CORONAVIRUS E SANITÀ CALABRIA: parlare è facile, operare è un’altra cosa!

L'immagine può contenere: una o più personeL’idea, limitatamente a questo periodo di emergenza, non sarebbe male. Dopo, la sanità non potrà più essere come lo è stata fino ad ora.

Di Meetup San GIovanni in Fiore in MoVimento

Perché molti operatori sanitari, medici, infermieri, oss, ausiliari e personale vario, stanno scappando dagli ospedali pubblici e cliniche private calabresi e non solo?

E perché, basterebbe, possibilmente, farsi un giro negli ospedali per capire che questa è la realtà ed è inutile dire che in tanti accettano, tanti altri operatori sanitari che vengono chiamati e richiamati rifiutano e non ne vogliono sapere di lavorare per la nostra nota sanità calabrese in tale periodo di emergenza?

Non ci sono omaggi, ossequi ed elogi che tengano: eroi, bravi, siete la nostra salvezza, siete dei guerrieri, siete dei grandi ecc. ecc.!

La verità e la realtà sono che queste persone, vista e considerata la carenza di formazione, strumenti, specialisti e personale adeguato che caratterizzano le nostre strutture sanitarie calabresi, hanno le medesime paure di ognuno di noi, e ognuno cerca di proteggersi e proteggere le loro famiglie, com’è giusto che sia!

È ovvio che poi il fuggi fuggi sia quotidiano!

Fondamentali per la tutela della salute degli operatori sanitari dovrebbero essere la disponibilità e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali, adeguati a gestire l’emergenza, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

Con protezioni non a norma e insufficienti si mette a rischio non solo la stessa salute del personale sanitario, ma anche quella della famiglia degli altri lavoratori e dell’utenza di tanti reparti che entra in contatto con detto personale.

Inaccettabile, quindi, è la distribuzione di mascherine certamente non a norma e non in grado di bloccare il passaggio di un virus così potente e micidiale qual è il COVID-19.

Forse, considerato il fatto che molte altre attività ospedaliere in altri reparti ed ambulatori vari sono state soppresse, e considerato il fatto che tanto personale ha diminuito la mole di lavoro tranne per le urgenze, per le note disposizioni di legge, e non tutto il personale è impiegato per le urgenze, sarebbe il caso di razionalizzare il lavoro, in questo momento, per un periodo adeguato, di tale personale.

Sarebbe il caso di far lavorare, per tale EMERGENZA, solo personale specializzato!

Forse sarebbe il caso di mandare tale personale in congedo forzato, per un periodo congruo, di farlo “restare a casa” per questa emergenza, magari con una decurtazione adeguata della remunerazione.

Anche perché, prevedendo le disposizioni governative meno assembramento e affollamenti nei vari luoghi pubblici e privati, così facendo ci sarebbero contemporaneamente un aiuto economico e una minore concentrazione di persone nelle varie strutture sanitarie operative, e quindi meno rischio di contagi.

Speriamo che le pubbliche istituzioni governative e regionali, in particolar modo del Sud e della Calabria, si rendano conto e prendano dei provvedimenti!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

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CORONAVIRUS E SANITÀ CALABRIA: parlare è facile, operare è un’altra cosa!ultima modifica: 2020-03-21T19:07:34+01:00da pietrogiovanni1
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