PER CHI SOTTOVALUTA LA CORRUZIONE

Potrebbe essere un cartone raffigurante il seguente testo "Illustrazione di Emanuele Lamedica"

Le 10 conseguenze della corruzione.

Di Gian Antonio Stella

ESITORIALE CORRIERE DELLA SERA (13/12/22)

La percezione di vivere in un Paese corrotto, tra gli italiani, cala e cresce, ma neppure una volta il nostro è riuscito a entrare tra i trenta Paesi più virtuosi.

Ammesso che siano stati i disinvolti nababbi quatarioti a svuotare barili di banconote nei sacchi di juta di vari italiani, italo-belgi per emigrazione e italo-greche per amore tutti nel giro dell’Europarlamento, chi mai avrà messo in testa ai corruttori che i nostri connazionali potevano essere più aperti rispetto ai danesi o ai finlandesi nei confronti degli aspiranti distributori di mazzette?

C’è poco da buttarla sull’ironia: chi odia gli stereotipi razzisti contro gli italiani (la pistola sul piatto di spaghetti di una rivista tedesca, la prima pagina del Süddeutsche Zeitung con un vecchio e malconcio stivale da donna intitolata «Stivale puzzolente», le malignità sul comandante Schettino additato a simbolo della superficialità di tutti noi?) vive con fastidio intollerabile il coinvolgimento di tanti politici e para-politici e lobbisti nostrani in queste oscene vicende di tangenti. E si chiede fino a che punto tanti connazionali non abbiano contribuito a far crescere questo osceno stereotipo dando sempre minore importanza alla corruzione al punto di scandalizzare Papa Francesco che pochi anni fa attaccò frontalmente il corruttore: «Dio ci ha comandato di portare il pane a casa col nostro lavoro onesto! Ma quest’uomo, amministratore, come lo portava? Dava da mangiare ai suoi figli pane sporco! E i suoi figli forse educati in collegi costosi, forse cresciuti in ambienti colti hanno ricevuto dal loro papà, come pasto, sporcizia, perché il loro papà, portando pane sporco a casa, aveva perso la dignità!».

La classifica di Transparency dal 1995 a oggi, del resto, dice tutto: la percezione di vivere in un Paese corrotto, tra gli italiani, cala e cresce, cala e cresce ma neppure una volta il nostro è riuscito a entrare nella trentina dei Paesi più virtuosi. Neppure una. Con danni pesanti per tutti i cittadini perché, come scrive ne L’Atlante della corruzione Alberto Vannucci,

«La corruzione

1) demolisce la fiducia dei cittadini e la coesione sociale,
2) lede il principio di uguaglianza,
3) distrugge la giustizia sociale,
4) contraddice il principio di trasparenza e non crea allarme sociale,
5) mina la decisione pubblica e orienta i procedimenti legislativi,
6) distorce la competizione politico-elettorale,
7) espone il politico al ricatto,
8) favorisce l’incompetenza a scapito del merito,
9) rafforza le mafie,

10) uccide».

Ce la meritiamo, la pioggia di battutine insultanti di questi giorni?

Mah… Certo non basta indignarsi contro chi ridacchia …
PER CHI SOTTOVALUTA LA CORRUZIONEultima modifica: 2022-12-13T23:15:21+01:00da pietrogiovanni1
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