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CIRCOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE
SAN GIOVANNI IN FIORE
Comunicato n°6 30 aprile 2011
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Le liste e gli sponsor di Vaccai
Se mai sia stato presente un dubbio circa la vera portata della posta in gioco nella presente campagna elettorale, esso è stato sicuramente fugato dalla “confessione” involontariamente resa in alcuni interventi effettuati nel corso della presentazione delle liste a sostegno di Vaccai giorno 28 aprile, con la valida collaborazione della regia organizzativa della manifestazione che ha reso il tutto molto facilmente comprensibile.
Se, al fine di ricordare la storia, l’impegno, la dedizione dei padri nobili degli attuali eredi dei partiti che si dicono di centro sinistra, vengono chiamati, ricordati e accomunati negli elogi i sindaci Giuseppe Oliverio, Elio Foglia, Saverio Gallo, Emilio Greco e Gabriele Piluso (tutti umanamente degni del massimo rispetto ma ciascuno di essi necessitante di un distinto giudizio politico che discerna luci ed ombre di ciascuno, dei quali alcuni non avevano niente in comune se non l’avere “fatto il sindaco”) si vuole evidentemente indicare nell’”insieme” di coloro che hanno gestito il potere in questa Città come un “unicum” indistinto e indifferenziato configurando questo “insieme”, unitamente ai loro eredi, come una vera e propria “casta sociale”. Ed è appunto questa la tesi di coloro che sostengono Antonio Barile; e cioè che la contrapposizione non è fra partiti alternativi o fra una visione tranquilla ed una visione passionale della battaglia politica, bensì tra quella “casta” che ha governato per sessant’anni producendo lo sfacelo che abbiamo sotto gli occhi ed il “nuovo”, che ha potuto impegnarsi e mettersi alla prova per soli otto mesi.
La manifestazione del sedicente centro sinistra ha però offerto molte altre utili indicazioni. Ha chiaramente consentito di capire come gli esponenti più scaltri di quell’”insieme” di forze utilizzino con grande impudenza la “copertura” della contestazione al governo centrale o regionale nel tentativo di attribuire ad altri le proprie responsabilità. A sentire costoro sembrerebbe che il processo di impoverimento, in atto da decenni nella nostra realtà, discenda dalle recenti scelte governative. E non invece dalla cronica mancanza di capacità progettuale, di una visione ampia, complessiva e di lungo respiro, da scelte scellerate, come quella del mancato cambio di Provincia, o come quella fatta negli anni ottanta quando si imboccò il percorso dell’assistenza in modo così esclusivo da indurre a rinunciare, in seguito, ad ogni altro tipo di leva economica, portando ognuno a cercare o rinchiudersi nel proprio posticino o angolino protetto; al punto da ritenere del tutto inutili strutture preliminari ad ogni forma di sviluppo come certamente sono, ad esempio, gli invasi di Votturino e Redisole, costati tanta fatica e impegno nei decenni scorsi, abbandonati per venti anni e solo recentemente sbloccati e ripresi dalla giunta Barile nelle persone degli assessori Mario Iaquinta e Battistino Benincasa (vedi servizio televisivo di Sila TV del 23 gennaio 2011). Come se non derivasse quel processo di impoverimento da questo pesante fardello di inoperosità e di scelte sciagurate che hanno profondamente e negativamente segnato l’operato di quasi tutti coloro che hanno sinora governato a S. Giovanni in Fiore: quelli che hanno tentato di muoversi contro corrente sono stati sempre puntualmente e inesorabilmente messi ai margini, espulsi dai partiti di appartenenza o costretti prima o poi all’obbedienza.
La disinvoltura con cui portano avanti questo tentativo spiega anche la spudoratezza che molti di quegli esponenti mostrano nel momento in cui, furbescamente, liquidano come “berlusconiano” il gruppo di giovani che collabora con Antonio Barile, facendo finta di ignorare che proprio in questo gruppo stanno anche coloro che hanno una vera e netta visione di “sinistra” della politica, che, fra l’altro, sono candidati in alcune liste civiche e vedono l’impegno politico in modo pulito, affrancato da condizionamenti di natura economica (come certamente sono i favori ricevuti o promessi dagli uomini del “potere”) ma libero anche da forzature ideologiche che sono perfettamente funzionali a conservare in tranquillità privilegi di tipo più o meno baronale e comode rendite di posizione.
Facendo ancora finta di ignorare che accanto a questi giovani puliti di “sinistra” sono impegnati con entusiasmo giovani altrettanto puliti di “centro”e giovani altrettanto puliti di “destra”.
D’altra parte il candore e la onestà intellettuale di cui, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha dato prova Emilio Vaccai, nel corso della intervista fattagli dal giornalista Morabito, allorquando, avvalorando il sospetto di moltissimi concittadini, ha riconosciuto anche lui come plausibile l’ipotesi che sia caduto in una trappola, non depone certo bene nei confronti della serietà, della posatezza e dell’affidabilità dei dirigenti della coalizione che lo ha scelto. Appare poi del tutto inaccettabile la soluzione adombrata dal candidato del sedicente centro sinistra, nel caso dovesse accorgersi, da sindaco, di essere veramente caduto in trappola, ovvero le sue immediate dimissioni. Perché così Vaccai risolverebbe certo i suoi problemi con coloro che lo hanno scelto ma ne scaricherebbe tutte le conseguenze sulla Città che, dovendo (non sia mai!) passare di nuovo per la gestione commissariale e riandare ad elezioni, verrebbe ulteriormente e smisuratamente penalizzata sia in termini economici che in termini politici complessivi.
Insomma, a guardare bene, la scelta che avremo il 15 e 16 maggio è molto semplice:
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o chiamare al governo della Città coloro che operano con tanto cinismo e leggerezza scelte di fondamentale importanza come la candidatura a sindaco esponendo la Città ai rischi cui abbiamo accennato e rivendicano con orgoglio e indistintamente “tutto” il passato visto per sessant’anni e che avevamo finalmente messo alle spalle nel maggio scorso,
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oppure confermare la fiducia a coloro che hanno espresso un severo giudizio su quel passato e indicano nuove strade da percorre e quindi mettere Antonio Barile ed il suo gruppo di giovani in condizioni di operare tranquillamente e cimentarsi nel governo di questa Città per il tempo necessario.
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