Comune di San Giovanni in Fiore – Ma era proprio necessario promuovere e richiedere l’accesso antimafia?

La Città di San Giovanni in Fiore è sempre stata un laboratorio politico. Negli anni vi sono state contrapposizioni, lotte e scontri politici, a volte anche duri e durissimi, ma sempre nel rispetto degli avversari. San Giovanni in Fiore è un paesone dove ci conosciamo tutti. Tutti sappiamo quanto pesano tutti, quanto tanti sono legati a referenti politici regionali e nazionali, quante famiglie hanno goduto e godono di agganci politici, quanti godono del clientelismo politico e quanti sono protetti dalla partitocrazia fine a se stessa.

Nel mio piccolo, anzi mio piccolissimo, ho sempre combattuto questa logica. Mi sono fatto anche dei nemici, a scuola, sul lavoro, in paese, ma anche fuori città, quando in alcuni periodi ho dovuto lasciare questa mia comunità.

Dubito che il nostro Comune sia un coacervo di mafiosi, e credo che non lo sia mai stato. Dubito che nel nostro Comune ci possano essere infiltrazioni della criminalità organizzata. Dubito che qualcuno, oggi, nel nostro Comune, possa nascondere delle porcherie in modo consapevole. Dubito che qualcuno possa ingannare la popolazione del nostro Comune, proprio perché è un comune in dissesto finanziario, un comune da ricostruire sotto tutti gli aspetti.

Sono convinto, invece, che nella classe dirigente e politica sangiovannesi vi siano sempre stati, e vi sono tutt’ora, un’incapacità e un’incompetenza amministrative, una miopia politica senza alcun progetto serio, un becero clientelismo politico, e come a tutti i livelli una partitocrazia che è sempre servita agli amici degli amici, ai suoi adepti, ai suoi sodali e a tutti i famigli di ogni genere.

Questo è il mio pensiero, ovviamente, ma saranno gli organi preposti e, ormai interpellati, a fare luce su tutta questa vicenda.

Con questo, inoltre, a scanso di equivoci, e per non dare adito a chi pensa che sia una mia stampella all’attuale Sindaco e alla sua giunta, non significa che assolvo tutto il loro operato politico-amministrativo. Sono stato e sono sempre in prima linea nel criticare e combattere la logica delle promesse, degli annunci, dei proclami e del non realizzare, poi, mai niente. Ribadisco che in questo primo anno di questa nuova Amministrazione nulla è stato fatto, e l’elenco delle cose non fatte è notorio a tutti.

Il punto della questione, adesso, però, è un altro: la promozione e la richiesta d’accesso antimafia al nostro Comune.

Fermo restando che ogni parlamentare della Repubblica ha diritti e prerogative che gli consentono iniziative ispettive, di controllo ecc., fermo restando che chiunque può difendersi e motivare le proprie ragioni di opposizione ai fatti, e fermo restando che ogni cittadino è libero di promuovere iniziative, denunce ecc, e fermo restando che ognuno può esprimere le proprie opinioni, alcune domande e alcuni dubbi mi sorgono spontanei.

Primo: ma era proprio necessario arrivare fino a tanto, cioè fino a richiedere l’accesso antimafia nel nostro Comune? Si sono tentate, prima, tutte le altre strade? Si è tentato di spiegare al Sindaco, alla sua giunta, nonché ai vari RUP, che se vi erano delle irregolarità in alcuni atti, come si dice rilevate e tangibili, e senza alcuna spiegazione né riscontri alcuni, si era poi costretti a determinate iniziative? Si è dato il tempo necessario agli amministratori e RUP sangiovannesi di rispondere nel merito con dati di fatto?

Secondo: qui a San Giovanni in Fiore esiste un Meetup del Movimento 5 Stelle. Meetup che non è mai stato informato né interpellato da parte dei tre cittadini portavoce del M5S, come è avvenuto in altri comuni calabresi, circa la loro volontà e la loro richiesta di accesso antimafia presso il nostro Comune. Avremmo potuto discutere, sollecitare e informare di tale iniziativa l’Amministrazione Comunale con i dovuti avvertimenti. Il Meetup non può esistere solo in campagna elettorale, e poi il Meetup, conoscendo bene la comunità e la gente sangiovannese, forse avrebbe potuto dare consigli diversi per comportamenti ed iniziative diversi.

Terzo: come mai a tale iniziativa non hanno partecipato tutti i cittadini portavoce del M5S calabrese, ma solo tre di loro? Questo è l’altro aspetto un po’ così dove nel M5S ognuno conta uno e va a ruota libera, dove i Meetup, ma solo qui in Calabria, radicati più di tutti nei territori, non contano una beata mazza, e dove alcuni portavoce, più che lavorare di concerto con i Meetup, si appoggiano ad altri canali, uomini e strutture. Con tali comportamenti abbiamo già visto dove siamo arrivati nelle ultime tornate elettorali calabresi. Per il futuro vedremo dove si arriverà!

Adesso tutto è nelle mani degli organi e delle istituzioni preposti.

Spero solo che tutta questa vicenda e questi fatti non siano deleteri per il futuro della nostra comunità sotto tutti i suoi aspetti politici, economici, turistici e sociali, anzi, spero che ci saranno, da parte degli organi competenti, chiarimenti al più presto possibile. San Giovanni in Fiore ha bisogno di tutt’altro!

Non vorrei che alla fine, questa vicenda fosse stata utile solo a trovare spazio e titoloni sui mass media a favore di qualcuno, ma a discapito di un’intera comunità: quella sangiovannese. Non vorrei che alla fine questa vicenda risultasse oltre più che ridicola, anche penosa.

Pietro Giovanni Spadafora

Cittadino sangiovannese nonché attivista del Meetup M5S SGF

Comune di San Giovanni in Fiore – Ma era proprio necessario promuovere e richiedere l’accesso antimafia?ultima modifica: 2016-07-03T18:41:17+02:00da pietrogiovanni1
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