In Italia: dirigenti, manager e quadri? Una massa di incompetenti!

imagesCAL5O38D.jpgNon faccio di tutte le erbe un fascio, ma la maggior parte dei dirigenti, dei tanti manager e dei quadri italiani nella pubblica amministrazione è una massa di incompetenti. Se ne salva qualcuno, ma non basta per mandare avanti la macchina amministrativa con competenza ed efficienza. Quando parlo di dirigenti e manager pubblici mi riferisco soprattutto a quei dirigenti nella sanità pubblica, nella scuola pubblica e nelle varie istituzioni ed enti pubblici. Anche nelle banche, purtroppo, vi sono numerosi quadri e dirigenti incapaci, collocati in posti chiave.

La causa di tutto questo? A parte l’altissimo tasso di corruzione, la colpa è della politica di questi partiti e delle grandi sigle sindacali! Basta essere un adepto, un seguace, un iniziato, un aderente, un affiliato, un proselito o un discepolo di questi partiti politici nonché dei grandi sindacati per essere collocato in un posto chiave. Non c’entrano né la meritocrazia, né la preparazione, né le capacità personali, basta solo garantire la sopravvivenza del sistema partitico e del grande sindacato. Le conseguenze di tutto questo? Deleterie! Deleterie per i servizi ai cittadini, per l’efficienza e per i costi dell’amministrazione pubblica, sia in termini di spreco di denaro pubblico e ruberie varie, che in termini di progettualità, di competitività e di credibilità.

Soprattutto anche qui in Calabria, negli enti e nelle istituzioni pubbliche, e non solo, se ci guardiamo intorno, vi è una sfilza di dirigenti incapaci ed ignoranti che hanno fatto carriere formidabili e veloci grazie a questo sistema di questi partiti politici e del grande sindacato. Spesso la rabbia, mista all’impotenza, quando ci si reca in un ufficio, è un sentimento comune che tutti i cittadini esternano ovunque: al bar, per strada, sui blog, in famiglia e in tanti ambienti lavorativi.

Il problema è, sempre a causa di questi partiti politici e del sindacato che hanno occupato tutta l’amministrazione pubblica, lo Stato e non solo, una mancanza cronica di selezione e di promozione per merito, che a sua volta distrugge opportunità per i migliori, per i più brillanti e i più laboriosi. Un Paese che vuole dar spazio all’imprenditoria, ad un’efficienza della pubblica amministrazione e alle capacità individuali dovrebbe essere altamente meritocratico. Ma purtroppo non è così!

La risposta è sempre in questo modo di fare politica: l’uso del clientelismo per costruire il consenso e controllare le strutture del potere, in una terra di istituzioni altamente politicizzate, significa che i motivi politici e sindacali hanno superato quelli di merito e di qualità. Ѐ proprio nel settore pubblico, che i partiti e il sindacato hanno occupato, che l’incentivo a riconoscere il merito è più debole.

Tutti, ormai, sappiamo che in questo nostro Paese la meritocrazia è bloccata. Sappiamo che le capacità e la preparazione personali sono frustrate e costrette ad espatriare.

Oggi sono convinto, più che mai, che occorre cambiare, per dare di nuovo via libera al merito e alla creatività, questa classe dirigente, il modo con cui si fa sindacato, ma soprattutto questa classe politica!

PGS

In Italia: dirigenti, manager e quadri? Una massa di incompetenti!ultima modifica: 2013-02-07T20:38:00+01:00da pietrogiovanni1
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