E la chiamano informazione!

Immagine1.pngDi Maria Gabriella Militerno

 La Concordia si è staccata dalle rocce (La Repubblica del 16/09/2013)

 La Concordia si stacca dalle rocce (Il Corriere della sera del 16/09/2013)

 La Concordia ruota: staccata dalle rocce (La Stampa del 16/09/2013)

 Concordia, il relitto si stacca (Il Messaggero del 16/09/2013)

 Tav Firenze, arrestata per corruzione l’ex governatrice umbra Lorenzetti (Pd) (Il Fatto quotidiano del 16/09/2013)

 Quelli sopra riportati sono i titoli di apertura dei più importanti quotidiani italiani. Qual è la differenza che notate tra i primi quattro e l’ultimo? Mi risponderete che i primi quattro si occupano tutti del gravissimo problema italiano (????): il recupero della Costa CONCORDIA! L’ultimo dei quotidiani proposti, invece, mette in prima pagina una notizia secondaria (!!!!): il reato di corruzione dell’ex governatrice umbra Lorenzetti (PD). Ma com’è possibile che con un problema serio come quello del recupero della Concordia si perda del tempo a parlare del reato di corruzione ad opera, sempre, di qualche esponente di partito di sinistra o di destra?!?! A queste notizie dovremmo essere ormai tutti abituati, mentre il recupero della Concordia è sì una notizia che tiene tutti con il fiato sospeso! I primi quattro rispondono alle regole del regime, in quanto godono dei finanziamenti pubblici, l’ultimo, invece, rifiuta ogni finanziamento pubblico, ergo è LIBERO! Traetene voi le giuste conclusioni. E se provassimo un po’ tutti a preoccuparci del recupero della nave Italia? Non potrebbe essere questo un argomento che metterebbe tutti d’accordo? Come sarebbe bello leggere sulle prime pagine di tutti i quotidiani: L’Italia si è staccata dal malaffare dei partiti! Oppure: Il Transatlantico si è svuotato di tutti i corrotti, i concussi e i corruttori! O ancora: Italia non più di dolore ostello! Tutto ciò sarebbe solo un sogno…. ritorniamo alla realtà…. il recupero della CONCORDIA…. mentre l’ITALIA affonda!

San Giovanni in Fiore – Meetup M5S e Centro Studi Gioachimiti: incontro ravvicinato.

Immagine3.pngLa Prof. Maria Gabriella Militerno, co.organizer del Meetup M5S di San Giovanni in Fiore, e il Presidente del Centro Studi Gioachimiti, Dott. Riccardo Succurro, si sono incontrati mercoledì pomeriggio scorso, giorno 11 settembre 2013, proprio nel Centro Studi Gioachimiti, per discutere la proposta che i penta stellati hanno lanciato nell’ultimo “Evento a 5 Stelle” tenutosi a San Giovanni in Fiore nei giorni scorsi.

La proposta riguarda la realizzazione di un Viale del “Liber  Figurarum” di Gioacchino da Fiore per accompagnare il visitatore-turista con delle riproduzioni giganti delle immagini, lungo appunto a un viale del centro storico, con annesso viale degli antichi mestieri, fino all’ingresso dell’Abbazia Florense. Una proposta che i due hanno discusso per circa tre quarti d’ora impegnandosi per la sua realizzazione.

Tra l’altro si è discusso dei problemi attuali dell’Abbazia Florense, delle passate amministrazioni comunali e di quella attuale, dei problemi della scuola nonché dei vari problemi che affliggono la comunità sangiovannese.

Infine il Presidente Succurro ha donato alla Prof. Militerno una copia omaggio del libro “IL RICORDO DEL FUTURO”, Gioacchino Da Fiore e il Gioachimismo attraverso la storia, Mario Adda Editore, con l’auspicio che possa essere rilanciato uno sviluppo reale, sotto il profilo turistico-culturale, della Città di Gioacchino.

Politica, opinioni: aggiorniamoci!

background_sidebar_DX.jpgCi sono 5 società che prendono 1 miliardo dalla RAI! 1 miliardo!
Fico del M5S, in commissione vigilanza, le ha scoperte. Ecco chi sono:

http://goo.gl/WX4jNI

 Quando si dice che le istituzioni prendono a cuore la tutela del bene comune:

http://www.dalilanesci.it/?p=829

 La solita casta e i soliti partiti continuano a tenersi i soldi di noi cittadini tutti:

http://www.beppegrillo.it/2013/09/restituite_i_soldi_ai_cittadini.html

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Inesorabilmente la vergogna italiana continua con il perpetuarsi della casta.

