Beh, era ora!

CONDANNA VERDINI: l’inizio della fine.

Fortunatamente è iniziata la fine del Bomba buffone, del suo governo e dei suoi ministri, che tanti danni stanno provocando al nostro Paese!

P.S. Mentre  i risparmiatori vengono gabbati e truffati, ai dirigenti delle banche vengono elargiti stipendi e buonuscite  milionari in maniera illecita e allegra.

Banca Etruria, cda sotto inchiesta: anche il padre del ministro Boschi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/…/banca…/2563411/

Pensioni – Quanto è poco dignitoso!

Quanto è poco dignitoso mandare un uomo, ma soprattutto una donna, in pensione a circa 67 anni (pensione di vecchiaia) o dopo circa 43 anni di contributi (pensione di anzianità di servizio)!

Quanto è poco dignitoso far lavorare ancora i cittadini con gli acciacchi dell’anzianità!

Quanto è poco dignitoso far credere agli anziani, offendendo la loro intelligenza, che siano ancora dei giovincelli di 25-30 anni!

Quanto è poco dignitoso far lavorare ancora un cittadino con la menzogna della crescita dell’aspettativa di vita quando invece il tasso di mortalità, per varie cause, è in aumento!

Quanto è poco dignitoso incontrare qualcuno in ascensore che guardandoti da capo a piedi mentre vai a lavorare ti dice: quanto ti manca ancora per la pensione?

Quanto è poco dignitoso, ad una certa età, non poter spendere qualche ora in più con nipotini e figli!

Quanto è poco dignitoso, ad una certa età, non poter leggere un libro per mancanza di tempo!

Quanto è poco dignitoso, sempre a una certa età, non poter decidere di visitare una città d’arte per mancanza di tempo!

Quanto è poco dignitoso far lavorare gli anziani mentre i figli diplomati e laureati dormono fino alle due di pomeriggio!

Quanto è poco dignitoso, dire in età avanzata, a un figlio adulto: tieni, esci con i tuoi amici e offrigli la pizza!

Quanto è poco dignitoso aver rubato più di un milioni di posti di lavoro ai giovani per mancanza di labour turnover!

Quanto è poco dignitoso vedere una disoccupazione, in particolare quella giovanile, dilagante e sterminata!

Quanto è poco dignitoso che i sindacati non hanno fatto una beata mazza per impedire tutto ciò!

Quanto è indegno uno Stato, quello italiano, che pur di mantenere lo status quo di alcune caste, fa crepare sul lavoro i suoi anziani cittadini!

Quanto è poco dignitoso… beh, chi più ne ha, più ne metta!

Buona fortuna!!!

Pietro Giovanni Spadafora

P.S. – MASSIMA solidarietà agli invisibili giovani, padri e madri di famiglia, disoccupati, che in questo momento hanno bloccato le attività del Municipio di San Giovanni in Fiore!

San Giovanni in Fiore – La bomba sanità.

Che il gioco rischioso della miccia sempre accesa rispetto alla sanità sangiovannese e calabrese fosse così talmente evidente, l’avevano capito anche i bambini. Dopo il decreto del Commissario alla sanità calabrese, DCA n. 30 del 3 marzo 2016, l’autocombustione, che in questi ultimi anni la politica locale e non solo si è costruita, potrebbe scoppiare e far divampare l’incendio nella sanità sangiovannese così come in diversi centri e comuni calabresi.

Era tutto previsto. Inutile fare gli gnorri. Il nostro non diritto alla salute, costituzionalmente previsto, è dipeso dalla politica di questa Europa delle banche, della finanza, del Fiscal Compact, dei tagli. Dipeso dalla politica di questo Governo, dal Ministro della Salute, dai suoi uomini e da tutta questa partitocrazia.

Tutti sapevano e sanno tutto! Gli incontri della nostra Amministrazione Comunale con il Commissario alla sanità calabrese, le finte schermaglie del Governatore della Calabria, sempre con il Commissario, sono solo di facciata. Solo gli stolti, i gonzi ed il popolo bue, hanno potuto credere a queste prese in giro ed essere gabbati.

Oggi tutti, qui nel nostro paese, si inalberano dicendo che bisogna protestare perché la sanità non ha colore politico. Giusto! Ma non posso accettare lo sdegnarsi improvvisamente di tutti coloro che hanno sostenuto la politica di tutti questi partiti che negli anni hanno distrutto la nostra sanità pubblica, il nostro Ospedale. Sì, perché la sanità ha colori politici eccome! E oggi non si può azzerare tutto così con un colpo di spugna! Stiano zitti almeno coloro che sostengono e hanno sostenuto la politica sanitaria fallimentare di questa partitocrazia, tutta! Il loro mormorio è inaccettabile!

