San Giovanni in Fiore – Politica: lo spettacolo e le barzellette.

L'immagine può contenere: cielo, nuvola e spazio all'apertoSENTITI E CONSIDERATI ALCUNI NOMI CHE CIRCOLANO COME CANDIDATI A SINDACO, MA ANCHE COME CANDIDATI NELLE VARIE LISTE, LE SPERANZE CHE LA NOSTRA COMUNITÀ POSSA RIPRENDERSI SONO RIDOTTE AL LUMICINO.

SPERIAMO BENE!

Charles Bukowski scriveva che la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.

Ed è vero! Sempre più attuale!

Guardiamoci intorno!

Tra saltimbanco, puffi, energumeni, furetti, gnomi, gridatori, ciarlatani, buffoni, mistificatori, falsatori e vecchi furboni della passata politica sangiovannese, che mai nulla hanno fatto per la comunità sangiovannese, siamo messi proprio male.

Un’assoluta mancanza di serietà e credibilità, ma tanta esagitazione ed esaltazione.

Dove vogliamo andare?

È il caso di dire, oltre a “Povera Calabria”, soprattutto, “Povera San Giovanni in Fiore!” E poveri noi!

Una cosa è certa, per le prossime elezioni amministrative locali ne vedremo delle belle!

Lo SPETTACOLO e il DIVERTIMENTO sono ASSICURATI! E GRATIS!

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CALABRIA – Il caos politico.

L'immagine può contenere: pianta e spazio all'apertoMai come oggi vi è un’accentuata spaccatura tra le varie forze politiche.

Chi per un motivo, chi per un altro, le spaccature dei partiti, dei movimenti e delle coalizioni sono quasi irreversibili.

Manifestazione evidente di uno stato patologico della politica calabrese e dei suoi rappresentanti.

La mediocrità la fa da padrona.

La classe politica calabrese, vecchia o nuova che sia, è talmente infarcita di mediocrità da far scappare le migliori professionalità e competenze ove decidessero di dare una mano a questa tormentata terra.

È grottesco: si creano sempre nuovi modi per celebrare la mediocrità.

Che Dio ce la mandi buona!

SGF IN PIAZZA

SGF – EMOZIONANTI RIFLESSIONI DI UNA NOSTRA DOCENTE CONCITTADINA!

L'immagine può contenere: spazio al chiuso DUM DOCEO DISCO

Sono tre settimane che è iniziato il nuovo anno scolastico, il 27° per me come docente a tempo indeterminato, ma il 31° per il servizio prestato prima, e, visto che i ragazzi, l’altro ieri, ieri, oggi, non erano presenti per protesta, per rivendicare il loro giusto diritto allo studio, messo in forse dalla mancanza dei mezzi di trasporto locali, necessari, vista la collocazione degli istituti superiori fuori dal centro abitato, sono stata stimolata dall’aula vuota a fare alcune riflessioni.

Ogni anno, da ben 26 anni appunto, io mi sono trovata sempre una sola classe nuova, raramente due, a partire dal primo anno del triennio, formata da ragazzi che io avevo, comunque, avuto modo di conoscere, dal momento che l’ambiente, al Liceo Classico, è piccolo e, pur non essendo miei alunni, li incontravo ogni giorno.

Quest’anno, per la prima volta, mi sono trovata davanti 65 (sessantacinque!) ragazzi delle prime classi, una del Liceo Classico e due del Liceo delle Scienze Umane, provenienti dalle scuole medie di San Giovanni in Fiore e dei paesi limitrofi, di molti dei quali, ancora, non ho memorizzato nomi né volti!

Sto vivendo un’esperienza nuova, che, vi sembrerà strano, dopo 31 anni, mi sta facendo imparare molto!

Attraverso i loro volti, disorientati in alcuni momenti, leggo le loro aspettative, le loro speranze, i loro desideri, le loro curiosità e ciò mi spinge ad impegnarmi ancor di più per dare loro l’opportunità di costruirsi una coscienza pensante ed autonoma per potersi muovere con determinazione e competenza in questa nostra società, intricata e piena di ostacoli più di una fitta foresta in cui ci si perde facilmente se non si tiene ben presente il punto da cui si è entrati, magari avvalendosi del prezioso filo di Arianna, rappresentato dalla loro voglia di sapere.

A noi adulti e docenti il compito di infondere in essi la giusta fiducia nelle loro capacità, non senza lottare per cancellare soprusi e ingiustizie, consentendo loro di farsi strada con competenza e determinazione così da poter, noi, essere orgogliosi di aver contribuito a formare menti pensanti.

