Comunicato politico n. 4

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COMUNICATO POLITICO N. 4

Noi cittadini sangiovannesi  in questa tornata elettorale abbiamo una grande responsabilità. Ancora una volta dopo tanti anni dobbiamo scegliere tra il vero cambiamento e il vecchio modo di fare politica. Abbiamo una grande responsabilità verso i nostri figli e verso il futuro di questa nostra cittadina.

I prossimi anni non saranno facili, né per l’occupazione, né per i giovani, né per i redditi delle famiglie.

Per questi motivi abbiamo bisogno di cambiare e mettere al bando un sistema amministrativo che non ha prodotto alcunché, e creare le condizioni di lavoro e di sviluppo  per tutti. Nessuno escluso.

C’è bisogno di un’inversione di tendenza, c’è bisogno di cambiare la nostra classe politica locale, c’è bisogno di un vero sviluppo, c’è bisogno di un taglio netto con i politici furboni, i quali, ormai, non hanno più alcuno spessore politico-istituzionale.

Guardiamo in faccia la realtà!

Il rinnovamento oggi passa attraverso Antonio Barile, per la sua responsabile e coraggiosa attività politica. Oggi Antonio Barile e la sua coalizione rappresentano il futuro, il cambiamento, la speranza per questa nostra cittadina, gli altri sono il vecchio.

E’ necessario sviluppare progetti ed essere finanziati, e gli interlocutori, per il Comune di San Giovanni in Fiore, non possono che essere  persone capaci, libere e lungimiranti.

Invito quindi i cittadini a riflettere su alcuni punti:

  • Qualsiasi favore abbiate ricevuto in passato, era un vostro diritto e un dovere di chi vi ha amministrato, per questi favori non dovete ringraziare nessuno.
  • Il lavoro è un diritto sancito dalla costituzione, è un dovere di chi amministra creare le condizioni per favorire l’occupazione tramite la domanda e l’offerta, chi lo favorisce tramite le raccomandazioni viene meno ad un principio di equità e lede i diritti dei lavoratori e di tutti i cittadini.
  • Chi amministra ha il dovere di favorire il cittadino in ogni suo diritto. Per questi doveri, di chi amministra, non dovete ringraziare nessuno.
  • Chi chiude un occhio su un abuso del cittadino o lo favorisce è un amministratore disonesto, questi metodi li usano i disonesti,  sarete per sempre schiavi e ricattabili.

Invito i giovani a non piegare la testa davanti ai potenti e agli arroganti ed essere fieri delle proprie capacità e della propria storia personale. Serve una rivoluzione culturale, una rivoluzione giovanile.

Per sconfiggere questo disegno di assoggettamento della nostra San Giovanni in Fiore a interessi particolari, occorre la mobilitazione di ogni coscienza libera e la sua massiccia partecipazione al voto scegliendo Antonio Barile a Sindaco di San Giovanni in Fiore insieme ai suoi consiglieri. In particolare, rivolgo un appello alle elettrici, agli elettori, agli anziani, ai giovani, a tutti i cittadini,  perché contribuiscano pienamente a questa battaglia di libertà per il nostro futuro e il futuro dei nostri figli.

Il cittadino

Pietro Giovanni Spadafora

Sostenitore del candidato Sindaco Dott. Antonio Barile

e della sua coalizione.

Stampare e distribuire!

San Giov. in Fiore – Chi afferma che la propria libertà non è in vendita, prima di tutto deve averla.

