Politica – Meetup M5S SGF: AVVISO.

Si porta a conoscenza della comunità sangiovannese che giorno 13 gennaio prossimo alle ore 16,00, una delegazione del Meetup M5S SGF incontrerà, insieme al Sindaco della Città, il Commissario preposto al dissesto finanziario del Comune di San Giovanni In Fiore, per sottoporre alla loro attenzione e discutere l’illegittimità del credito che la SORICAL vanta nei confronti del nostro Comune per quanto riguarda l’erogazione dell’acqua pubblica.

Il Meetup, a dimostrazione dell’illegittimità di cui sopra, produrrà la documentazione ufficiale e pubblica di una serie di sentenze della Corte Costituzionale e del TAR di Catanzaro.

Infine il Meetup, nell’occasione, depositerà, presso gli uffici comunali, anche il progetto del “Viale del Liber Figurarum”, già depositato presso l’Ufficio Protocollo durante la precedente amministrazione proprio 2 anni fa, precisamente il 13 gennaio 2014, ma mai preso in considerazione.

Meetup M5S SGF

San Giovanni in Fiore – Raccolta differenziata.

Come Meetup M5S SGF ci sentiamo in dovere di invitare tutti i cittadini a prestare la massima collaborazione affinché la raccolta differenziata inizi nel migliore dei modi possibile. È nell’interesse di tutti, a prescindere dal colore politico dell’amministrazione sotto cui il servizio della raccolta differenziata partirà, contribuire ad una buona riuscita della stessa. Un ambiente sano e pulito, il decoro urbano, l’eventuale diminuzione della TARI e una buona gestione delle casse comunali sono nell’interesse di tutti. Eventuali criticità, sempre nel servizio di raccolta differenziata e non solo, dovranno essere, senz’altro, fatte presenti, ma in modo costruttivo affinché si possa ulteriormente migliorare il tutto. È noto che gli inizi di nuove attività e di nuovi progetti, per il bene comune, presentano sempre delle difficoltà che, insieme, tutti noi cittadini, dobbiamo cercare di superare.

Buon lavoro e buona collaborazione!

Meetup M5S SGF

San Giovanni in Fiore – QUASI NESSUNO SE NE ACCORGE!

QUASI NESSUNO SE NE ACCORGE!

Ed ecco che, dopo la spensieratezza delle festività, circa 250 persone, solo nella giornata di oggi, tra giovani studenti universitari e lavoratori, costretti a portare la loro professionalità fuori dai confini calabresi, sono partite, abbandonando affetti, case e, quindi, le radici, perché la mancanza di lavoro non ha consentito loro di restare nel borgo natìo. Di chi è la colpa di quest’esodo che si ripete ormai da anni? Certamente della politica degli esponenti di spicco dei partiti che hanno pensato solo di garantire ricchezze a sè stessi e una certa sicurezza ai loro affiliati più stretti. Chi sono gli altri per i partiti? Solo esseri da guardare con diffidenza, pur avendo qualità e competenze da vendere, e quindi da allontanare da questa nostra terra perché non garantiscono gli interessi dei soliti noti! Fino a quando si potrà consentire a costoro di portare avanti questa politica di spopolamento dei diversi borghi calabresi? 

La risposta la potremo trovare nel coraggio che ciascuno di noi dimostrerà nell’opporsi con decisione a questo sistema che non esita a cancellare l’identità di un popolo!

Maria Gabriella Militerno

(Foto di Caterina Marziano)

Comunità di San Giovanni in Fiore – Anno 2016: sarà l’anno del riscatto?

L’Epifania, se è vero come si dice che porta tutte le feste via, di certo non ha mai portato tutti i problemi via!  Sono tutti lì, come qualche nostro attivista ha già avuto modo di dire a fine anno 2015.

Quale occasione più ghiotta oggi: al Governo, alla Regione e al Comune abbiamo un unico, si può dire, colore politico. Con tali efficienti governi e politici, a tutti i livelli, come tanti sangiovannesi vanno predicando e ai quali hanno dato tanta fiducia, la collaborazione e la sinergia politico-amministrativa, tra i vari enti, dovrebbero essere al Top. Insomma le cose dovrebbero essere più facili. Si dovrebbe ripartire e rilanciare, sotto tanti aspetti, la nostra comunità.

