Partiti politici inesistenti.

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Qualcuno in questi giorni sta cercando di rilanciare qualche partito politico inesistente, specialmente in Calabria, arrampicandosi sugli specchi. La verità è che ormai i partiti sono morti e non lo sanno. A  San Giovanni in Fiore, nell’ultima tornata elettorale, i cittadini hanno votato la persona e non un partito, e questa è una bella differenza. Lo dimostra il fatto che il Sindaco Barile ha ricevuto tanti voti da diversi cittadini con idee diverse. I partiti, fortissimi in termini di potere, di occupazione di posti, di visibilità mediatica, di arroganza, sono debolissimi, quasi inesistenti, nella società, nella vita reale. Sono incapaci di generare dibattito, creare opinione, prendere decisioni, mobilitare i cittadini. Si prenda ad esempio la legge elettorale, la famosa porcata: tutti dicono che va cambiata, se volessero potrebbero cambiarla domani mattina, ma i partiti lo dicono per finta, non muovono un dito, fa comodo a tutti questa porcata, in quanto i parlamentari non sono eletti dai cittadini, ma nominati dalle segreterie dei partiti scegliendosi i propri candidati. Per non parlare dei finanziamenti pubblici ai partiti, soldi nostri, i quali sono stati aboliti democraticamente dai cittadini con un referendum, ma loro li hanno reintrodotti sotto forma di rimborsi elettorali prendendo in giro la gente e fregandosene del referndum. C’è più politica ormai in una semplice canzone che non nelle riunioni degli organismi dirigenti dei partiti. Tante riunioni di partito sono interminabili trattative su posti e ruoli di dirigenti ed eletti, estenuanti negoziati, inconfessabili patteggiamenti. Le idee,  le analisi, le proposte, le iniziative, sono assenti. La selezione dei dirigenti è fatta sulla capacità di navigare dentro le burocrazie di partito o di corrente. I partiti hanno cambiato radicalmente natura. Sono cadute le ideologie, si dice: e questo è bene; ma dentro l’unica, originale, eterna cultura politica italiana, il trasformismo, i partiti-ideologia hanno lasciato il posto a quelli personali, ai signori della guerra che controllano pezzi di apparato, gruppi di amministratori pubblici, sistemi di servizi locali (la sanità, per esempio), o aree geografiche in cui sono radicati. Ci sono tanti piccoli vassalli e valvassori che consolidano un loro potere locale e poi trattano con i gruppi centrali dei partiti, anche cambiando rapidamente partito quando ne possono ricavare un beneficio. Mentre il centro politico dilaga e deborda, il centro dei partiti (geografico-organizzativo) scompare. Non esiste più. I partiti sono sempre più federazioni di gruppi e d’interessi. Esistono figure che hanno un loro partito personale, a volte perfino trasversale alle diverse sigle.

Partiti politici inesistenti.ultima modifica: 2010-09-01T23:25:00+02:00da pietrogiovanni1
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3 pensieri su “Partiti politici inesistenti.

  1. L’ istituzione dei partiti sembra costituire un male quasi allo stato puro. Sono cattivi nel loro principio e cattivi sono i loro effetti pratici.
    La soppressione dei partiti rappresenterebbe un bene quasi assoluto. Essa è evidentemente legittima in linea di principio e praticamente non potrebbe produrre che effetti positivi.

  2. Un partito politico è un’organizzazione costituita in modo da esercitare una oppressione collettiva sul pensiero di ciascuno degli esseri umani che ne sono membri.

  3. Ormai i parlamentari sono nominati dai vertici delle forze politiche. Sono uomini di apparato piu’ che rappresentanti del collegio in cui sono eletti. Credo che sia questa una delle ragioni per cui la figura del parlamentare, scelto dal suo capo, ma retribuito dai cittadini, ha perso buona parte della sua vecchia onorabilita’ e dignita’.

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