La vera informazione non avrà più confini.

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Oggi molti giornalisti di grandi testate scendono in sciopero come quelli del  Corriere che sono reduci da 2 giorni di sciopero. A La7 diversi giornalisti rischiano il licenziamento. L’Eco di Bergamo, dopo 120 anni, da pochi giorni è diventato un piccolo tabloid. Il Giornale perde 30 milioni l’anno. I dipendenti di Telegenova non prendono lo stipendio da luglio. La Rai agonizza nei debiti. Un rapporto mostrato al recente Forum del World Association of Newspapers tenuto ad Amburgo, indica per la prima volta il segno meno a livello mondiale di vendite di giornali. Il calo totale è dello 0,8% di cui Europa e Nord-America registrano il calo più vistoso: rispettivamente il 13,9 e il 4,9%. In Italia molti giornali tirano avanti grazie ai finanziamenti pubblici, senza di essi chiuderebbero bottega in un attimo.
In compenso Google Italia fattura pubblicità per 600 milioni l’anno, più del gruppo Espresso e Mondadori messi assieme. L’Agcom (L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) gli fa i conti in tasca, ma tra un po’ sarà roba morta pure quella. Altro che “regolazione internazionale della Rete da farsi in sede Onu” come vorrebbe qualcuno, o qualche ministro. Un ministro voleva regolamentare le dirette web con un insulso e inutile decreto del governo: aria fritta. Vogliono far pagare il canone Rai nelle bollette Enel: ancora aria fritta. I network sono ormai social. La rete è social. E’ democrazia diretta. Partecipazione. Tutti siamo potenziali giornalisti corrispondenti o inviati dal luogo in cui ci troviamo. Anche se qualcuno cerca di bloccare lo sviluppo del Wi-fi, il risultato, in ogni caso, si vede: l’Italia ha poco più di 4 mila hot-spot pubblici, la Francia oltre 30 mila. La Gran Bretagna circa 28 mila, la Svezia 7.700 e rotti nonostante una popolazione ben più ridotta. È per questo che da noi è così anomalo vedere studenti o ragazzi con il computer nei caffè, come invece è ormai usuale in molte città europee. Il valore per sopravvivere in rete è la reputazione, l’onestà, il non essere sotto un padrone. La visibilità ce l’hai se la meriti, non se ti fai raccomandare dal produttore e dalla produttrice della televisione.
Blog e siti video hanno ormai soppiantato il miliardario mercato delle frequenze. L’informazione in rete non si paga. Mantenere un blog ogni giorno è un lavoro che non dà introito economico. Richiede tempo per il mantenimento,  ma dà grande soddisfazione rinfrescare la vetrina agli occhi del popolo di naviganti che esige libertà libertà libertà. Tutto ciò è un passaggio che non so quanto durerà e a cosa porterà. Certamente trasformerà molto. Forse, un domani, scompariranno i confini nazionali, le cortine di ferro, presidenti e sottosegretari saranno soprammobili. Tutti in rete ad aggiornare le pagine di Wikipedia sulla storia del giornalista, figura che sarà vetusta in quanto superata dalla tecnologia della rete che ci trasforma tutti in testimoni del nostro tempo. Sempre in diretta.
Siamo noi gli agenti del cambiamento, non aspettiamo che siano gli altri ad agire per nostro nome, è arrivato il nostro momento, siamo noi gli attori della differenza!
Solo attraverso una corretta informazione potremo essere liberi!
La vera informazione non avrà più confini.ultima modifica: 2010-10-28T21:45:00+02:00da pietrogiovanni1
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