un gruppo di signori anziani seduti a cerchio stava discutendo.

Ho chiesto educatamente se potevo scattare una foto e me lo hanno concesso. Allego la foto, ma per la tutela della loro privacy nascondo i volti.

Morso da una forte curiosità mi sono bloccato, e, quasi di soppiatto, mi sono insinuato e piantato davanti alla porta.

Ho chiesto, vedendoli seduti e disposti tutti intorno con una compostezza e un contegno eccezionali, come avveniva nelle vecchie sezioni dei partiti, se vi era una qualche riunione politica.

“No, stiamo parlando della guerra russo-ucraina!” Ha risposto uno di loro. “Ci vuole la pace!” Ha ragionato un altro.

Ho chiesto cosa li preoccupasse di più.

“A noi niente. Se non ci sarà la pace saranno problemi per tutti, in particolare per i giovani, i figli, i nipoti.” Ha osservato un altro ancora.

“Rischiamo di ritornare come una volta quando tra vicini e contigui di casa ci si spartiva il pane, sempre che lo avevamo. Questi governanti non capiscono nulla! Si può tornare indietro come quando si andava a tagliare e caricare legna con i muli.” Ha ricordato un altro anziano.

Ho risposto che avevano ragione e che ero contento che discutessero di queste cose e si ponessero certi problemi.

“La preoccupazione dovrebbero averla più i giovani che noi!” Ha replicato un altro signore.

Ho specificato che anche i giovani erano preoccupati.

“No, stanno tutto il giorno al telefonino.” Ha ribattuto un altro di loro. “Non gli interessa nulla di questi problemi!”

Il loro discorso sulla guerra è andato avanti per tutti i circa 15 minuti di sosta che ho fatto davanti alla porta e al quale ho assistito osservando e ascoltando incuriosito, rapito e incantato.

Ho chiesto dopo un po’ se si ritrovavano lì sistematicamente, e uno di loro ha risposto che non programmavano nulla e che si ritrovavano lì quando era bel tempo e le temperature lo permettevano.

Erano anni e anni che non assistevo più a una tale scena, a una riunione del genere: una scena che mi ha fatto ritornare bambino quando passavo davanti a qualche sezione di partito politico.

Nessuno di loro, se si osserva la foto, ha il telefonino nelle mani, ma neanche nelle tasche, presumo. Era la saggezza, la dignità e la compostezza nei loro discorsi che la facevano da padrone.

E vi era anche, ho avuto l’impressione, una sorta di impotenza e fragilità, sotto diversi aspetti, nei loro ragionamenti: poche tutele, pensioni da fame, solitudine, assenza di servizi vari, insieme, oggi, all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e costi vari, il tutto, molto probabilmente, condito dalla lontananza dei figli.

Pensavo che si sta ghettizzando una generazione che è una straordinaria ricchezza senza rendercene conto, senza che le pubbliche istituzioni se ne rendano conto. Anzi, penso che si sia già a un punto di non ritorno.

A parte l’assenza di servizi sanitari adeguati, di fronte a loro c’era, paradossalmente, la struttura dell’Ospedale cittadino, pensavo che diventa sempre più difficile per loro vivere senza home banking, senza firma digitale, senza app., senza “Spid”.

Pensavo che le nuove tecnologie, quest’era del virtuale, questa rivoluzione digitale hanno spaccato la società, e che le istituzioni addette avrebbero dovuto preoccuparsi di chi restava indietro.

Mi è anche venuto in mente un’altra scena: durante lo scorso inverno, passando con l’auto davanti l’Ufficio Postale di Piazza Aldo Moro, ho visto una fila di anziani che di sicuro non erano lì per passare il tempo: erano lì perché dovevano fare, la loro presenza era certamente necessaria, alcune semplici operazioni, magari come prelevare del contante, o pagarsi la pensione, o pagare una tassa, che ormai tutti, quasi tutti, risolviamo con un click, con una semplice app., con una card, con lo smartphone, ovunque ci troviamo, o col computer da casa.

Anziani quasi, ormai, completamente abbandonati nella loro solitudine analogica e in altro. Tutto ciò non solo è penoso: è irresponsabile, inaccettabile, nonché pericoloso per tanti motivi!

Situazioni di anziani nei confronti delle quali volgiamo lo sguardo altrove facendo finta di non vedere, situazioni che le istituzioni preposte dovrebbero vedere e che silenziosamente e scandalosamente non vedono.

E l’immensa ricchezza qual è la popolazione anziana, pian pianino, svanisce come quando un treno svanisce nella nebbia.

Pietro Giovanni Spadafora
SGF – L’ARCIPELAGO ANZIANITÀ.ultima modifica: 2022-11-20T17:40:50+01:00da pietrogiovanni1
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