Se malauguratamente il nostro nosocomio, insieme alle altre piccole strutture sanitarie presenti sul nostro territorio, dovesse abbassare le saracinesche, medici, capisala, infermieri, oss, impiegati, tecnici e ausiliari di ogni professione e grado, dovranno essere trasferiti in altre strutture sanitarie, provinciali e regionali, ancora in grado di offrire dei servizi sanitari, dove il personale è altamente carente.
Auspico che ciò, naturalmente, non succeda, e che ci sarà, invece, un’inversione di tendenza verso il potenziamento delle nostre strutture sanitarie. Bisogna anche dire, però, che la tendenza, almeno fino ad oggi, viste e considerate le politiche sanitarie regionali, commissariali e nazionali, insieme ai tagli presenti e futuri, è quella di andare verso una chiusura totale con tutte le brutte, cattive e, soprattutto, dannose conseguenze, sia per gli utenti della sanità che per gli stessi operatori sangiovannesi.
Tutto ciò, purtroppo, ha già scatenato delle vibranti proteste e piccole guerre intestine tra gli operatori. Chi qualche tempo fa pensava di essere intoccabile, oggi scopre che è diventato vulnerabile. Per evitare trasferimenti ognuno ricorre ai propri poteri, ai propri amici, ai propri protettori e referenti politici, e naturalmente prevarrà chi è più agganciato, chi ha il politico più potente e chi ha le amicizie e raccomandazioni più forti. Ma ciò potrà avvenire solo fino a un certo punto. Sì, perché se crollerà il palazzo della sanità locale, non ce ne sarà per nessuno.
Va anche rammentato che tutta questa situazione è frutto della solita e vecchia politica, di questo sistema partitocratico, della cultura di quella politica che deve essere strumento per i propri privilegi, per i propri interessi e le proprie prebende, e non, invece, per una cultura politica che sia a servizio del bene comune, del territorio, del popolo, della comunità. Naturalmente la responsabilità, pro quota, di tutta questa situazione è anche frutto di tutti quegli adepti, sodali, affiliati e famigli della solita partitocrazia, pensando che, sguazzando nel sistema, avrebbero goduto e arraffato eternamente per loro stessi e le loro famiglie.
Spero che non sarà il caso di dire che chi è causa del proprio mal pianga se stesso, ma questo, ahimè, è un rischio reale e concreto.
Pietro Giovanni Spadafora