Calabria – Consiglio regionale: la casta si tiene i soldi.

E bravi i nostri politici regionali!!!

Di Pietro Bellantoni – Corriere della Calabria

Vitalizi, bocciata la proposta del M5S. Contrari in blocco Pd e Pdl. Favorevoli solo Giordano, Talarico, Guagliardi e Magarò.

 

REGGIO CALABRIA I consiglieri regionali calabresi si tengono ben stretto il loro vitalizio. È fumata nera per il referendum proposto dal Movimento 5 stelle, che puntava all’abolizione dell’indennità di fine mandato anche per i rappresentanti in carica. Niente da fare. La Casta, come i “grillini” amano definire la classe politica calabrese e no, si trincera dietro i suoi privilegi e non consente nemmeno l’avvio dell’iter per l’indizione della consultazione popolare. Contrario il Pdl, contrario il Pd. Il Consiglio fa blocco eccezion fatta per quattro consiglieri (Giordano, Talarico, Guagliardi e Magarò).
Nessuno, nel corso della seduta di oggi a Palazzo Campanella, ha messo in dubbio l’importanza del referendum come strumento principe della democrazia partecipata. Ma, in definitiva, questa consultazione in particolare non s’ha da fare. E di “motivazioni” gli inquilini dell’Astronave ne hanno trovate a bizzeffe. Da quelle tecniche a quelle relative all’opportunità, fino ad arrivare a tirare in ballo i “sacrifici” quotidiani della politica e le minacce di cause legali contro la Regione in caso di vittoria del “sì”. È ammissibile la proposta (contemplata dalla legge regionale 13 dell’’83) dei pentastellati? No, non lo è.
Il governo delle “larghe intese”, sperimentato in Parlamento, trova una sua contingente applicazione anche nell’assemblea regionale, che alza una cortina di ferro sulle legittime velleità del Movimento di Grillo. Assolutamente compatto il voto contrario del Pdl, che – per mezzo del capogruppo Giampaolo Chiappetta – esprime inoltre «assoluta condivisione del percorso dell’Ufficio di presidenza». Atteggiamento speculare quello del Pd, con il vicecapogruppo Tonino Scalzo che conferma l’inopportunità della proposta («una vedova di un consigliere regionale sarebbe duramente colpita da questo provvedimento») ma assicura al tempo stesso la volontà di continuare la battaglia sui costi della politica.
Salvatore Magarò è invece favorevole a una consultazione che non riguarderebbe tanto i costi della politica, quanto «la democrazia stessa». Contrario Emilio De Masi (Idv), secondo cui «Casta è chi difende i propri egoismi». Il consiglio regionale ha invece «una sua dimensione costruttiva, un’idea di Calabria. È su questo che i cittadini dovrebbero dare il loro giudizio». Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico la pensano invece diversamente dal loro capogruppo e dicono sì alla proposta “grillina”. Non manca una censura all’atteggiamento dell’Ufficio di presidenza, che – secondo Talarico – «avrebbe dovuto affrontare le proprie responsabilità».
Alfonsino Grillo vota “no”, senza peraltro entrare nel merito della battaglia “anti-Casta” del Movimento 5 stelle. Il consigliere della “Lista Scopelliti presidente” vuole invece affrontare la questione solo dal punto di vista tecnico, relativamente alla legittimità del quesito referendario. «E l’Ufficio di presidenza ci ha già detto che non è ammissibile. Ai demagoghi referendari ricordiamo che abbiamo già ridotto i fondi ai gruppi, al Consiglio e agli consiglieri». Stessa posizione anche per l’Udc, con il capogruppo Ottavio Bruni che – nel caso in cui il vitalizio dovesse essere abolito – si riserva di chiedere gli interessi alla Regione Calabria «per avermi trattenuto risorse che mi spettavano a fine mese».
La richiesta di referendum era stata presentata lo scorso luglio. È stato lo stesso Franco Talarico a spiegare i motivi che hanno spinto il suo Ufficio a “passare la palla” – pilatescamente, a giudizio di molti osservatori – al Consiglio. Abrogare il trattamento di fine mandato – questo il suo ragionamento – comporterebbe infatti la mancata decurtazione delle quote dell’indennizzo percepito mensilmente dai consiglieri regionali per avere il vitalizio. Risorse mensili che oggi garantirebbero il funzionamento di Palazzo Campanella. La possibilità di abolire queste particolari “entrate” ha insomma spaccato l’Ufficio di presidenza, che non è arrivato a un parere unanime, scegliendo di conseguenza di interpellare l’Aula. Che oggi ha dato il suo verdetto: il vitalizio rimane. Una decisione che potrebbe alimentare ancora di più il vento dell’antipolitica. E i “grillini” sconfitti passano comunque all’incasso.

 

Calabria – Consiglio regionale: la casta si tiene i soldi.ultima modifica: 2013-09-06T22:43:00+02:00da pietrogiovanni1
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