San Giovanni in Fiore – Un’idea… o un’utopia?

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Empowerment a San Giovanni in Fiore: a quando una convocazione degli stati generali?

Vanno bene le sagre, le luminarie natalizie, i Natali esagerati, i mercatini, gli incontri su diverse tematiche, convegni, le autocelebrazioni e cose del genere. Ma senza polemiche, tutto ciò non basta. Non basta più! Non porta ad alcun miglioramento concreto della nostra comunità.

Ferme restando le sensibilità politiche di ognuno di noi, non possiamo più permetterci di essere, oggi, e per il futuro, una comunità divisa! “Divide et impera”.

Purtroppo, soprattutto, anche qui da noi la crisi politica, sociale ed economico-finanziaria ha acuito la vulnerabilità e ha generato un impoverimento materiale e di prospettive della nostra popolazione, pensiamo al fenomeno dello spopolamento, alla sanità inesistente, al doppiopesismo del sindacato, a una stampa locale, a parte qualcuno, che più che stimolare il dibattito sociale e politico, propina esclusivamente le solite minestre riscaldate, abdicando, pertanto, a quel ruolo di cane da guardia del potere, diventando, come dice Travaglio, il cane da compagnia o da riporto. Pensiamo al fenomeno dei giovani che scappano, alle nuove povertà, alle difficili condizioni di tante famiglie e donne.

Non solo, la crisi ha anche determinato importanti conseguenze sul piano culturale e sociale, generando un complessivo indebolimento dei legami sociali e delle reti di mutuo aiuto. Lo scontro politico, culturale e sociale, qui da noi, è quotidiano. Siamo perennemente in campagna elettorale, perennemente in una contrapposizione strumentale, perennemente in competizione. Invece, finita la campagna elettorale e determinato il vincitore, dovremmo ritornare ad essere una comunità.

Il nostro contesto sociale è attraversato da situazioni di fragilità, isolamento e povertà economica e relazionale che non riguardano più solo alcune sacche della comunità, ma che attraversano tutte le fasce della popolazione, persone e famiglie non abituate ad interloquire più.

Da qui la necessità dell’empowerment.

Che cos’è l’empowerment?

È un concetto che definisce un processo.

Per empowerment si intende un processo dell’azione sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenza sulle proprie vite, al fine di cambiare il proprio ambiente sociale e politico per migliorare l’equità e la qualità di vita (Marc A Zimmerman, Professor of Public Health, University of Michigan).

Si distinguono tre tipi di empowerment:

INDIVIDUALE: processo attraverso il quale gli individui acquisiscono competenze, accrescono la capacità di controllare attivamente la propria vita e sviluppano la consapevolezza critica del loro ambiente sociale, politico e culturale;

ORGANIZZATIVO: processo attraverso il quale individui appartenenti ad un gruppo sono coinvolti attivamente, si sentono responsabili di ciò che accade ed esercitano un’influenza sui rappresentanti eletti e sui servizi erogati;

DI COMUNITÀ: processo attraverso il quale individui appartenenti ad una comunità, ovvero i cittadini, si attivano nei confronti delle strutture socio-politiche e sviluppano la capacità di incidere sulle trasformazioni sociali.

C’è il bisogno di suscitare e destare l’interesse per progetti di Percorsi di Cittadinanza per far conoscere e diffondere le modalità operative dell’empowerment individuale e organizzativo in modo da sviluppare l’empowerment di comunità, attraverso la diffusione di buone pratiche.

Il concetto di empowerment è applicato in molti ambiti, come la politica, la psicologia, le aziende e, sempre più spesso, legato alla salute.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia e di infermità”. Salute dunque come “stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”.

Essere in salute non è quindi il semplice prodotto di una organizzazione sanitaria efficiente, ma il risultato di una serie di fattori di tipo sociale, ambientale, economico e genetico. La salute da “stato” diventa così “processo”, del quale l’individuo e la comunità sono attori: è infatti attraverso il rafforzamento delle loro capacità e competenze che possono aumentare il controllo sulla propria salute e migliorarla, divenendo cioè “empowered”.

L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha più volte affermato che l’azione di comunità e l’empowerment sono pre-requisiti per la salute.

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P.S. – È chiaro che il ruolo di playmaker, rispetto all’empowerment, spetta, a prescindere dal colore politico, all’Amministrazione Comunale. Essa, essenzialmente, dovrebbe svolgere il compito di guidare la fase offensiva e di rilancio di questa nostra comunità.

San Giovanni in Fiore – Un’idea… o un’utopia?ultima modifica: 2018-11-27T23:18:56+01:00da pietrogiovanni1
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