È la corruzione la peggiore malattia della nostra Italia.

31416908_2000726556625230_1336665445389828096_n[1]“Rispettare e garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla corruzione è una delle priorità assolute. La corruzione ha raggiunto un livello ormai non più accettabile”.

Ricordo questo passaggio, per me il più importante, nel discorso di insediamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2015.

La corruzione infatti, è la peggiore malattia della nostra società.

Spesso e volentieri noi cittadini ci indigniamo per i costi del Quirinale e del Parlamento; ci indigniamo per i costi degli alti stipendi dei parlamentari, per i costi delle auto blu, per i costi dei manager pubblici e per i costi dei privilegi di cui godono nel campo dei trasporti gli amministratori pubblici, ma quasi mai, come contribuenti, ci indigniamo per la corruzione e per tutto quello che ci costa.

Ho sempre pensato, in fondo, che gli amministratori pubblici debbano essere pagati bene, anche per sottrarli alle tentazioni. Ma proprio per questo se sgarrano, se rubano, ci vogliono pene certe.

Altrimenti, come dice Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, il rischio è talmente aleatorio che vale la candela della possibilità di arricchimenti enormi.

Certamente le pensioni d’oro, gli alti stipendi, le auto blu, irritano i cittadini, per la loro evidenza, ma sono una bazzecola rispetto a quanto ci costa la corruzione, i cui danni sono più sotterranei e meno visibili, ma ben più devastanti.

Se oggi l’enorme debito pubblico che abbiamo ci mette in difficoltà per la crescita economica, e ci mette in difficoltà soprattutto nei rapporti con l’Europa, non è certo per il costo delle auto blu, ma a causa dei costi della corruzione che contribuiscono notevolmente ad aumentare il debito pubblico.

(Secondo il report del 2017 di Transparency International , l’Italia è il terzo Paese più corrotto in Europa. Il nostro Paese si trova al 66esimo posto su 176, ma il dato più allarmante è che in Europa solo Grecia e Bulgaria fanno peggio).

È stato calcolato che la corruzione della prima Tangentopoli ci è costata la bellezza di 630 miliardi delle vecchie lire. Il costo della corruzione degli ultimi quasi 25 anni che corrono dal 1994 ad oggi, non è stato ancora calcolato.

Ma il danno non è solo economico. Ancora più grave è quello sociale, ma, soprattutto, quello morale.

La corruzione della classe dirigente, discendendo giù per i rami, è diventata, ormai, un’epidemia che coinvolge l’intera popolazione.

Se l’esempio che viene dall’alto è questo, potrebbe dire una persona normale, perché proprio io dovrei essere l’unico cretino? E questo rompe la fiducia fra di noi e, con essa, quel senso della comunità cui giustamente, quanto illusoriamente, il Presidente della Repubblica si richiamò nel suo discorso di insediamento.

Che senso della comunità posso avere quando non so mai se chi mi sta di fronte è una persona perbene o un mascalzone, o un furbacchione?

Si, perché, oggi, le Istituzioni, quelle che, secondo il Presidente Mattarella, dovremmo rispettare, sono piene di mascalzoni e furbacchioni, e molti di essi vengono addirittura premiati.

È l’apoteosi delle mascalzonate e della furbizia, due dei mali endemici, insieme alla retorica, di questa nostra povera Italia. E non ci potrà mai essere di consolazione il fatto che anche il più furbo dei furbi alla fine trova uno più furbo di lui, che lo gabba, che lo frega, che lo beffa.

Perché la sostanza, alla fine, non cambia. Anzi peggiora.

Pietro Giovanni Spadafora

È la corruzione la peggiore malattia della nostra Italia.ultima modifica: 2018-04-28T02:45:07+02:00da pietrogiovanni1
Reposta per primo quest’articolo