SAN GIOVANNI IN FIORE – In agguato il trasformismo politico.

L'immagine può contenere: cielo, spazio all'aperto e naturaDi Pietro Giovanni Spadafora

In questo periodo, non solo a livello regionale, ma soprattutto a livello locale, la cosa tragica è che molti esponenti della vecchia partitocrazia, tendono sempre più al comico e al “grottesco”. Improvvisamente spuntano, un giorno sì e l’altro pure, fuori dei comici. Ve n’è una fonte inesauribile pur se involontaria.

Comici che credono ancora alle piccole cricche, alle vecchie e nuove consorterie politiche.

In tanti ragionano con la vecchia “forma mentis” politica. Continuano a pensare la politica sulla base del trasformismo, del riciclaggio e del rinverginarsi.

Tanti esponenti e adepti della vecchia politica stanno insieme non perché abbiano un’idea, un progetto politico o un minimo di programma per la comunità. No, stanno insieme, ed è evidente, pensando di poter racimolare, ancora un domani, un qualcosa per potersi avvantaggiare personalmente, un qualcosa per il cosiddetto proprio “particulare”.

Questa gente, continuando con le vecchie logiche politiche, non è nemmeno sfiorata dalla paura del ridicolo. Come se gli altri, i cittadini, i giovani, avessero l’anello al naso. Parla, ancora, di rilanciare la bella politica.

Queste vecchie combriccole politiche non hanno mai realizzato alcunché per la comunità e per il bene comune sangiovannesi. Sono una mescolanza di vecchi figuri che non hanno ancora capito che ormai a mettere in dubbio il vecchio modo di fare politica sono in tanti. Ormai il ribollimento d’animo si estende ovunque nella comunità sangiovannese, coinvolge cittadini di qualsiasi credo politico, di qualsiasi ceto, di qualsiasi età, di qualsiasi professione e mestiere.

La maggior parte dei sangiovannesi, dai e ridai, ha capito, oggi, che il primo centro del malaffare, a discapito della comunità e del bene comune, sono proprio le camarrille politiche.

Questo da un lato. Dall’altro lato, sempre oggi, improvvisamente, e quasi di colpo, altre vecchie cricche politiche si mettono a sparare palle quadre contro la partitocrazia, contro il regime politico locale morente. La critica alla partitocrazia e alla vecchia politica, vecchia politica a cui queste combriccole hanno sempre appartenuto e che hanno sostenuto, diventa un “leit motiv”.

Per quale motivo? Il perché è evidente: tutti hanno capito che siamo agli ultimi giorni di Saigon, che il vecchio sistema politico sta finendo, che il vecchio modo di fare politica è agli ultimi sgoccioli, ed è impensabile che il paese di San Giovanni in Fiore, insieme alla vecchia nomenclatura locale, ne rimanga fuori.

Molti topi della vecchia politica e partitocrazia, stanno abbandonando quindi la nave che affonda. Non posso però fare a meno di evidenziare che quei topi che stanno iniziando a lasciare la nave, con così alti squittii di critica, sono gli stessi che, contribuendo a corroderla, hanno contribuito al naufragio, in tutti questi anni, della comunità sangiovannese.

Dico queste cose perché vedo già profilarsi, molto chiaramente, una linea gattopardesca, per cui tanti complici di ieri diventano improvvisamente gli oppositori di oggi per essere, con le loro pie illusioni, sindaci e governanti di domani.

No, cari amici, il popolo sangiovannese non si farà più raggirare per l’ennesima volta. Ha già fatto abbastanza esperienza di finti rivoluzionari e di finti amministratori per il cambiamento, di finta opposizione perché tutto potesse rimanere come prima.

Il popolo sangiovannese è diventato adulto, ormai. Conosce bene la storia della politica locale e del collaudato trasformismo di tanti politicanti della nostra comunità.

Cari amici delle varie cricche, combriccole e camarrille politiche, come critici e contestatori potete anche essere utili, e graditi, ma non siete più credibili.

Avete solo un futuro: starvene tranquillamente a casa. E già questo, per voi, è oro colato!

SAN GIOVANNI IN FIORE – In agguato il trasformismo politico.ultima modifica: 2018-12-27T15:05:38+01:00da pietrogiovanni1
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