Per quanto riguarda la Cappella Sistina, uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, visitata ogni anno da circa 5 milioni di persone, e della quale quest’anno ricorrono i 500 anni, il pensiero e la teologia gioachimita hanno influito decisamente sul programma iconografico. Insomma Michelangelo fu ispirato dal nostro Gioacchino da Fiore. Lo ha confermato il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci che in una intervista rilasciata al settimanale “Parola di Vita” afferma: “ il pensiero gioachimita attraversa come un grande fiume tutta la spiritualità cristiana dell’Occidente. Gioacchino da Fiore è stato uno dei grandi profeti dell’occidente cristiano”.
Michelangelo studiando molto bene le Scritture e i testi sacri, senz’altro conosceva profondamente il pensiero e tutta l’iconografia di Gioacchino da Fiore.
Infine il direttore del settimanale Don Enzo Gabrieli ha detto che avendo voluto dedicare un approfondimento agli affreschi della volta della Sistina, hanno scoperto che in essa c’è anche un po’ della Calabria.
Redazionale
Inoltre, a dirla tutta, non ho mai riscontrato un chiaro uso, da parte di Michelangelo, dell’iconografia gioachimita negli affreschi della Sistina. Dove sta la simbologia gioachimita ?
Se su Dante è certa l’influenza del pensiero e dell’iconografia di Gioacchino da Fiore, riguardo a Michelangelo questa è molto, ma molto dubbia. Anche nelle poesie in rima di Michelangelo non ho mai trovato un solo riferimento chiaro a Gioacchino.
Non è esatto dire che fu Gioacchino a ispirare Michelangelo. Se influenza vi fu, questa giunse a Michelangelo solo indirettamente e attraverso le correnti spiritualistiche del gioachimismo.
Ma il gioachimismo è un movimento teologico eterodosso, che prese una direzione del tutto indipendente e slagata dalle intenzioni più sincere di Gioacchino.