La realtà e l’illusione.

Fermo restando l’indiscutibile successo e la vittoria personale del Premier e del suo partito per questa tornata di  elezioni europee ed amministrative, più che tra paura e speranza i cittadini italiani hanno votato, a mio avviso, ingenuamente, tra affrontare con una terapia chirurgica il cancro, che è la vecchia politica che assilla l’Italia, e qualche palliativo, cura che attenua i sintomi della malattia, ma non ne rimuove le cause, per tirare avanti con l’illusione che prima o poi si guarirà. Più che per i programmi si è votato per i leader. La speranza è l’ultima a morire! Ma come si suol dire chi di speranza vive, a volte, disperato  può morire. Auspico di vero cuore, però, che la speranza che i cittadini italiani hanno riposto nel Premier e nel suo governo,  di risolvere i drammatici problemi dell’Italia che sono rimasti tutti interi sul tappeto, (disoccupazione giovanile oltre il 42%, l’età pensionabile, i costi della politica, il Fiscal Compact, la sanità, l’alta pressione fiscale che soffoca i cittadini e le piccole-medie imprese, l’asfissiante burocrazia italiana ed europea, la criminalità, la corruzione, la malversazione, ecc. ecc.) diventi realtà.

Tuttavia, a parer mio,  se serviva una riprova della codardia degli italiani, codardia nei confronti del futuro e della gioventù di questo nostro martoriato Paese, le elezioni europee appena concluse ne sono una prova.

Decenni di malapolitica da parte di questa partitocrazia, le rovine economiche e culturali, lo sfacelo della società e delle istituzioni italiani, credo siano sotto gli occhi di tutti, per non parlare e ricordare gli scandali e le miserie che ormai giornalmente ci accompagnano. Di fronte a tutto ciò l’italiano medio che cosa fa? O non va a votare, oppure, anziché pensare di cambiare radicalmente registro e riportare l’onestà e l’uomo comune al centro del problema, impegnandosi personalmente nella gestione del suo destino, demanda al fenomeno di turno la soluzione dei suoi problemi! Purtroppo, sempre a mio avviso, non si è compreso che oggi c’è l’impellente necessità di una visione nuova e sostanzialmente diversa della politica, visione in base alla quale la gente comune si riprende il diritto-dovere di decidere sul suo futuro e non demandarlo ad una cerchia ristretta di professionisti della politica. Nelle strade, nei Bar, negli ambienti di lavoro, in tutti i talk show, Tv e giornali, la gente si lamenta della distanza che c’è tra i politici e la vita reale della gente comune, ma poi, quando è il momento di cambiare pagina o si astiene o li vota ancora e gli dà il consenso per continuare. Per me questa è un’assurdità! Auguro al Premier, per il bene dell’Italia, di realizzare anche solo la metà di quello che ha promesso! Sarebbe già tanto, e spero che non ci siano delle sorprese all’inevitabile e nuova esplosione, fra qualche giorno, di tutti i drammatici problemi di cui sopra. Spero che aver scelto il Premier e il suo partito non sia stata un’infatuazione collettiva, ma un affidamento al governo in carica per dirgli: avanti, al lavoro con onestà, che c’è molto da fare e il tempo stringe!

Infine, sinceramente, dopo Mani Pulite, credevo finalmente che la Democrazia Cristiana fosse definitivamente scomparsa, ma grazie al Premier e al suo partito mi ritrovo al potere la vecchia “Balena Bianca”. Forse sarebbe più onesto che in alcune sedi si togliessero i quadri di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, e si rimpiazzassero con quelli di Don Sturzo, De Gasperi, Fanfani, e già che ci siamo, aggiungerci anche quello di Mr. B.!

Pietro Giovanni Spadafora

La realtà e l’illusione.ultima modifica: 2014-05-27T15:55:06+02:00da pietrogiovanni1
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