Politica, società – L’ignavia dei tempi moderni.

Immagine1.pngDi Maria Gabriella Militerno

23 ottobre 2013 alle ore 19.10

 

Dante ci presenta gli ignavi come una categoria di dannati che, non avendo in vita risposto a stimoli di nessun genere e, quindi, non essendo stati capaci di prendere una posizione, sono, nell’antinferno, sollecitati da stimoli, a dir poco, da film dell’orrore. Devono infatti subire le punture di mosconi e vespe, provando un dolore che li spinge a piangere e le lacrime versate, miste al sangue che fuoriesce dalle punture, vengono raccolte, dopo aver attraversato i loro corpi nudi, da vermi ripugnanti posti ai loro piedi, mentre loro girano, senza sosta, intorno ad un’insegna senza significato! E già, Dante aveva una fervida fantasia, ma anche oggi ci sono tanti ignavi che meriterebbero di essere sottoposti ad una simile punizione. Lui ebbe contezza di trovarsi di fronte agli ignavi quando riconobbe “l’ombra di colui che per viltade fece il gran rifiuto”. Noi invece, oggi, riconosciamo gli ignavi nei politici che curano solo i loro interessi, nei dirigenti che, anziché difendere i propri dipendenti di provata onorabilità dalle accuse dei detrattori, sanno solo fare spallucce, nei sani che si pongono con indifferenza di fronte agli ammalati, nei ricchi che ignorano la miseria dei loro simili, nella giustizia che punisce facilmente i più deboli, “mentre”, come dice Papa Francesco, “i pesci grandi nuotano” insomma, nei forti che non si preoccupano dei deboli! Quando uno che lavora alla RAI, percependo in un anno € 1.800.000,00, dichiara che non c’è niente di male nel percepire un simile stipendio, visto che il 50% dello stesso viene versato al fisco, mentre c’è gente che non sa come arrivare alla fine del mese, non è, forse esso stesso anche un ignavo? A chi non piacerebbe versare al fisco il 50% del proprio stipendio, a fronte di emolumenti di tal portata? Se solo riuscissimo a vivere in perfetta empatia tra di noi, forse l’ignavia verrebbe sbaragliata! Noi, però, di fronte agli ignavi dei giorni nostri non possiamo dire a noi stessi come Virgilio disse a Dante, “non ti curar di lor, ma guarda e passa”, ma dobbiamo armarci del giusto coraggio e combattere perché a trionfare, in questa nostra società, siano valori come l’equità, la libertà e l’onestà!

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