Non ho mai assistito, in vita mia, qui a San Giovanni in Fiore, ad un tale unanimismo, a un coro di lodi così esageratamente adulatorio, da parte di circa il 99,9% dei suoi cittadini, con cui è stata festeggiata la vittoria elettorale regionale dell’attuale Governatore della Calabria. Qualcuno scriveva su qualche giornalino locale: «LO SI VOGLIA O NO, il futuro, il benessere e lo sviluppo del nostro paese, passano dalla Regione Calabria e dal nostro Governatore Presidente.»

Intendiamoci, questo entusiasmo era in parte sincero. C’era in esso la mai sopita speranza della gente, dei giovani e di tutta la comunità sangiovannese in un paese migliore. Ma va detto anche che c’era, e c’è tutt’oggi, l’altrettanta inesausta voglia dell’«Uomo della Provvidenza», il conformista e masochistico bisogno di genuflettersi al potente e padrone di turno.

Io penso che il Presidente Governatore della Regione Calabria non vada demonizzato, ma nemmeno divinizzato. Piuttosto guardato con occhio realistico e onesto. Il nostro Presidente e Governatore della nostra regione non è l’«Uomo della Provvidenza», ma è sicuramente un politico abile che è costretto, probabilmente, a badare, oltre che ai suoi interessi politici, anche a quel suo impero, a quel suo consenso elettoralistico e a quella oligarchia politica che negli anni lui si è creato all’interno del suo partito, ma anche all’esterno di esso.

A parte che non hanno alcuna competenza né alcun potere in materia sanitaria locale; a parte i finti ed inutili incontri con il Commissario alla sanità calabrese, il nostro Sindaco e la sua Giunta, complici anche i dettami dei loro partiti e dei loro capicorrente, sono costretti a chiudere un occhio, o anche tutti e due, pur di impedire, o meglio di non partecipare, ad una qualche eventuale protesta della comunità sangiovannese che dovesse essere messa in atto contro i tagli e il non riconoscimento del diritto costituzionale alla salute.

Per questo, ai miei concittadini voglio ribadire che genuflettersi ai piedi del potente di turno, scambiandolo per Babbo Natale, è un tantino grottesco.

Oggi non ci resta che una speranza. Questa speranza è che il decreto del Commissario alla sanità calabrese, DCA n. 30 del 3 marzo 2016, circa la riorganizzazione delle reti assistenziali, alla fine recita così:

«DI DARE ATTO che avverso il presente decreto è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo della Calabria nel termine di sessanta giorni, ovvero, ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.»

Chi di dovere e di competenza si adoperi e si faccia sentire, ricorra, impugni, difenda la sanità sangiovannese, calabrese, la sua gente, le sue famiglie, la sua montagna, la sua comunità, ma soprattutto difenda la sua dignità, politica e personale!

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Se questa è “Concordia Civium”…

Da quando l’attuale Amministrazione Comunale si è insediata non fa altro che predicare e ribadire, con diversi suoi membri, che con essa la nostra comunità, sia sotto il profilo politico che sociale, si sia riappacificata. Sarà perché uso parametri di valutazione diversi, ma francamente non registro né percepisco alcuna riappacificazione, politicamente parlando, del popolo sangiovannese. Anzi! Personalmente, poi, diffido delle dichiarazioni di pace. Preferisco le lotte politiche. Sono più oneste.

A meno che per riappacificazione non si intenda che il popolo sangiovannese sia diventato una sorta di inerme spugna che riesce ad assorbire, in uno strano silenzio, non dico ogni genere di nefandezze, ma una serie di evidenti soprusi, lesioni e violazioni dei suoi diritti; a meno che per riappacificazione non si intenda che la partitocrazia, come avviene dalla notte dei tempi, non sia quel partito o blocco unico, quel sistema, che fa il bello e il cattivo tempo, senza alcuna vera e reale opposizione, in seno al consesso civico, allora potrei capire.

Credo, però, che non sia così! Sono convinto, invece, che nell’animo dei sangiovannesi la realtà sia ben diversa. Nessuno lo dice, ma in fondo in fondo, tutti sono consapevoli che questa partitocrazia non ha mai avuto alcuna considerazione per il popolo, tranne che per i suoi seguaci ed adepti vari.

La Città di San Giovanni in Fiore, ricca di cultura e tradizioni, ma poco, o pochissimo, sfruttate, è ancora, tutto sommato, una bella perla incastonata in un meraviglioso verdeggiante promontorio qual è quello silano.