Dopo il declino economico, finanziario, sociale, culturale, lavorativo, educativo, politico, strutturale ed ambientale di quest’ultimi anni, il paese di San Giovanni in Fiore dovrà e potrà migliorare.

Soprattutto il diritto alla salute, costituzionalmente previsto, dovrà essere assicurato al massimo. La sanità dovrà essere efficientissima. Diversi altri servizi diagnostici, nonché diversi altri reparti, dovranno essere aperti presso il nosocomio cittadino. Il ticket sanitario dovrà essere ridotto notevolmente e finalmente i cittadini non dovranno avere più bisogno di recarsi altrove per  vedere il loro diritto alla salute garantito, come si addice a un cosiddetto Paese civile.

Finalmente potranno essere tolti dalle strade cittadine tutti i cassonetti, non si dovrà vedere più una busta di spazzatura per le vie perché la raccolta differenziata dovrà essere al Top, guadagnando sul riciclo dei rifiuti, e le bollette della TARI, insieme ad altre tasse, dovranno essere una bazzecola perché ridotte quasi al nulla e le famiglie potranno così risparmiare per i loro bilanci familiari. Il bilancio comunale dovrà essere risanato e si potrà spendere per nuovi progetti. I servizi e gli uffici pubblici dovranno essere, come una volta, distribuiti capillarmente sul territorio e non ci dovranno essere più problemi di sorta, in particolare per gli anziani cittadini, i quali, molte volte, devono recarsi fuori paese per la presentazione di un semplice ricorso.

I nostri beni culturali, in particolare il centro storico e la nostra Abbazia, dovranno essere notevolmente valorizzati, anche perché sono in arrivo nuovi fondi per i beni culturali , insieme alla viabilità cittadina con una serie di percorsi turistico-culturali e le strade interne dovranno pullulare di turisti, provenienti da tutta Italia e non solo, che potranno apprezzare, anche e soprattutto, i nostri prodotti tipici enogastronomici, il nostro commercio e il nostro artigianato.

La disoccupazione, in particolare quella giovanile, dovrà essere ridotta con condizioni molto più favorevoli per il lavoro, non ci dovrà essere più lo spopolamento e la desertificazione del paese e i giovani non dovranno più lasciare la nostra comunità, anzi molti sangiovannesi emigrati potranno finalmente rientrare.  Il precariato dovrà sparire completamente in ogni settore e non ci dovranno essere più problemi per il pagamento delle remunerazioni di tutti i lavoratori. Con una più massiccia presenza dello Stato la delinquenza, la microcriminalità, i furti, le ingiustizie, i reati ambientali, le ecomafie e i soprusi vari, dovranno essere solo un lontanissimo ricordo.

Il decoro urbano dovrà essere curato al massimo, alcuni scempi dovranno essere abbattuti e il paese dovrà essere pieno di verde pubblico attrezzato insieme a tanti fiori e parchi giochi per i più piccoli. Il canile cittadino dovrà entrare in funzione e non si dovranno vedere mai più cani randagi per le strade. I nostri laghi e la vecchia ferrovia, rimessi a punto, dovranno essere dei gioielli che dovranno attrarre  molti turisti sia con imbarcazioni da diporto sia con il vecchio trenino per effettuare brevi viaggi e per apprezzare le nostre bellezze paesaggistico-naturali. Le nostre funivie, ovovie, cabinovie e impianti sciistici, dato che qui nel circondario del nostro paese la neve non manca, dovranno essere molto operativi per gli amanti della neve e dello sci, soprattutto dovranno essere un’attrattiva per i turisti delle regioni limitrofe e del Sud Italia.

Ecco, con un’ottimale situazione politica-amministrativa del genere, a tutti i livelli, queste sono le cose che dovranno essere fatte, queste sono le aspettative, crediamo, della stragrande, ma proprio stragrande, maggioranza dei cittadini sangiovannesi, questo è, soprattutto, il nostro augurio per tutta la comunità di San Giovanni in Fiore!

Se non ora quando?

Certo, è vero, ci vuole un po’ di tempo, ma è pur vero che è quasi mezzo secolo che stiamo aspettando l’operato fattivo di questa classe politica e partitocratica con i loro vecchi e nuovi rappresentanti!

