Politica

Manovre economiche di lacrime e sangue, da un Paese in guerra. Pagheremo i soliti noti, lavoratori, pensionati, persone deboli, giovani, donne, famiglie ecc. Mi auguro solo una cosa: che questi sacrifici serviranno davvero a farci risanare una situazione ormai sfuggita di mano. E i privilegi della casta? Non sono stati toccati! L’accorpamento dei comuni servirà a poco, ma è una buona idea. Sulle province il discorso è diverso: da sempre luogo di prepensionamento per i politici nostrani , ogni parlamentare combatterà strenuamente per difendere il proprio feudo provinciale.
Forse saremo costretti a cambiare stile di vita!

 

2587641752.jpgRitornare un po’ all’antica?

Forse per salvarci bisogna ritornare un po’ all’antica!
Mia madre mi diceva sempre che anche la fuoriuscita di una piccola pietra, con il tempo, poteva portare…
 
Ho rispolverato un articolo, ancora attualissimo, scritto l’anno scorso a maggio.
 
20110805_192421_B145FD71_medium.jpgIl numero dei parlamentari.
In questi tempi si sta facendo un gran parlare sulla diminuzione del numero dei parlamentari. In Italia abbiamo circa 1000 (mille) parlamentari…
Buon Ferragosto a tutti!
PGS
Politicaultima modifica: 2011-08-13T16:44:32+02:00da pietrogiovanni1
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2 pensieri su “Politica

  1. Le facce dei politici.
    Qualcosa è cambiato!

    Quelle facce. Non le sopporto più. Non le posso più vedere. Mi danno la nausea, il vomito, il rigetto. Che l’Italia sia fallita lo posso accettare. Ma questi dilettanti con i loro sorrisi da maiali e da furetti non riesco più a sopportarli. Pagherei qualunque tassa, farei qualunque sacrificio per evitare quei ghigni da stronzo che compaiono ogni sera in televisione, ogni mattina in 10 pagine di giornale. Di buoni a nulla che si atteggiano a statisti.
    Qualcosa si è rotto dentro di me, forse dentro tanti di voi. Qualcosa è cambiato. Il Paese ha capito di essere guidato da incapaci e da disonesti, forse lo sapeva già, ma pensava a un cambio della guardia dolce, come avviene in molti fallimenti. I responsabili si defilano, raggiungono la porta, non si fanno più vedere. E lo capisci, li lasci andare. Domani è un altro giorno e si può pensare a ricostruire. Invece questi traditori dell’economia nazionale che hanno indebitato il Paese e negato la catastrofe con una improntitudine degna del massimo disprezzo, questi gaglioffi non si schiodano, non mollano neppure un centimetro del loro potere. Io non sono violento, ma cerco di prevedere gli eventi. La Storia non solo non si ferma, ma si ripete. Quando incontra un muro sul suo percorso lo butta giù. E’ avvenuto con il muro di Berlino, ma anche con la testa di Luigi XVI e con la famiglia dello Zar. Eventi che, a posteriori, erano del tutto spiegabili. Craxi è scappato. Allora i ladri si potevano condannare e indurre alla fuga. Oggi i parlamentari condannati, anche quando i tribunali ne chiedono l’arresto, come è avvenuto per Cosentino e per Tedesco, continuano a sedere alla Camera e a incassare 20.000 euro al mese tra stipendio e benefit. Ma queste sarebbero quisquilie, bazzecole se non continuassero a imporci la loro presenza.
    Devono togliersi dalla vista dei cittadini, definitivamente. Vadano dove vogliono, ad Antigua, ad Hammamet, a Vancouver. Guardo Enrico Letta, con quel sorriso da spretato, Calderoli con la faccia da chi ha vinto un salame alla lotteria di paese e Bossi, Maroni, Bersani, Veltroni, D’Alema, Brunetta con i loro volti da pluri ripetenti al Cepu. Mi fanno tirare su anche l’anima. Se ne devono andare. Non c’è bisogno del giudizio dell’Economist o di Nouriel Roubini per capire che la classe politica è il primo problema del Paese. Ha fatto il suo tempo e puzza di muffa, di rancido. Sono i coproliti della seconda Repubblica. Li vedete e vi mettete un dito in bocca per liberare lo stomaco. E’ ormai una questione che trascende la politica e l’economia. E anche l’etica e la morale. E’ una questione di puzza. Una puzza nauseabonda che non è possibile sopportare oltre. E anche di estetica, certe facce ripugnano. L’Italia può crollare, è successo altre volte ed è sempre ripartita, ma questa classe politica se ne deve andare senza voltarsi indietro e senza eccezioni.
    Dal blog di Beppe Grillo.
    Ha ragione!!!!!!!!!!

    • Perché fare discriminazioni tra province? O tutte o nessuna, non solo quelle sotto i 300.000 abitanti. Le prime province da chiudere sono le più costose. Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Palermo, Napoli, a cosa cazzo servono le province nei grandi Comuni?
      PS: il Movimento 5 Stelle ha da sempre nel suo Programma l’abolizione delle province e, per coerenza, non ha partecipato alle elezioni provinciali. I partiti mi risulta abbiano invece partecipato in massa. Chi vuole chiudere i bordelli non può andare a puttane.

      Poi

      Solo chi è libero può dire la verità. I giornalisti non sono liberi. I giornalisti non possono dire la verità.
      “La cazzata più ridicola che ho letto, sul Corriere (che evidentemente avvalla, ma non critica), è che “la crisi non era prevedibile”. Allora la deduzione logica in base alle informazioni disponibili è considerata “magia” dal nostro governo e dai suoi giornalisti. Grillo e gli altri blogger della rete (e non) che hanno ampiamente previsto la crisi sono degli indovini! Speriamo che gli italiani non si bevano anche questa e rimandino a casa questa classe politica di inetti alle prime elezioni.”

      Dal Blog di Beppe Grillo

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