Mai come adesso vale la massima “DUM DOCEO DISCO” (MENTRE INSEGNO, IMPARO).

Maria Gabriella Militerno

RISPARMIO TAGLIO PARLAMENTARI: una balla megagalattica!

Nessuna descrizione della foto disponibile.Vogliamo fare due semplici conti?

Secondo noi il risparmio sul taglio dei parlamentari è una balla megagalattica.

Se veramente si volesse risparmiare, senza intaccare la rappresentanza di tutti i cittadini e le loro istanze nel Parlamento, si potrebbe fare così:

oggi abbiamo 630 deputati + 315 senatori = 945 parlamentari.
Con il taglio avremo 400 deputati + 200 senatori = 600 parlamentari.

945 – 600 = 345 parlamentari in meno. Chiaro?

Ora diciamo che un parlamentare percepisce più o meno, ma, forse, di più che di meno, 18 mila euro al mese.

18 mila euro al mese x 345 parlamentari in meno = euro 6. 210.000 (seimilioniduecentodiecimila) al mese di risparmio.
6.210.00 x 12 mesi, lasciamo fuori la tredicesima, = euro 74.520.000 (settantaquattromilionicinquecentoventimila) di risparmio in un anno.

74.520.000 x 5 anni di legislatura = 372.600.000 (trecentosettantaduemilioniseicentomila) di risparmio in una legislatura. Chiaro fin qui?

Ora, se invece si abbassassero solo gli stipendi dei parlamentari, dal momento che lavorano solo 3 giorni e mezzo: lunedì, martedì, mercoledì e mezza giornata di giovedì, pigiando solo un bottone a seconda dei dettami delle proprie forze politiche, diremmo che percepire, avendo già tutto gratis per trasporto, alloggi, colazione, pranzo, cena, cinema, musei ecc, 6 mila euro al mese, secondo noi, sarebbero più che sufficienti, o no? Chiaro?

Ora cosi facendo, su ogni parlamentare si risparmierebbero 12 mila euro: 18.000 – 6.000 = 12.000 (dodicimila). Chiaro?

Rimanendo, invece, tutti i 945 parlamentari, e rimanendo la rappresentanza dei cittadini intatta in Parlamento, abbassando solo i loro stipendi si avrebbe un risparmio maggiore.

Facciamo i conti:

945 x 12.000, risparmio per ogni parlamentare, = euro 11.340.000 (undicimilionitrecentoquarantamila) al mese.
11.340.000 x 12 mesi, tralasciamo sempre la tredicesima, = 136.080.000 (centotrentaseimilionizerottantamila) di risparmio in un anno.

136.080.000 x 5 anni di legislatura = euro 680.400.000 (seicentottantamilioniquattrocentomila) di risparmio a legislatura. Chiaro?

RIEPILOGO DIFFERENZA:

680.400.000 euro di risparmio tagliando solo lo stipendio dei parlamentari e lasciando intatta la rappresentanza dei cittadini, meno 372.600.000 euro di risparmio tagliando, oggi, il numero dei parlamentari e diminuendo la rappresentanza dei cittadini, insieme alla democrazia, abbiamo una differenza di
307. 800.000 (trecentosettemilioniottocentomila) euro di risparmio in più senza tagliare i parlamentari e la rappresentanza dei cittadini.

È, o non è, una balla, che tagliando i parlamentari si risparmia?

Se si volesse risparmiare, se ci fosse veramente la volontà di fare le cose per bene, come abbiamo dimostrato noi, lo si potrebbe fare senza diminuire la democrazia e i diritti dei cittadini.

SGF IN PPIAZZA

CALABRIA – Sanità: che confusione!

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio al chiusoFerma restando la carenza cronica di personale, insieme a tutte le altre criticità, nella sanità calabrese, se non si assume significa che gli addetti al lavoro sono dei dementi, se invece si delibera l’assunzione di 429 dipendenti a tempo indeterminato ciò non serve a nulla.

Fateci capire, è, o non è, un fatto positivo, assumere 429 dipendenti di ogni profilo e categoria a partire da medici e finire agli ausiliari, nella sanità calabrese?

O dobbiamo pensare che non sia il momento giusto né l’occasione propizia per qualcuno o per il conto di qualcun altro?

Bisogna smetterla di strumentalizzare la sanità e il diritto dei cittadini alla salute per fini personali e politici!

BASTA CONFUSIONE! E si lavori PER MIGLIORARE, ulteriormente, la sanità calabrese!

SGF IN PIAZZA

SGF – Politica: “Les Cahiers de doléances” dei sangiovannesi.

