Archivio mensile:aprile 2023
CALABRIA – SANITÀ
LA COMUNITÀ
NO AD INTIMIDAZIONI E ABUSI DI POTERE!
SGF – INAUGURATA LA CHIUSURA DELLA COMUNITÀ, MA TANTA GENTE NON LO SA.
Di San Giovanni in Fiore in Movimento
Riceviamo e pubblichiamo
Ieri, a nostro parere, è stata inaugurata la chiusura della comunità, con un notevole spreco di risorse pubbliche, ma tanta gente non lo sa, o forse non se ne rende conto.
Gustave Le Bon, sociologo francese, in un libro del 1895 intitolato «Psicologia delle masse» che fu letto attentamente da tutti i dittatori del Ventesimo secolo sostenne che vi sono circostanze in cui la folla smette di essere una raccolta di individui diversi per opinioni, professione, sesso, e diventa una “folla psicologica” in cui ogni individuo perde la propria originalità e si trasforma in atomo di un pensiero comune.
Detto questo, premettiamo e speriamo che le cose vadano sempre nel verso giusto.
Tuttavia, senza alcun dubbio sarà il trascorrere delle settimane e dei mesi a dirci cosa ancora succederà, riteniamo che ieri è stata ufficializzata la chiusura dell’arteria principale, Via Roma, con la spaccatura della comunità in due distinti tronconi insieme alla già disastrata viabilità e ai disagi vari connessi, con tanti cittadini già da tempo furibondi e arrabbiati.
Fortunatamente andiamo incontro al bel tempo, ma è noto a tutti che già quest’ inverno le istituzioni competenti hanno presidiato costantemente, notte e giorno, con ruspe e fucili a “SALE”, le INADEGUATE stradicciole alternative, abbandonando nell’isolamento quasi totalmente gli altri quartieri della comunità, affinché si prevenisse, in quelle pericolose rampe, qualche brutto incidente nei giorni di ghiaccio e neve.
Va detto che sulla inaugurazione di ieri, per la chiusura definitiva della sua strada, si è persino indignata e irritata la STATUA, che raffigura una ragazza con ali spiegate, allegoria della VITTORIA ALATA che alza con entrambe le braccia una corona di rami di alloro e di quercia, per il suo forzato spostamento dal luogo originario, perché quasi non più visibile e percettibile ai tanti. Tant’è, come dichiarato da diversi cittadini, essa è diventata NERA, anzi, per molti, NERISSIMA, per il suo disappunto.
Non solo, la comunità, fatto gravissimo, è stata chiusa sotto l’aspetto dei servizi sanitari con aggiunta, oggi, di grandi difficoltà per eventuali emergenze ed urgenze, sotto diversi aspetti, riguardo alla popolazione tutta con notevoli perdite di tempo, soprattutto in caso di soccorso da portare a persone in pericolo di vita perché colpite da patologie tempo- dipendenti, considerato il fatto che il nostro Ospedale è privo di ogni mezzo, servizio e personale per poter intervenire in maniera adeguata.
La comunità è stata chiusa, sotto l’aspetto della tradizionale e diffusa Cultura, avendo tagliato i fondi, notoriamente sempre erogati precedentemente, alle diverse istituzioni e associazioni promotrici, alcune delle quali versano anche in difficoltà economiche, ma che, nonostante tutto, si fanno in quattro pur di spargere il seme della Cultura.
La comunità è stata chiusa, soprattutto, sotto l’aspetto della DEMOCRAZIA, del DISSENSO democratico, della normale dialettica e del democratico dibattito civile su cui, sia ben chiaro, la forza politica del M5S lotterà tenacemente affinché ciò non attecchisca, facendo rispettare il diritto di ognuno di manifestare liberamente il proprio pensiero nonché i diritti civili e politici previsti e garantiti dalla nostra Costituzione.
La comunità è stata chiusa alla crescita sociale, economica, occupazionale e di conseguenza al ripopolamento stesso con prospettive di miglioramento e di sviluppo, a dir poco, inesistenti.