“Napolitano nomina Giuliano Amato, ex tesoriere di Craxi e pensionato d’oro, giudice della Corte costituzionale. Ad insaputa della Costituzione” scrive su Twitter Fraccaro, deputato del M5S e segretario di presidenza della Camera. Stupefatto anche il collega parlamentare Carlo Sibilia: “Non posso credere che il presidente della Repubblica abbia realmente nominato Giuliano Amato giudice della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana. Anche se da un Presidente della Repubblica votato da Pd e Pdl ti aspetti l’impossibile”. Per Sibilia il nuovo giudice della Consulta “rappresenta degnamente lo schifo, il disgusto, l’indecenza, l’obbrobrio, l’orrore, il ribrezzo perpetrato negli anni dalla Casta politica italiana. Il ‘Dottor Sottile’, così soprannominato dal suo amichetto Eugenio Scalfari, è quanto di più lontano dal senso di legalità, moralità ed etica che vorremmo vedere oggi nel nostro Paese”. Sibilia ricorda alcuni di quelli che considera i passi falsi dell’ex presidente del Consiglio: “E’ ex cassiere del Psi degli scandali craxiani (in realtà era il consigliere, ndr) – scrive – Amato è il pensionato d’oro più famoso d’Italia. Pensione maturata dopo aver combattuto strenuamente contro la svalutazione della lira che ci ha portato a prostrarci alle imposizioni truffaldine di Maastricht. Amato è quello che dispose per decreto l’11 luglio del 1992 il prelievo forzoso del 6‰ dai conti correnti bancari per un ‘interesse di straordinario rilievo’. Amato è quello che nell’autunno dello stesso anno varò una manovra finanziaria ‘lacrime e sangue’ da 93.000 miliardi di lire (contenente tagli di spesa e incrementi delle imposte), per frenare l’ascesa del deficit pubblico, e la prima riforma delle pensioni”. E poi il dubbio: “Spero non sia il definito salvacondotto per il pregiudicato Berlusconi che magari riuscirà a portare alla consulta la questione di costituzionalità della legge Severino e magari, ancora una volta, Amato farà un cazzata”. Alessandro Di Battista annota: “Evidentemente vogliono farci vergognare di essere italiani ma non ci riusciranno mai!”. Paola Taverna ironizza: “Ma che bella notizia… Tutta gente nuova eh? Forse non gli bastava la pensione…”. Antonio Di Pietro aggiunge che Amato è “colui che, su ordine di Craxi, varò la prima legge ad personam per permettere a Berlusconi di acquisire il monopolio televisivo. Fino a quando la storia e la verità di questo Paese dovranno essere umiliate?”. Il Paese continua ad essere in balia dei soliti noti, esponenti di un mondo e di una mentalità che non ci appartengono più. L’Italia non può essere condannata ad essere schiava di questi personaggi” scrive anche il presidente della Commissione Vigilanza della Rai, Roberto Fico che si indigna: “Non si smentiscono mai, proprio non ci riescono”. Vincenzo Caso si rivolge, sempre da Fb, a Napolitano.”Caro Presidente, negli incontri avuti, nel suo discorso di insediamento, ed in altre occasioni, si è dichiarato concorde con noi sulla necessità di rinnovamento del ‘sistema Italià. Allora ci spieghi la nomina del ‘Dottor Sottilè, pensionato d’oro, alla Corte Costituzionale. Possibile non ci fosse altro nome spendibile? Ma d’altronde cosa possiamo aspettarci proprio da chi, nel momento in cui il sistema ha scricchiolato, ha deciso di tenerlo in piedi, accettando il secondo mandato e avallando il governo dell’inciucio?”.

Politica – Matteo Renzi: da rottamatore a riciclatore.

untitled.pngCome può essere credibile questo signore?

Come potrà fare politica per il bene comune, per i cittadini tutti?

Potrà fare solo l’interesse di una vecchia nomenclatura politica e vecchia corrente partitica!

Per i nemici del suo partito, e non solo, ora l’ex rottamatore è un leader, ma solo per riciclarsi, solo per riposizionarsi.  Insomma più che un leader è un riciclatore dei vecchi furboni della politica che ci hanno portato al punto disastroso in cui oggi ci troviamo.

Perché finita l’era Bersani, questa gente deve cercare di salvarsi. Si proprio con Renzi!

Ecco cosa dicevano alcune settimane fa i dirigenti del suo partito come i vari Franceschini, Finocchiaro, Bassolino, D’Alema, Fassino, Veltroni , ecc. ecc.:

·         “Non collega lingua e cervello”.

·         “È un virus che ci ha indebolito dall’Ulivo in poi”.

·         “Vuole sfasciare tutto”.

·         “È idrolitina nell’acqua sporca”.

·         “Non credo all’idea di Renzi”.

·         “Che ci fa Renzi nel PD dopo la visita ad Arcore?”.

·         “Basta con Renzi e Berlusconi”.

·         “Farà solo l’ interesse dei poteri forti e dell’alta finanza”.

·         “Rottamare? Fa solo attacchi miserabili”.

·         “Facesse, almeno, bene il sindaco di Firenze”.

Occhio gente!!!!  

E passate parola.

 

Calabria – Consiglio regionale: la casta si tiene i soldi.

E bravi i nostri politici regionali!!!