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Non mi sono mai definito un giornalista. Sono un libero cittadino che esprime, sempre liberamente, le proprie idee usando le nuove tecnologie. Pratico una sorta di Citizen Journalism o Open Source Journalism: sono questi i termini con cui oggi si indica la nuova forma di giornalismo partecipativo che vede la partecipazione attiva dei lettori, grazie alla natura interattiva dei nuovi media e alla possibilità di collaborazione tra moltitudini, offerta da internet, ovvero il giornalismo dei liberi cittadini, che ormai sta soppiantando i vecchi giornali ed i giornalisti poco aggiornati e scarsamente innovativi, perché oggi la vera ed onesta informazione la fanno i cittadini. Come libero cittadino posso esprimere le mie idee senza dover dare conto a qualcuno e senza avere padroni. Credo che questa sia una forma di alta democrazia e di vera informazione per la gente. Dico questo in quanto in un suo corsivo, il curatore di un giornale locale afferma che, essendo lui iscritto all’ordine dei giornalisti, (ordine per il quale, tra l’altro, è in corso un dibattito pubblico per abolirlo), non potrebbe mai essere un sedicente giornalista. Ecco la definizione di sedicente: che dice di essere, che si vanta di essere ciò che non è. Si può essere iscritti a qualsiasi ordine, ma non è l’ iscrizione che fa il professionista libero e serio, bensì la correttezza, la preparazione e la competenza. Non solo, chi è assoldato dal padrone o dal politico di turno, non può dichiarare di essere libero e giornalista. Il vero giornalista, a prescindere o meno dall’iscrizione all’ordine, deve essere realmente libero, imparziale, intellettualmente onesto e non sostenere alcun partito o candidato politico. Nello specifico, circa il significato dell’aggettivo sedicente, visto e considerato che chi è iscritto all’ordine dei giornalisti non sempre rispetta il codice deontologico, l’uso del termine è più azzeccato che mai, vista la parzialità, nonché l’essere assoldato dal potente di turno, dello stesso, che, così facendo, fa venire meno la vera pluralità dell’informazione, nonché la vera democrazia di cui necessitano i veri, i seri, i liberi ed onesti professionisti, nonché tutti i cittadini e una comunità. Per quanto riguarda, poi, la lingua italiana, non è il sottoscritto che deve aspettare che gli venga regalato un vocabolario, ma è necessario, per chi si ritiene di essere, oltre che giornalista, anche membro di organismi di studi medievali ed antichi, che costui impari meglio l’uso della stessa, parlata e scritta, e conosca, almeno, non dico di più, un paio di termini in lingua latina.

Pietro Giovanni Spadafora

SGF – Circolo Culturale “IMPEGNOCIVILE”.

Il Blog riceve e pubblica

CIRCOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE

 SAN GIOVANNI IN FIORE

Comunicato n°6      30 aprile 2011

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 Le liste e gli sponsor di Vaccai

 

Se mai sia stato presente un dubbio circa la vera portata della posta in gioco nella presente campagna elettorale, esso è stato sicuramente fugato dalla “confessione” involontariamente resa in alcuni interventi effettuati nel corso della presentazione delle liste a sostegno di Vaccai giorno 28 aprile, con la valida collaborazione della regia organizzativa della manifestazione che ha reso il tutto molto facilmente comprensibile.

Se, al fine di ricordare la storia, l’impegno, la dedizione dei padri nobili degli attuali eredi dei partiti che si dicono di centro sinistra, vengono chiamati, ricordati e accomunati negli elogi i sindaci Giuseppe Oliverio, Elio Foglia, Saverio Gallo,  Emilio Greco e Gabriele Piluso (tutti umanamente degni del massimo rispetto ma ciascuno di essi necessitante di un distinto giudizio politico che discerna luci ed ombre di ciascuno, dei quali alcuni non avevano niente in comune se non l’avere “fatto il sindaco”) si vuole evidentemente indicare nell’”insieme” di coloro che hanno gestito il potere in questa Città come un “unicum” indistinto e indifferenziato configurando questo “insieme”, unitamente ai loro eredi, come una vera e propria “casta sociale”. Ed è appunto questa la tesi di coloro che sostengono Antonio Barile; e cioè che la contrapposizione non è fra partiti alternativi o fra una visione tranquilla ed una visione passionale della battaglia politica, bensì tra quella “casta” che ha governato per sessant’anni producendo lo sfacelo che abbiamo sotto gli occhi ed il “nuovo”, che ha potuto impegnarsi e mettersi alla prova per soli otto mesi.