Infine la comunità, sebbene aperta ai beceri voltagabbana, ai trasformisti di ogni genere e agli abituali interpreti del salto della quaglia, è stata chiusa al dialogo politico, alle proposte dei cittadini e di altre forze sociali, al rapporto tra istituzioni e cittadini, al rispetto della volontà e dell’autonomia di pensiero di tanti cittadini, divenendo, per la prima volta nella sua storia, una sorta di modello residenziale auto-segregativa, come lo sono le diverse, oggi definite, GATED COMMUNITY.
TUTTO CIÒ È INAMMISSIBILE E INTOLLERABILE!
Il M5S C’È e CI SARÀ, sempre, e lotterà per rendere REALMENTE, nei fatti, SAN GIOVANNI IN FIORE CITTÀ APERTA!
San Giovanni in Fiore in Movimento
CHE TRISTEZZA!
IN TUTTO IL SUO SPLENDORE!
CICERONE
ALESSANDRO MANZONI
MALCOLM X
DISSENSO, POLITICA , “PANEM ET CIRCENSES”.
Di Pietro Giovanni Spadafora
Riceviamo e Pubblichiamo
Il VERO DISSENSO DEMOCRATICO, il CONCRETO DISSENSO DEMOCRATICO dà enormemente fastidio al potere, ad ogni livello: nazionale, regionale e locale.
Il VERO e CONCRETO DISSENSO DEMOCRATICO dà, in particolare, anche fastidio a chi del FINTO DISSENSO fa semplicemente uno SLOGAN.
Il VERO E CONCRETO DISSENSO fa parte della cultura democratica e, se non si è pronti a difenderlo, si è pronti per la schiavitù. Va difeso, ad ogni costo, senza paura! Perché la paura è di chi VUOLE REPRIMERE il DISSENSO!
Ciò premesso, è noto che chi esercita il potere, per non perderlo, si attiva sempre, in OGNI MODO e con OGNI MEZZO, insieme all’attuazione di particolari strategie politiche e demagogiche, per reprimere ogni forma di dissenso, ogni forma di contrarietà e protesta.
E un’astuzia per reprimere il dissenso è proprio quella del “PANEM ET CIRCENSES”, che significa che “Il popolo due sole cose ansiosamente desidera: pane e giochi circensi”. Circensi nel senso che ha luogo nel circo, con riferimento al mondo romano antico, come i “Ludi Circensi” che in sostanza sono giochi e divertimenti spettacolari, a volte anche con una sfumatura di volgarità, sponsorizzati dallo Stato.
Fu il poeta e retore romano Decimo Giunio Giovenale a coniare questo dispositivo, questo meccanismo di potere influentissimo sul popolo, sulle masse. “Panem et Circenses”, “pane e giochi” era la formula del benessere popolare e quindi politico: distribuzione di generi alimentari, bagni e terme pubbliche da un lato, atroci lotte tra gladiatori, orrende lotte tra uomini e animali esotici, corse coi carri, competizioni sportive e rappresentazioni teatrali dall’altro lato. Un vero strumento in mano agli Imperatori (oggi al potere costituito) per sedare i malumori popolari, il DISSENSO, le contrarietà ad un determinato “modus operandi” politico-amministrativo.
L’organizzazione dei giochi era l’occasione per scalare i vertici della popolarità politica: questo meccanismo degenerò in spettacoli così sfarzosi da divenire “folli”, come descritto poi dallo storico romano Tito Livio.
Tuttavia chi utilizzava tale strategia con giochi e distribuzione di beni, oltre ad averne un ritorno politico, era gradito al popolo che gli procurava cariche e onori in abbondanza.
Il pubblico, coi tempi, diventò sempre più esigente e si arrivò a organizzare spettacoli apparentemente sempre più belli, ma costosi con un enorme spreco di risorse pubbliche.
Ecco, allora come oggi, tali fenomeni erano parte del sistema, del potere, delle strategie politiche e demagogiche per ingannare il popolo!