La nostra bella Città, però, a mio avviso, ha sempre avuto delle mediocri amministrazioni protrattesi per decenni, causandole un lento e costante declino. In particolare nell’ultimo decennio, a partire dal 2005, le amministrazioni che si sono susseguite ne hanno pregiudicato le sue potenzialità in maniera determinante, forse irreversibile, provocando un impoverimento economico, sociale, turistico, ambientale e culturale, al quale sarà, a mio parere, sperando di sbagliarmi, difficile porre rimedio, con un’inversione di tendenza, per poter recuperare una qualche cosa.

Poi, quest’ultima amministrazione pare, sono quasi 9 mesi che si è insediata, ma verificheremo più in avanti, non sia in grado di dare una svolta decisiva a una tale stagnante generale situazione. Se il buongiorno si deve vedere dal mattino, allora siamo ancora al buio prima dell’alba. Tranne qualche cianfrusaglia estiva e natalizia, nulla, ancora, si intravvede all’orizzonte.

A parte le responsabilità e la cattiva amministrazione della res pubblica da parte dei governi centrali e regionali, nonché delle varie istituzioni locali, i motivi sono molteplici, ma il primo, e il più importante, è dato dalla constatazione dell’assoluta e perenne mancanza di un progetto politico capace di rilanciare la nostra comunità sotto ogni profilo.

La Città è gestita sempre, in modo clientelare, dalla stessa classe dirigente, dalla stessa partitocrazia, dagli stessi uomini, anche se in ombra, un passo indietro, ma che ancora manovrano i fili delle giovani maschere, alquanto vecchie e antiquate sotto il profilo politico, incapaci di un’idea, di un progetto, di un rinnovamento, di un cambiamento, ma che praticano la sempiterna politica del tirare a campare che ha sempre corroso e corrode, tutt’oggi, la parte migliore della popolazione: la nostra gioventù! Questa Città è stata tradita, more solito, da politici e politicanti opportunisti!

Dimenticata dalle solite, note, sigle sindacali e comitati vari locali “reggisacco”, che, un giorno sì e l’altro pure, vanno, in definitiva, sempre a braccetto con la ormai consolidata e vecchia logica politica della partitocrazia!

Dimenticata da qualche pseudo-intellettuale locale “reggicoda”, incapace di una critica, di un dissenso, di un non allineamento nei confronti del consueto teatrino politico!

Dimenticata, senza rendersene conto, da pseudo giornalisti “pennivendoli”, incapaci di raccontare tutta la verità, nient’altro che la verità, dei fatti, ma che con opportunismo plaudono al potente di turno!

Dimenticata da diversi “ambigui soggetti” che bazzicano i cosiddetti mass-media locali, promuovendo, inconsapevolmente, una pseudo-cultura fatta di immagini, di premi, di autocelebrazioni e medaglie di cartone e, cosa grave, di elogi e piaggeria ai vari politici del momento!

Dimenticata, probabilmente, anche dai suoi stessi abitanti, senza un minimo sussulto d’indignazione!

Mi domando, spesso, quali diritti vi siano più rimasti in questa nostra comunità. Il diritto alla salute fatto di speranza, promesse e prese in giro varie? Al decoro urbano quotidianamente deturpato? Ad un’informazione onesta e corretta? A più giustizia sociale e ad una riduzione delle tasse a causa del dissesto finanziario? Al lavoro? Ad un lavoro? È inutile soffermarsi su quest’ultimo punto, visto che l’assoluta mancanza di esso è una tragica annosa realtà facilmente verificabile.

Questa nostra San Giovanni in Fiore, inutile negarlo, è una Città in declino. Il declino è sottile e quasi invisibile, ma c’è, costante! Auspico che ci sia una presa di coscienza, nei confronti di questa nostra bella Città, con onestà e saggezza! Che ci sia una rivoluzione nel modo di pensare e di agire, che ci sia un reale rinnovamento nella forma mentis del popolo sangiovannese, con la speranza che non gli venga rubata anche l’anima. Quella no, almeno!

Conosco già la reazione a questo mio scritto, la solita, alimentata da qualche “utile idiota”: «Tu cosa fai? È facile criticare, quello che è difficile è il fare!»

Rispondo che chi si è assunto responsabilità politiche, locali, regionali e non solo, ma anche responsabilità per pubblici incarichi con varie nomine, per le quali è pagato profumatamente con denaro pubblico, ha il dovere di adoperarsi, ONESTAMENTE, per il bene comune! Chi deve difendere il lavoro lo difenda, chi deve essere il cane da guardia del potere lo sia! Io, come cittadino, ho il diritto di esprimere, come tutti, le mie idee e le mie sensibilità!

Pietro Giovanni Spadafora