Italia: un Paese con tanti anziani.

Minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia a oggi, 15 mila in meno. Lo certifica l’Istat nel Report 2015  sugli indicatori demografici. Nel frattempo non si arresta il processo di invecchiamento, assoluto e relativo, della popolazione italiana. Ormai questa è una tendenza che è in atto già da parecchi anni. 

Tutto ciò, è chiaro, pone dei problemi economici e sociali. Di sicuro in questo calo delle nascite influisce la disoccupazione giovanile ormai dilagante, ma credo che sia anche un problema di egoismo, di questo nostro modello sociale, del nostro stile di vita, delle aspettative e delle smisurate ambizioni personali. Sì,  perché anche nelle famiglie e nelle coppie benestanti, con il lavoro, con alte retribuzioni e alti redditi, non si fanno figli.

Tuttavia, come potrà fare, un limitato numero di giovani, in futuro, a mantenere un esercito di anziani, per la maggior parte acciaccati, fiacchi, deboli, mezzi disabili e forse, da non escludere, anche un po’ rimbambiti? E che futuro aspetta questi giovani una volta diventati a loro volta anziani? E quale forza e vitalità si possono aspettare da una nazione per lo più composta da tanti anziani?

Certo il problema delle nascite è un problema comune a quasi tutti i Paesi cosiddetti occidentali, ma noi siamo quasi all’ultimo posto in questa particolare classifica. Qualcuno dice che ci saranno gli immigrati a risolvere il problema della natalità, ma la cosa spiacevole e triste è che anche gli immigrati, che nei paesi d’origine fanno figli come conigli, una volta arrivati nel nostro Paese si bloccano.

Mentre in altri Paesi i giovani, con proteste e rivolte, pacifiche, riescono a rovesciare anche dei governi, qui da noi, con un’età media della popolazione di 44,6 anni, non riusciremmo a togliere di mezzo, politicamente parlando, non dico il finto giovane Bomba a capo del nostro governo, ma nemmeno uno Scilipoti, un Razzi, una Serracchiani.

Penso, inoltre, che ci sia qualcosa che non quadri più in questa nostra società. La scienza e la medicina moderne, tecnologicamente applicate, a mio avviso in modo sbagliato,  ha convinto le nostre giovani madri e donne che si possono avere figli a qualsiasi età. Sono convintissimo, invece, che non è così. Madre Natura, con la sua forza, ed essendo imparziale, in queste cose è spietata.

Conosco diverse colleghe di lavoro sulla quarantina che credono di essere ancora delle ragazzine, e che dopo aver bruciato anni importanti della loro esistenza a una qualche carriera, adesso vorrebbero avere dei figli. Ma i figli non arrivano quando ci pare e piace. Ed ecco allora gli stressanti e affannosi “viaggi della speranza” per procurarsi qualche fecondazione artificiale.

Ma anche i giovani di oggi non scherzano mica. Prima di decidere di avere un figlio pretendono che gli sia assicurata la danza, la palestra, il calcio, il tennis, corsi di qualsiasi tipo. Forse ci vorrebbe un po’ più di audacia e temerarietà, come i nostri padri e nonni, sebbene la maggior parte di essi fosse senza un lavoro fisso. Bisognerebbe valutare di meno a agire di più, perché il tempo passa così inesorabilmente e velocemente senza neanche immaginarcelo ed accorgercene!

Qualche anno fa, sempre parlando con una bella collega di lavoro di 50 anni, le ho chiesto se aveva figli, anziché fare l’arrogante dicendo che non ne aveva voluti, ha risposto che non aver avuto dei bambini le dispiaceva moltissimo. “Ho un bravissimo marito, un  pubblico e ambizioso dirigente, ho sempre prestato, e lo faccio tutt’ora, la massima attenzione nei suoi confronti preparandogli diverse leccornie e manicaretti, e lui è contento. Però sono convinta che se, a suo tempo, avessimo fatto meno sacrifici per le nostre rispettive carriere, ingerito meno alimenti e fatto all’amore di più, le cose sarebbero potute andare in modo diverso”.

Pietro Giovanni Spadafora

Italia: un Paese con tanti anziani.ultima modifica: 2016-02-21T18:17:47+01:00da pietrogiovanni1
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