15 buoni motivi per riflettere sull’Unità d’Italia.

Immagine1.jpgMarco Militerno

Si sente parlare spesso, da pulpiti padani piuttosto che alpini, di quanto non ci sia niente da festeggiare per l’Unità d’Italia.

Dalle sponde meridionali invece nessuna voce si leva – a parte alcuni lodevoli lavori di temerari giornalisti e storici che rimangono ingiustamente condannati nell’anonimato – in merito a quello che realmente ha rappresentato l’Unità per noi meridionali.

E’ come se gli indigeni dell’America Latina ignorassero le innumerevoli e cruenti guerre di invasione da parte degli spagnoli che, in nome di Dio, fecero razzia di tutto pur di accaparrarsi  enormi giacimenti d’oro, spesso provocando veri e propri genocidi.

Sui libri di scuola abbiamo letto una storia, purtroppo, infedele alla realtà dei fatti.

Per tanti anni, troppi, abbiamo pensato all’impresa degli eroi del risorgimento e dei Mille, che scesero dalle valli del profondo nord per liberare il meridione dal tiranno borbonico, come un’opera di immensa umanità patriottica.

Un’aura di gloria e di valore ha sempre pervaso il racconto di uomini che aspiravano, in realtà, a ben altro, piuttosto che al desiderio di unire la patria.

Furono davvero pochi coloro che pensavano all’Unità della nazione nel senso più romantico e patriottico del termine.

La storia, riletta in chiave più obiettiva e distaccata,  lo svela in maniera beffardamente inoppugnabile.

Oggi, grazie all’opera di generosi e caparbi studiosi, abbiamo la possibilità di capire cosa è stata davvero l’Unità d’Italia e darci delle risposte su come, ancora oggi, il sud sia considerata una sub-colonia delle politiche egoistiche di un nord sempre più arrogante.

Nei seguenti 15 motivi, uno per ogni decennio di storia unitaria, si può riassumere perchè, per noi meridionali, non ci sia nulla da festeggiare per la nascita di uno stato, nato esclusivamente per soddisfare le brame di potere di monarchi e politici senza scrupoli, del nord.

Da questa operazione di occupazione militare è nato il patto scellerato fra i poteri forti del nord e I grandi latifondisti del sud.

Lo sviluppo industriale al nord e la mafia al sud !

Sud condannato, nonostante le sue enormi potenzialità, ad uno stato di inferiorità sociale ed economica chissà per quanti secoli ancora.

Si spera che dalla lettura di questi 15 buoni motivi, che idealmente possono essere attribuiti ad un  comune emigrante meridionale, possano nascere dei doverosi spunti di riflessione.

Ciò al fine, anche, di potere rendere giustizia, senza tanta demagogia e spietata illusione, alla vera storia che ha portato all’Unità d’Italia e ai divari che fin da allora hanno fatto viaggiare questo paese a due velocità.

Sicuramente non per colpa, esclusivamente, del sud e di noi meridionali.

Si scuotano le coscienze di quei giovani che nulla sanno dell’Unità d’Italia al fine di poter costruire un sud più forte e consapevole delle sue innumerevoli opportunità e, quindi, un’Italia più giusta e più autorevole.

Un sud più capace e rispettato, magari nel nuovo stato federale che dal nord, ancora una volta, vorranno imporci!

Non prima però di averci risarciti di tutto quello che è stato scippato infamemente al sud e alla sua gente, dal 1860 ad oggi.

