Poveri noi calabresi!

 

Bisogna tagliare qui, tagliare là, tagliare ovunque. Chi si rivolta da una parte, chi accusa dall’altra, chi si ritiene virtuoso e dunque non in dovere di rimetterci, e chi virtuoso non è proprio e sale sul carro della «legge è uguale per tutti».

Ma chi parla tanto, quanto guadagna? Siamo proprio sicuri che nei castelli dorati della politica regionale non ci sia davvero nulla da tagliuzzare qua e là? E se vi dicessero che in Calabria i consiglieri guadagnano più del presidente francese Sarkozy, o dello spagnolo Zapatero o del brasiliano Lula, ci credereste? La realtà è che un eletto alla Regione Calabria, al netto di alcune indennità, prende di stipendio 11.316 euro al mese: Zapatero si ferma a 7.296, Sarkozy 6.714, e Lula non arriva a tremila. E che un consigliere regionale calabrese guadagna più di un collega belga, di un tedesco e di uno svizzero messi insieme. Anche se lo sembra, non è una barzelletta. Lo racconta Emilio Fuccillo nel libro “La casta delle regioni” (Editori Riuniti), ma lo può vedere con i suoi occhi qualsiasi normale cittadino. Basta andare sul sito della Conferenza delle Regioni (all’indirizzo parlamentiregionali.it).

La follia è ancor più completa se si pensa alle dimensioni demografiche della Calabria: nella regione belga delle Fiandre, che ha 2.435.879 abitanti, cioè cinquecentomila in più della Calabria, lo stipendio medio di un consigliere è di 5.500 euro. In Germania, nell’area di Amburgo (che fa 1.777.373 abitanti) un rappresentante del popolo percepisce 2.280 euro. Ancora, in Svizzera, dove nei giochi di potere i Cantoni hanno influenza ben maggiori di quelli delle nostre regioni, i membri del parlamento federale percepiscono zero. Avete capito bene, zero. In Svizzera la politica non si fa per mestiere, si fa per passione. Dunque, uno stipendio svizzero, più uno belga, più uno tedesco fa un totale di 7.780 euro. Che è meno di quello che prende, ad esempio, Giuseppe Bova, o Nicola Adamo, di quello che prende Carlo Guccione, tanto per fare qualche esempio di politici noti di Reggio e di Cosenza. A ciò va aggiunto che alla cifra percepita vanno aggiunte altre voci quali l’indennità di presenza o i rimborsi per le distanze percorse in auto per lavoro. Per non parlare della “buona uscita” di 32 mila euro netti dopo 5 anni di servizio, che diventano 64 mila se i mandati sono stati due.

Viene naturale allora chiedersi: alla luce di questi dati, che sono ufficiali, un taglio del 10% agli stipendi, come hanno già fatto alre regioni, sarebbe davvero così tremendo?

Poveri noi calabresi!ultima modifica: 2010-06-23T17:11:00+02:00da pietrogiovanni1
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