La manifestazione del sedicente centro sinistra ha però offerto molte altre utili indicazioni. Ha chiaramente consentito di capire come gli esponenti più scaltri di quell’”insieme” di forze utilizzino con grande impudenza la “copertura” della contestazione al governo centrale o regionale nel tentativo di attribuire ad altri le proprie responsabilità. A sentire costoro sembrerebbe che il processo di impoverimento, in atto da decenni nella nostra realtà, discenda dalle recenti scelte governative. E non invece dalla cronica mancanza di capacità progettuale, di una visione ampia, complessiva e di lungo respiro, da scelte scellerate, come quella del mancato cambio di Provincia, o come quella fatta negli anni ottanta quando si imboccò il percorso dell’assistenza in modo così esclusivo da indurre a rinunciare, in seguito, ad ogni altro tipo di leva economica, portando ognuno a cercare o rinchiudersi nel proprio posticino o angolino protetto; al punto da ritenere del tutto inutili strutture preliminari ad ogni forma di sviluppo come certamente sono, ad esempio, gli invasi di Votturino e Redisole, costati tanta fatica e impegno nei decenni scorsi, abbandonati per venti anni e solo recentemente sbloccati e ripresi dalla giunta Barile nelle persone degli assessori Mario Iaquinta e Battistino Benincasa (vedi servizio televisivo di Sila TV del 23 gennaio 2011). Come se non derivasse quel processo di impoverimento da questo pesante fardello di inoperosità e di scelte sciagurate che hanno profondamente e negativamente segnato l’operato di quasi tutti coloro che hanno sinora governato a S. Giovanni in Fiore: quelli che hanno tentato di muoversi contro corrente sono stati sempre puntualmente e inesorabilmente messi ai margini, espulsi dai partiti di appartenenza o costretti prima o poi all’obbedienza.

La disinvoltura con cui portano avanti questo tentativo spiega anche la spudoratezza che molti di quegli esponenti mostrano nel momento in cui, furbescamente, liquidano come “berlusconiano” il gruppo di giovani che collabora con Antonio Barile, facendo finta di ignorare che proprio in questo gruppo stanno anche coloro che hanno una vera e netta visione di “sinistra” della politica, che, fra l’altro, sono candidati in alcune liste civiche e vedono l’impegno politico in modo pulito, affrancato da condizionamenti di natura economica (come certamente sono i favori ricevuti o promessi dagli uomini del “potere”) ma libero anche da forzature ideologiche che sono perfettamente funzionali a conservare in tranquillità privilegi di tipo più o meno baronale e comode rendite di posizione.

Facendo ancora finta di ignorare che accanto a questi giovani puliti di “sinistra” sono impegnati con entusiasmo giovani altrettanto puliti di “centro”e giovani altrettanto puliti di “destra”.

D’altra parte il candore e la onestà intellettuale di cui, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha dato prova Emilio Vaccai, nel corso della intervista fattagli dal giornalista Morabito, allorquando, avvalorando il sospetto di moltissimi concittadini, ha riconosciuto anche lui come plausibile l’ipotesi che sia caduto in una trappola, non depone certo bene nei confronti della serietà, della posatezza e dell’affidabilità dei dirigenti della coalizione che lo ha scelto. Appare poi del tutto inaccettabile la soluzione adombrata dal candidato del sedicente centro sinistra, nel caso dovesse accorgersi, da sindaco,  di essere veramente caduto in trappola, ovvero le sue immediate dimissioni. Perché così Vaccai risolverebbe certo i suoi problemi con coloro che lo hanno scelto ma ne scaricherebbe tutte le conseguenze sulla Città che, dovendo (non sia mai!) passare di nuovo per la gestione commissariale e riandare ad elezioni,  verrebbe ulteriormente e smisuratamente  penalizzata sia in termini economici che in termini politici complessivi.