Di Pietro Bellantoni – Corriere della Calabria

Vitalizi, bocciata la proposta del M5S. Contrari in blocco Pd e Pdl. Favorevoli solo Giordano, Talarico, Guagliardi e Magarò.

 

REGGIO CALABRIA I consiglieri regionali calabresi si tengono ben stretto il loro vitalizio. È fumata nera per il referendum proposto dal Movimento 5 stelle, che puntava all’abolizione dell’indennità di fine mandato anche per i rappresentanti in carica. Niente da fare. La Casta, come i “grillini” amano definire la classe politica calabrese e no, si trincera dietro i suoi privilegi e non consente nemmeno l’avvio dell’iter per l’indizione della consultazione popolare. Contrario il Pdl, contrario il Pd. Il Consiglio fa blocco eccezion fatta per quattro consiglieri (Giordano, Talarico, Guagliardi e Magarò).
Nessuno, nel corso della seduta di oggi a Palazzo Campanella, ha messo in dubbio l’importanza del referendum come strumento principe della democrazia partecipata. Ma, in definitiva, questa consultazione in particolare non s’ha da fare. E di “motivazioni” gli inquilini dell’Astronave ne hanno trovate a bizzeffe. Da quelle tecniche a quelle relative all’opportunità, fino ad arrivare a tirare in ballo i “sacrifici” quotidiani della politica e le minacce di cause legali contro la Regione in caso di vittoria del “sì”. È ammissibile la proposta (contemplata dalla legge regionale 13 dell’’83) dei pentastellati? No, non lo è.
Il governo delle “larghe intese”, sperimentato in Parlamento, trova una sua contingente applicazione anche nell’assemblea regionale, che alza una cortina di ferro sulle legittime velleità del Movimento di Grillo. Assolutamente compatto il voto contrario del Pdl, che – per mezzo del capogruppo Giampaolo Chiappetta – esprime inoltre «assoluta condivisione del percorso dell’Ufficio di presidenza». Atteggiamento speculare quello del Pd, con il vicecapogruppo Tonino Scalzo che conferma l’inopportunità della proposta («una vedova di un consigliere regionale sarebbe duramente colpita da questo provvedimento») ma assicura al tempo stesso la volontà di continuare la battaglia sui costi della politica.
Salvatore Magarò è invece favorevole a una consultazione che non riguarderebbe tanto i costi della politica, quanto «la democrazia stessa». Contrario Emilio De Masi (Idv), secondo cui «Casta è chi difende i propri egoismi». Il consiglio regionale ha invece «una sua dimensione costruttiva, un’idea di Calabria. È su questo che i cittadini dovrebbero dare il loro giudizio». Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico la pensano invece diversamente dal loro capogruppo e dicono sì alla proposta “grillina”. Non manca una censura all’atteggiamento dell’Ufficio di presidenza, che – secondo Talarico – «avrebbe dovuto affrontare le proprie responsabilità».
Alfonsino Grillo vota “no”, senza peraltro entrare nel merito della battaglia “anti-Casta” del Movimento 5 stelle. Il consigliere della “Lista Scopelliti presidente” vuole invece affrontare la questione solo dal punto di vista tecnico, relativamente alla legittimità del quesito referendario. «E l’Ufficio di presidenza ci ha già detto che non è ammissibile. Ai demagoghi referendari ricordiamo che abbiamo già ridotto i fondi ai gruppi, al Consiglio e agli consiglieri». Stessa posizione anche per l’Udc, con il capogruppo Ottavio Bruni che – nel caso in cui il vitalizio dovesse essere abolito – si riserva di chiedere gli interessi alla Regione Calabria «per avermi trattenuto risorse che mi spettavano a fine mese».
La richiesta di referendum era stata presentata lo scorso luglio. È stato lo stesso Franco Talarico a spiegare i motivi che hanno spinto il suo Ufficio a “passare la palla” – pilatescamente, a giudizio di molti osservatori – al Consiglio. Abrogare il trattamento di fine mandato – questo il suo ragionamento – comporterebbe infatti la mancata decurtazione delle quote dell’indennizzo percepito mensilmente dai consiglieri regionali per avere il vitalizio. Risorse mensili che oggi garantirebbero il funzionamento di Palazzo Campanella. La possibilità di abolire queste particolari “entrate” ha insomma spaccato l’Ufficio di presidenza, che non è arrivato a un parere unanime, scegliendo di conseguenza di interpellare l’Aula. Che oggi ha dato il suo verdetto: il vitalizio rimane. Una decisione che potrebbe alimentare ancora di più il vento dell’antipolitica. E i “grillini” sconfitti passano comunque all’incasso.

 

Governo delle larghe intese.

AlbertEinstein.jpg

Per il governo delle larghe intese:

“I problemi non possono essere risolti dallo stesso atteggiamento mentale che li ha creati.”

(Albert Einstein)

Italy – For the Government of broad understandings:

Problems cannot be solved by the same mindset that created them.”                

(Albert Einstein)