Lettera a Babbo Natale 2010.

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Caro Babbo Natale,
noi ci conosciamo già, eccome se ci conosciamo, sono cresciuto con il tuo mito, aspettando di mese in mese l’arrivo di quel magico periodo, quando l’unica stanza di casa era quasi immobile, un po’ fredda, come quando si sfoglia dolcemente un libro di tradizioni o favole natalizie, e il calore del piccolo focolare invernale riscalda senza far rumore, fino a toccare l’anima e il cuore di chi come me, è un tutt’uno con il Natale. Aspettavo e aspettavo, la vigilia subito a letto, dopo essermi assicurato, insieme alla complicità di mia madre e di mio padre, di aver spento il fuoco per favorire il tuo ingresso attraverso il camino, cercando di tenere l’orecchio teso fin quando potevo, per poterti ascoltare con il rumore del tuo sacco di doni, ma poi tutta l’immaginazione mi cullava tra le sue braccia facendomi addormentare. Che dolce emozione il ricordo di quei momenti unici e indelebili! Sospiro, chiudo gli occhi, e mi accorgo di averti pensato tanto, caro Babbo da piccino e da grande, rimanendo legato al fantastico mondo del Natale, dove tutto è magico e tutto è possibile. Ma chi sei tu Babbo? Così da prendermi e prenderci, affascinarci con il tuo vestito unico, e la tua contagiosa simpatia?! Sei una leggenda? Un mito? Alla lettera, il vocabolario della lingua italiana  alla parola “mito” dice : Immagine idealizzata o schematizzata di un evento o di un “personaggio”, il quale svolge un ruolo determinante nella narrazione. Sei dunque questo? No, non solo! Questa è solo un freddo e statico significato di una parola che non ti rappresenta, tu sei molto di più… Sei quel simpatico vecchietto a cui i più piccini credono che porti tanti regali, riempiendo i loro alberi, e sei quella fantastica e magica persona a cui noi grandi (e io), affidiamo i nostri sogni e i miei pensieri, proprio come sto facendo in questa mia lettera. A volte il mondo cerca in tutti i modi di distogliermi dal mio proposito o ideale, ma io testardamente continuo, continuo a credere in te, nei sogni, nelle favole, nel lieto fine. Mi piace pensare che i suoni, le immagini che esistono nel mio cuore, parallelamente, mentre vivo la mia vita,  agiscano in una dimensione intima anche se lontano da questo spazio e da questo tempo. E’  come se le parole dolci che ascolto nel silenzio, le immagini fatate che affollano i miei sogni, siano quelle che sentivo e vedevo quando da piccolo ho iniziato a capire e a credere in te! Magari è così che la vita mi ha preparato a provare meraviglia in tutto quello che non si può vedere, ma in cui si può credere e avere fede! “Fede” magica parola, un’adesione incondizionata a un fatto o a un’idea , un’adesione dell’anima e della mente a una verità, quale? La verità che ognuno di noi ricerca  giorno dopo giorno, anche nelle piccole cose, perché magari la risposta alle nostre domande è lì vicino a noi, e se guardiamo meglio forse accanto a noi c’è un Angelo!!! Questa è una lettera diversa da tutte quelle che sei abituato a ricevere caro Babbo, dove tutti ti chiedono qualcosa. Se proprio dovessi chiederti qualcosa, ti chiederei di cancellare con la tua magia, ogni tipo di male  che soffoca in diverse maniere noi tutti. Sarebbe bello un mondo senza cattiveria e malvagità, accendere la Tv, vedere il Tg e sentire che per ogni malattia c’è una medicina che la cura, che ogni guerra e la fame sono definitivamente cessate, che ogni bambino ha l’amore che gli si deve, che la natura ha il rispetto che gli si deve, e che ogni uomo vive pacificamente con i suoi simili senza distinzione di razza, cultura o religione. Lo so è una cosa troppo grande anche per te, alla fine le cose, il mondo vanno  come devono andare, nessuno può farci niente se non l’uomo stesso per certi casi, ma almeno sappiamo come sviare alle angosce della vita quotidiana. Come? Rifugiandoci in quello che più ci fa star bene, in quello che ci distoglie da tutto e da tutti, facendoci sognare anche se per solo 5 minuti, mentre si guarda un’immagine, magari di un bel paesaggio innevato, colorato dalle mille luci di un albero addobbato. Alla fine una parte di ognuno di noi, quella più sognante si risveglia a dicembre nella speranza di rivivere la magia del Natale con la stessa intensità con cui da bambini si correva sotto l’albero la mattina della festa per vedere quello che c’era. Ma si potrà mai riuscire a negare ai bambini l’emozione di addormentarsi aspettando che un uomo buono  venuto da lontano realizzi tutti i loro sogni? No, perché in fondo in fondo, alcune volte il fanciullo nascosto in noi si fa sentire entrando di prepotenza nel mondo infantile, ma con la consapevolezza adulta,  che tutto ha un perché!  Caro Babbo Natale , non ti chiedo nulla in particolare se non un pizzico di gioia e benessere per tutti, di pace e di serenità.
Caro Babbo so che ci sei sotto qualsiasi forma o identità, ed è questo quello che conta e che ti rende magico.
Buon Natale a tutti, e anche a te, Babbo Natale,  ovunque tu sia e chiunque tu sia…
Pietro Giovanni Spadafora
Lettera a Babbo Natale 2010.ultima modifica: 2010-12-22T20:35:00+01:00da pietrogiovanni1
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