 Insomma, a guardare bene, la scelta che avremo il 15 e 16 maggio è molto semplice:

  •  o chiamare al governo della Città coloro che operano con tanto cinismo e leggerezza scelte di fondamentale importanza come la candidatura a sindaco esponendo la Città ai rischi cui abbiamo accennato e rivendicano con orgoglio e indistintamente “tutto” il passato visto per sessant’anni e che avevamo finalmente messo alle spalle nel maggio scorso,
  •  oppure confermare la fiducia a coloro che hanno espresso un severo giudizio su quel passato e indicano nuove strade da percorre e quindi mettere Antonio Barile ed il suo gruppo di giovani in condizioni di operare tranquillamente e cimentarsi nel governo di questa Città per il tempo necessario.

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SGF – Comunicato stampa del “Comitato pro Antonio Barile Sindaco”.

Il “Comitato pro Antonio Barile Sindaco” censura fermamente l’aggressione fisica, compiuta da un noto personaggio vicino al centro-sinistra sangiovannese, a danno del candidato consigliere Saverio Ambrosio della lista “Barile Sindaco”. Martedì 3 maggio 2011, il candidato Ambrosio, mentre era alla guida del veicolo autorizzato ad effettuare la pubblicità fonica per un evento di propaganda elettorale, è stato raggiunto al volto da un violento e pesante schiaffo. L’atto, compiuto alla presenza di numerose persone, è stato determinato da motivi politici legati alle elezioni comunali prossime. La vittima, recatasi al Pronto soccorso, ha riportato un trauma contusivo alla guancia destra e verso sera è stata raggiunta da un malessere. Il “Comitato pro Antonio Barile Sindaco” invita, pertanto, il centro-sinistra sangiovannese a tenere a bada i propri militanti notoriamente facinorosi, oltre che preoccuparsi di alcuni fatti commessi da ignoti a danno della loro bandiera e sezione, dai quali la coalizione Barile prende le dovute distanze. Ad un supposto “clima di odio” che viene pretestuosamente addebitato alla coalizione Barile senza alcun riscontro oggettivo, corrispondono invece fatti concreti commessi da un militante ben individuato del centro-sinistra. Il candidato Ambrosio è in procinto di presentare formale querela alla Procura della Repubblica. Intanto, il Comitato esprime piena solidarietà al malcapitato per il grave accaduto. Nessuno può turbare, men che meno con la violenza, la competizione elettorale in atto.

San Giovanni in Fiore, 3 maggio 2011

Elezioni SGF – Tutti per uno, Uno per tutti. Faccia a faccia tra i candidati a Sindaco promosso da Assopec.

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Dieci domande per i candidati sindaci che hanno riguardato il tessuto produttivo del nostro centro, dal bilancio comunale ai problemi del lavoro, dal turismo al commercio ecc., per fare sapere ai cittadini quali sono le risposte per poter governare San Giovanni in Fiore.  Ieri sera Assopec, l’Associazione degli operatori economici della città, con questo incontro-dibattito, presso la sala convegni del Polifunzionale di San Giovanni in Fiore, ha inteso  dare informazioni che si ritengono utili alla decisione elettorale.

Un confronto utile e una sorta di appello al voto da parte dei quattro candidati a Sindaco, Antonio Barile, Bernardo Spadafora, Monica Spadafora ed Emilio Vaccai, che hanno anche mostrato con la massima evidenza i differenti approcci al dibattito politico. Il candidato ex Sindaco Antonio Barile, che non a caso ha fatto registrare consensi più espliciti da parte della platea, ha dato risposte, con dati reali e fatti concreti, molto più articolate e convincenti. Improntate a un atteggiamento poco conoscitivo dei problemi e delle tematiche che affliggono San Giovanni in Fiore, le risposte date da parte degli altri  tre candidati. Insomma il primo round di questi incontri tra candidati, senza alcun dubbio, è andato al candidato ex Sindaco Antonio Barile. Nei prossimi giorni ci saranno altri incontri e confronti, un’opportunità per saperne di più e conoscere la preparazione e le competenze di chi andrà ad amministrare la città di San Giovanni in Fiore.

