San Giovanni in Fiore – “U bannista” (Il banditore).

432097_347646001933302_107550559276182_1098206_50800456_a.jpgCome nella maggior parte delle piccole comunità, fin dall’epoca medievale, esisteva anche nel nostro paese la figura del banditore.

 L’avvento dei mezzi di comunicazione moderna ha causato la scomparsa, ormai da decenni, di una delle figure più caratteristiche e popolari anche della tradizione sangiovannese: “ U bannista”. Iniziando con un improvviso squillo di trombetta, il banditore annunciava al paese ed alla città le novità importanti. L’annuncio poteva riguardare sia una comunicazione dell’autorità, sindaco o podestà che fosse, sia una comunicazione commerciale.

Poteva udirsi una frase del genere: “Sentiti, sentiti, sentiti. U sinnacu manna a dire ca romani manca l’acqua. Fimmine, inchitive e vaschette e le bagnarole, i gummuli e le quarare ca nun se sari quannu venari”, oppure: “Allu canciellu e re sarde e ra Funtanella, arrieti a Chiazza, su arrivate e sarde frische. Movitive subitu ca non ci nne sunuri assai. Si voliti e sarde frische”. Nel primo caso il compenso al banditore era pagato dal Comune, nel secondo dal commerciante che aveva commissionato l’annuncio.

 Il banditore diffondeva le notizie in modo capillare e molto veloce. Iniziava il suo bando cominciando dai quartieri più popolati e nelle ore in cui era alta la presenza della gente. Il banditore dell’epoca assumeva un ruolo indispensabile, dati i pochissimi, o anche la mancanza, di qualunque mezzo di informazione e di comunicazione. Molte persone usufruivano di questo servizio, venditori di stoffe, ambulanti e commercianti, i quali promuovevano le loro merci tramite il banditore. Anche il venditore di vino, sebbene utilizzasse la cosiddetta “frasca” ( un ramo di pino) come segnale di indicazione per recarsi alla “vutte” (botte di vino), si serviva molte volte del banditore. Spesso il rivenditore pagava il banditore in natura, con frutta, verdura, pesce, vino o con altri generi alimentari.

 Probabilmente una figura, nell’era dei social network, a molti giovani sconosciuta, ma sicuramente ricordata da molti anziani e soprattutto da molti nostri concittadini che si trovano all’estero.

 Personalmente ricordo che, essendo un bambino chiassoso, chiuso in casa all’imbrunire, al suono della tromba mia madre mi intimava: “Statte citu……ca’ sta passannu u bannista!!”.

Una pubblicità d’altri tempi.

PGS

401360_347646371933265_107550559276182_1098207_206849249_n.jpgGiovambattista Mele, che vive in Canada con la sua famiglia, fu l’ultimo bannista di San Giovanni in Fiore.

San Giovanni in Fiore – “U bannista” (Il banditore).ultima modifica: 2012-02-13T19:17:00+01:00da pietrogiovanni1

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