L'immagine può contenere: spazio all'apertoParafrasando Charles Bukowski si può dire che siamo tutti così bravi, siamo tutti così intelligenti, siamo tutti così giusti, siamo tutti grandi denunciatori eppure là fuori il mondo è ancora pieno di tanta gente sporca e cattiva.

Il cittadino sangiovannese, politicamente parlando, generalmente è molto bravo a criticare, poco bravo a proporre, poco coraggioso a metterci la faccia e molto propenso a urlare. Non gli va mai bene niente, ma nemmeno mai propone soluzioni alle criticità che incombono sulla nostra comunità. Insomma parlare è un’arte facile. Ed è vero!

C’è chi lo fa scrivendo, chi parlando, chi pubblicando video e chi usando i social.

I criticoni oltre ad essere i cittadini comuni, sono i cosiddetti mass media locali, singoli giornalisti, qualche professionista, qualche imprenditore e tanti adepti, del passato e del presente, delle varie forze politiche.

Spesso e volentieri lo fanno da ignoranti, ma anche da persone preparate, da criticoni costruttivi, ma anche, spesso e volentieri, lo fanno semplicemente per apparire, essendo persone dedite al culto esclusivo e sterile di sé o della propria personalità.

Queste ultime persone, a causa del loro innato narcisismo, come dichiarava Leo Longanesi, giornalista e scrittore, sul forte narcisismo di Curzio Malaparte suo collega, a un matrimonio vorrebbero essere la sposa, a un funerale il morto.

Ora è chiaro che le critiche al nostro sistema politico e amministrativo locali ci stanno tutte, ma, è pur vero che alle critiche dovrebbero far seguito almeno alcune proposte. Ma così non è! Il più delle volte si critica cosi, in modo sterile, tanto per mettere in evidenza che si è bravi a criticare.

È prassi comune che la nostra tendenza a criticare si estenda senza misura e che trasformiamo la critica in una forma di opposizione e di rifiuto nei confronti di tutto quello che non ci piace.

Qualsiasi critica dovrebbe essere, invece, formulata responsabilmente attraverso la riflessione, considerando le implicazioni che potrebbe avere; il rispetto che dobbiamo alle persone si manifesta proteggendo il loro buon nome e la loro reputazione, oltre che perseguendo il miglioramento individuale. In questo modo agiremmo con giustizia, e tutte le nostre azioni diventerebbero atteggiamento di servizio e interesse nei confronti del prossimo.

Non vogliamo difendere nessuno, ma, spesso e volentieri, tante delle critiche formulate a una amministrazione e al suo sindaco sono fuori luogo, perché il più delle volte, non sappiamo se volutamente o ignorantemente, vengono fatte senza alcuna cognizione di causa.

Oggi, nel nostro sistema politico-istituzionale, in particolare al Sud, un sindaco ha pochi mezzi e tante responsabilità.

Un sindaco è avamposto delle istituzioni. I cittadini, soprattutto nei comuni, cercano risposte alle loro domande vivendo in una società in crisi e piena di conflitti sociali.

Un sindaco è sempre chiamato in prima fila per ogni emergenza sul territorio nelle materie più disparate, spesso senza avere mezzi per affrontarle.

Un sindaco è responsabile quando arrivano i messaggi della Protezione Civile per le allerte meteo. Ha, ogni mese, decine di piccole discariche da bonificare per il comportamento incivile di tanti cittadini che sottraggono fondi al bilancio del comune.

Spesso e volentieri si chiede a un sindaco di agire e prendere decisioni, poi se mette una firma di troppo per un lavoro urgente scatta l’abuso d’ufficio.

Se poi un sindaco non interviene incorre nell’omissione.

Un sindaco è responsabile sulla sicurezza delle scuole, anche quando non ha disponibilità immediata dei soldi stanziati per esse e che passano attraverso altri percorsi amministrativi.

Un sindaco ha responsabilità su minori, anziani, persone da sottoporre a tutela.

Un sindaco, sebbene, oggi, non abbia alcuna competenza in materia sanitaria, viene chiamato in prima linea se i cosiddetti LEA, in una comunità, non sono sufficienti o non esistono.

Per quanto riguarda la macchina amministrativa un sindaco può assumere solo con il contagocce nonostante gli uffici siano quasi sempre in carenza di organico, e ci fermiamo qui.

Oggi non basta solo criticare, lamentarsi, ma è necessario agire.

Su, fatevi avanti! Immaginate di diventare sindaco della vostra città, primo baluardo civico ed istituzionale di una comunità che voglia risorgere, sareste capaci di non attirarvi alcuna critica?

Provare per credere!

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