Elezioni SGF – Ma da che parte sta l’odio!?

images.jpgAlcuni soggetti ed esponenti di partito locali, non avendo alcuna levatura politica, raccontano di un clima di odio e di violenza che esisterebbe qui a San Giovanni in Fiore in questa campagna elettorale. Nulla di più falso! Solo scandalose invenzioni di chi non ha più né argomenti politici né alcuna proposta seria e concreta per risolvere i problemi del nostro paese. C’è solo una forte passione politica risvegliatasi tra i cittadini e soprattutto tra i giovani. Il clima di odio, invece, lo si crea quando si mandano via, senza alcun motivo, un Sindaco e una Giunta molto efficienti; quando si denigrano i cittadini sangiovannesi e il nostro paese presso il Parlamento; quando si ordina con arroganza e prepotenza di rimuovere i manifesti elettorali dalle sezioni del candidato Sindaco Barile nonché la quasi violazione del suo domicilio, assaltando la sua casa. La cittadinanza ormai non cade più in questi  beceri tranelli, e sono inutili i maldestri tentativi di inquinare una campagna elettorale ormai quasi vincente per il candidato Sindaco Antonio Barile.

San Giov. in Fiore – Circolo Culturale “IMPEGNOCIVILE”.

Ecco l’elenco stilato dall’Associazione Culturale “IMPEGNOCIVILE”, grazie all’incapacità della nostra cara e vecchia classe politica, della soppressione di vari servizi e uffici strategici per la nostra San Giovanni in Fiore, con tutte le conseguenze negative che poi ne sono derivate sotto l’aspetto economico-sociale ed occupazionale. Una cosa si deve ricordare: ci fu una specie di lotta tra Acri e San Giovanni in Fiore per la soppressione di una delle due preture. I nostri politici locali, probabilmente per motivi elettoralistici, soppressero la pretura del nostro paese.

Il Blog a gentile richiesta riceve e pubblica:

CIRCOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE

 SAN GIOVANNI IN FIORE

 Comunicato n° 5   29 aprile 2011                                

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C’era una volta…

a San Giovanni in Fiore:

  1. la Pretura (oggi funzionante a Strongoli);
  2. la Scuola Tappeti (oggi utilizzata in parte a pizzeria);
  3. la Scuola Alberghiera;
  4. il collegamento ferroviario con Cosenza;
  5. la Tenenza dei Carabinieri;
  6. il Commissariato di Pubblica Sicurezza;
  7. l’Ufficio di Zona dell’Enel;
  8. i Monopoli di Stato (oggi trasferiti a Cirò);
  9. il Mattatoio Comunale;
  10. il Nucleo Operativo Telecom;
  11. il Distretto Sanitario di Base al servizio dell’intero comprensorio sangiovannese (oggi al servizio solo della nostra Città e pertanto fortemente ridimensionato);
  12. la Stazione del Corpo Forestale dello Stato;
  13. l’Ufficio del Registro;
  14. l’Ufficio Tributi ( ex E.T.R. ora Equitalia);
  15. l’Agenzia dell’Italgas;
  16. il Punto vendita dell’Opera Sila collegato al caseificio di Croce di Magara;
  17. il Carcere Mandamentale;
  18. la partecipazione del Comune di S. Giovanni in F. al Consorzio dell’Aeroporto di Crotone;
  19. il sogno di realizzare, nell’ambito dei servizi per la comunità, politiche di comprensorio con i comuni limitrofi;
  20. una numerosa popolazione scolastica proveniente in parte dai comuni vicini che consentiva il funzionamento di diverse scuole superiori (una parte di quelle scolaresche fa oggi riferimento a comuni come Crotone, Cotronei ecc. e frequenta quelle scuole (non le nostre!);
  21. il sogno della cittadinanza di veder il  nostro centro diventare, con Crotone Provincia, la città più importante dopo il capoluogo (con tutto ciò che questo avrebbe significato in termini di crescita economica);.
  22. E c’era una volta anche … il prestigioso P.C.I. (peraltro favorevole in passato al cambio di Provincia).