“La Regione non chiude gli ospedali di montagna”

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Il Presidente e Commissario Straordinario Giuseppe Scopelliti ha presentato uno schema che prevede la salvaguardia e la valorizzazione dei presidi di Acri, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Soveria Mannelli.

CATANZARO. Non più la chiusura degli ospedali rispetto al numero di posti letto, fissati dalla precedente Giunta regionale a 120 posti, ma un riordino basato su criteri scientifici che vanno dall’appropriatezza delle strutture e delle attività alla situazione locale. Uno schema che ha permesso di individuare e mantenere quattro strutture con la categoria di ospedali di montagna. Si tratta dei presidi di Acri, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Soveria Mannelli. Un “esperimento” illustrato dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, e dal presidente della terza commissione consiliare, Nazareno Salerno, nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti anche gli assessori Michele Trematerra e Mario Caligiuri. “La sperimentazione – ha spiegato Scopelliti – prevede la configurazione definitiva di questi quattro ospedali nella seconda fase di attuazione del piano di riordino, con una verifica che avverrà sul campo e che potrà condurre, in caso di una positiva conclusione del piano di rientro, a rivedere la configurazione degli ospedali di montagna”. Critiche molto forti sono state espresse dal governatore a quanti “dicono una cosa quando sono maggioranza e un’altra quando sono opposizione”, riferendosi alle iniziative del centrosinistra contro la chiusura dei presidi. Scopelliti ha, infatti, ricordato la delibera di Giunta regionale numero 585 di settembre 2009 che individuava cinque ospedali da chiudere, sei da valutare e nove da riconvertire. “Sulla sanità – ha aggiunto il presidente – si è creato fermento e c’è bisogno di fare chiarezza e non demagogia pura, perchè sulla sanità si rischia, ci sono da prendere decisioni difficili. In Calabria non solo la criminalità organizzata è interessata alla sanità, ma anche le lobby e una parte della politica”. Critiche dure, dunque, perchè “ignorano il piano di rientro – ha spiegato Scopelliti – o non lo hanno mai visto”. La riconversione, dunque, dopo questa nuova programmazione della Regione che ha portato all’individuazione dei presidi di zona montana, riguarderà 14 ospedali. Anche il presidente della commissione, Salerno, ha sottolineato le incongruenze del centrosinistra: “Loiero – ha detto – non si è reso conto della reale situazione della sanità calabrese. Ora gli ospedali montani sono pilastri fondamentali per garantire l’assistenza sanitaria nella regione”.

“La Regione non chiude gli ospedali di montagna”ultima modifica: 2010-12-29T23:06:00+01:00da pietrogiovanni1
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