Staremo a vedere!

Buon lavoro!

Meetup M5S SGF

Italia – Economia: l’arricchimento invisibile di banche, poste e INPS, a danno dei poveri fessi cittadini e pensionati.

Come è noto l’INPS, anziché pagare le pensioni con valuta 1 gennaio 2016, a causa delle festività, le pagherà domani 5 gennaio 2016 per effetto del messaggio INPS n.3519 del 25 maggio, che ha ufficializzato l’avvento del nuovo “giorno di paga” universale per i pensionati italiani, in attuazione di quanto inizialmente disposto dal governo Renzi con il decreto 65/2015.

Il messaggio dell’INPS recita così: “Sono posti in pagamento il primo giorno di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico mandato di pagamento ove non esistano cause ostative, eccezion fatta per il mese di gennaio 2016 in cui il pagamento avviene il secondo giorno bancabile, cioè domani giorno 5 gennaio 2016. A decorrere dall’anno 2017, detti pagamenti sono effettuati il secondo giorno bancabile di ciascun mese”.

Dove sta il trucco per l’arricchimento invisibile e a danno dei pensionati? Sta nel fatto che l’INPS, o meglio il Super INPS, avendo inglobato anche l’INPDAP, il polo delle pensioni pubbliche, trattiene per sé, per la durata di 4 giorni, un enorme capitale.

Facciamo un po’ di semplici calcoli:

Stando ai dati Istat 2014, l’esborso totale delle pensioni è di 257 miliardi di euro annui. In tutto, sempre in base ai dati Istat 2014, le pensioni erogate sono 20,8 milioni.

Da un semplice calcolo, considerando un tasso netto medio dello 0.50%, come quello che oggi si dà sui certificati di deposito, su un capitale di 19 miliardi e 769 milioni di euro, (257 miliardi diviso 13, che sono 12 mesi più un mese di tredicesima nell’anno) si ha un interesse di circa, euro in più euro in meno, di 1 milione 100 mila euro (2 miliardi e duecento milioni delle vecchie lire) che l’INPS guadagna in 4 giorni di ritardato pagamento delle pensioni ai cittadini pensionati.

Il calcolo: Euro 257 miliardi (somma annua pagata da INPS per le pensioni) diviso 13 (12 mesi + 13^) = Euro 19 miliardi e 769 milioni (somma mensilmente erogata da INPS) x 0,50% (tasso interesse) diviso 12 (mesi anno ) diviso 30 (giorni mese) x 4 giorni (ritardo pagamento) = 1 milione 100 mila Euro (2 miliardi e 200 milioni delle vecchie lire) circa di interessi (somma guadagnata da INPS in 4 giorni di ritardato pagamento delle pensioni ai cittadini).

Per non parlare, poi, delle bollette Tim che arrivano ogni mese anziché ogni 2 mesi. Nonostante le rassicurazioni «sull’offrire ai clienti una maggiore consapevolezza della spesa sostenuta» (come scrive la compagnia telefonica), non solo non si riesce a vederci nulla di utile, ma si intuisce un bel regalo alle banche e alle poste. Considerando circa 13,5 milioni di utenze Tim (il dato è del 2013) e facendo una media di circa 1,2 euro fra bollettino postale e costo della domiciliazione bancaria e moltiplicando per le 6 bollette in più all’anno, arriviamo alla discreta cifra di Euro 97 milioni e 200 mila (circa 195 miliardi delle vecchie lire di regalo a banche e poste).

Speriamo che a tale scadenza non si adeguino anche i fornitori di energia elettrica, gas, acqua potabile e chi più ne ha più ne metta!

E speriamo, ancora, che non avremo bollette quindicinali tutte a danno dei cittadini italiani, ma utili per l’ingrasso di dirigenti pubblici e pubbliche istituzioni!

1 milione e 100 mila euro + 97 milioni e 200 mila euro = 98 milioni e 300 mila Euro (circa 200 miliardi delle vecchie lire) incassati invisibilmente da banche, poste e INPS.

Se fossi Renzi li destinerei a chi non ce la fa ad arrivare a fine mese o anche ai poveri risparmiatori derubati dei loro risparmi di una vita.

Pietro Giovanni Spadafora