Il Magistrato Rosario Livatino.

“Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili.”

Rosario Livatino

Giudice

(Canicattì, 3/10/1952 – Agrigento, 21/9/1990)

A 25 anni  dal suo assassinio vorrei ricordare il Magistrato Rosario Livatino, grande giovane Magistrato, che fu  assassinato a soli 38 anni il 21 settembre 1990 su una Strada Statale mentre si recava, senza scorta, in tribunale. È stato un martire della giustizia, quella vera, e indirettamente della fede come lo definì Papa Paolo Giovanni II, in visita in Sicilia, nella Valle dei Templi, pronunciando il grande anatema contro la mafia,  “PENTITEVI!!!”,  oggi rafforzato da Papa Francesco, dando impulso a quel processo di beatificazione avviato  nel 2011.

Livatino entrò in magistratura nel 1978, a soli 26 anni, presso il Tribunale di Caltanissetta, occupandosi di mafia, indagini di mafia particolari che poi lo portarono alla morte.

Il Magistrato Rosario Angelo Livatino credeva  in Dio e nella giustizia, quella con la G maiuscola, come ricerca della verità. Doppia fede che si traduceva in una condotta intransigente di un’etica che non ammetteva compromessi di alcun genere. “Credente o non credente, il magistrato deve avvertire tutto il peso del potere che gli è stato affidato, tanto più grande perché esercitato in autonomia.” Diceva.

Livatino affermava che l’indipendenza del giudice non è solo nella propria coscienza, ma nella sua credibilità. Concetto fondamentale quello della credibilità. Alla fine delle nostre  vite, era scritto in uno dei suoi quaderni, che i genitori mostrarono a Papa Paolo Giovanni  II, sempre in occasione della sua visita in Sicilia, non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili.

PGS

Il Magistrato Rosario Livatino.ultima modifica: 2015-09-18T13:00:53+02:00da pietrogiovanni1
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