Il magna magna dei partiti politici non si tocca.

parlamento.jpg

Se i partiti politici tutti (nessuno escluso) non avessero il finanziamento pubblico (soldi dei cittadini, soldi nostri, come quelli che si danno anche ai giornali) non vivrebbero più di un giorno.  Ai partiti toccagli tutto, ma non il finanziamento pubblico. Perché dico questo? Perché l’altro ieri 30 novembre 2010 alla Camera dei Deputati è successo questo: mentre si discuteva di norme in materia di organizzazione delle Università  nonché di incentivare la qualità e l’efficienza  del sistema universitario, quando Bruno Tabacci e Marco Calgaro di Alleanza per l’Italia, con un emendamento, hanno proposto di dirottare all’università una parte delle risorse destinate al finanziamento pubblico ai partiti,  quello che sarebbe il partito più grande della sinistra e dell’opposizione si spacca. Proprio 25 deputati del PD (Partito Democratico, partito d’opposizione dicono, vicino alla gente, i cui deputati e loro appartenenti salgono sui tetti insieme agli studenti per protestare e fanno manifestazioni e comizi per la sanità che non va bene) hanno votato contro e altri 17 si sono astenuti. L’astensione equivale a un voto contrario. Si avete capito bene! Il principale partito della sinistra italiana, che non manca di criticare, giustamente, gli altri quando penalizzano l’istruzione, la ricerca scientifica, la sanità, la chiusura e il ridimensionamento degli ospedali, specialmente in Calabria e a San Giovanni in Fiore, non sostiene di finanziare e aiutare questi settori vitali per la popolazione attraverso una parte dei quattrini pubblici che si accaparra, insieme agli altri partiti, ogni anno, tra l’altro in barba ai risultati del referendum del 1993, con cui i cittadini avevano detto chiaro e tondo che non volevano più darglieli. Cari compagni della sinistra e della finta opposizione, la domanda nasce spontanea: è logico e chiaro il motivo per cui la gente crede sempre  più di meno nel Partito Democratico e nella sinistra in generale? Oppure bisogna rispiegarlo?

Ma anche l’Europa non scherza!

Mentre in Europa si tagliano le spese, gli stipendi del personale Ue aumentano e una sentenza della Corte di Giustizia europea difende l’aumento annuale del 3,7% dall’attacco degli Stati membri. Eppure si tratta già di stipendi d’oro: da 2.600 a 18mila euro al mese. E con benefici fiscali.

Brava Europa!!!

Il magna magna dei partiti politici non si tocca.ultima modifica: 2010-12-02T14:57:00+01:00da pietrogiovanni1
Reposta per primo quest’articolo