 

 

15  buoni motivi per non festeggiare l’Unità d’Italia:

 

1. Non festeggio perché quando i piemontesi hanno invaso il sud lo hanno fatto per scongiurare il rischio di bancarotta delle finanze savoiarde, già dissestate;

 

2. Non festeggio perché, dopo l’Unità, i piemontesi hanno trucidato centinaia di patrioti del sud liquidandoli, sommariamente,  come “briganti” solo perché reagivano contro un esercito occupante che intendeva instaurare un nuovo tiranno;

 

3. Non festeggio perché quando i piemontesi hanno invaso il sud non hanno dichiarato neanche guerra alle autorità borboniche, agendo in maniera subdola e anticonvenzionale;

 

4. Non festeggio per il troppo sangue fatto versare, alle popolazioni inermi, dall’esercito piemontese in forza di un diritto di rappresaglia che usò, senza scrupoli, in una guerra neanche dichiarata;

 

5. Non festeggio perché, dopo l’Unità, le terre promesse inizialmente al popolo per il proprio sostentamento furono concesse, con l’inganno, ai già noti possidenti terrieri che sostituirono le autorità borboniche con protervia e violenza;

 

6. Non festeggio perché dopo l’Unità d’Italia la gente del sud ha iniziato ad emigrare per poter vivere dignitosamente mentre prima, grazie agli usi civici delle leggi borboniche, ognuno aveva un pezzo di terra da poter coltivare per se e la propria famiglia;

 

7. Non festeggio perché gli emigranti del sud che decisero di partire verso le Americhe, dopo l’Unità, furono beffati oltre che danneggiati in quanto tassati ulteriormente per finanziare l’emigrazione dei loro omologhi del nord verso l’Europa;

 

8. Non festeggio perché, dopo l’Unità, tutti i più importanti poli industriali del sud furono smantellati dai piemontesi per trasferirne gli apparati, prima, e  le produzioni, poi, al nord;

 

9. Non festeggio perché sui libri di storia ho sempre letto un’altra storia in cui il sud, prima dell’ Unità, viene descritto come un luogo selvaggio e incivile e il nord come un posto di grande modernità e cultura;

 

10. Non festeggio perché il sud, dopo l’Unità d’Italia, è servito solo ed esclusivamente a fornire braccia e cervelli per arricchire il tessuto socio-economico del nord;

 

11. Non festeggio perché per trovare un posto di lavoro devo sperare di entrare nelle grazie di un politico senza scrupoli del sud o di fare lo schiavo in qualche fabbrica del nord;

 

12. Non festeggio perché per raggiungere la capitale di questo Stato devo impiegare 7 ore di treno per una distanza di 500 Km e il mio connazionale del nord solo 3;

 

13. Non festeggio perché, ancora oggi, lo Stato mi prende in giro parlando di investire al sud in infrastrutture e poi parla dell’opera più inutile del mondo qual è il Ponte sullo Stretto;

 

14. Non festeggio perché esiste un partito che oggi governa e fa gli interessi di una sola parte del paese: il nord;

 

15. Non festeggio perché sto scrivendo queste righe nello squallido scompartimento di un treno che, con la pena nel cuore, mi porta via dalla mia terra e dai miei cari, proprio come mio nonno e mio padre fecero a suo tempo.

 

 Ma festeggerò ugualmente perché l’Italia è la mia nazione, la mia grande casa.

Il paese che mi ha donato la fierezza di appartenere ad una terra di grandi uomini che hanno donato al mondo, a loro volta, un’incommensurabile patrimonio di cultura ed umanità.

 

E festeggerò sperando che mia figlia possa scrivere, fra 50 anni, altrettanti 20 buoni motivi per sentirsi orgogliosamente italiani da nord a sud, ma con un sud finalmente risollevato e rigenerato.

15 buoni motivi per riflettere sull’Unità d’Italia.ultima modifica: 2011-03-16T23:03:52+01:00da pietrogiovanni1
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2 pensieri su “15 buoni motivi per riflettere sull’Unità d’Italia.

  1. Son da piccolo che sento le stronzate del Nord, specie quelle idiote rappresentate dalla Lega Nord. Mi meraviglia che questi cialtroni alla Bossi e Calderoli sino creduti ed osannati passivamente proprio da quelli del sud.
    Lo sbando e l’impreparazione fanno sì che le risorse del sud siano ancora preda di quei voraci ladri nordisti.

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