San Giovanni in Fiore, stando a una nuova narrazione e al parlare di un nuovo linguaggio, è una comunità “RISORTA” dall’oblio e dalle sue ceneri come una Fenice.
A San Giovanni in Fiore non è mai esistito niente: servizi sanitari, ospedali, politica, tradizioni, cultura, biblioteche, feste, costumi, eventi, gastronomia, musica, “focere”, presepi, luminarie, pacchiane, centri studio, abbazie, chiese, scuole, asili, sport e chi più ne ha più ne metta.
Oggi è stato persino riscoperto un abate: l’Abate Gioacchino da Fiore!
Distrutta da una terrificante e vecchia mala-politica la comunità di San Giovanni in Fiore ha rischiato di scomparire nel nulla. E invece in poco più di due anni ha saputo rinascere e ora si mostra in tutto il suo splendore, moderno e antico come nessun altro paese al mondo.
A lungo, questo nostro paese, comunità in cui non è mai successo nulla, considerato quasi una vergogna della Calabria e non solo, oggi si è riscattato rinascendo a nuova vita, grazie alla nuova politica che si è da poco insediata.
Tutto può essere cambiato e migliorato bisogna trovare solo il coraggio per farlo.
E questa nuova politica l’ha trovato!
Ci è voluta, dopo decenni, causa l’immobilismo della gente “NCATRAMMATA” del luogo, questa nuova politica proveniente in parte da fuori!
APPLAUSI!
Intanto il controesodo natalizio è già iniziato: ci rivedremo a Pasqua!
Come ogni anno, ormai da tantissimi anni, all’ inizio di gennaio decine di migliaia di giovani sangiovannesi, oggi insieme anche a tanti anziani e famiglie, sono già sulla via del ritorno verso le città del Nord, nonché all’estero, dove studiano e lavorano.
Una routine che anno dopo anno, generazione dopo generazione, ci costringe a salutare il nostro futuro mentre si allontana in treno, in auto, sugli autobus, o scompare dietro le porte dell’accesso agli imbarchi degli aeroporti.
CI RIVEDREMO A PASQUA!