EMERGENZA CORONAVIRUS

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La Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, dice che gli anziani devono rimanere a casa per essere protetti più a lungo, almeno fino a dicembre prossimo, in quanto il vaccino non arriverà entro quest’anno, e perché sono soggetti deboli e a rischio, ancora di più se hanno patologie pregresse.

E poi: “È una questione di vita o di morte”.

D’accordissimo, però alcune domande ci sorgono spontanee!

Che si fa per quegli anziani che ancora lavorano grazie alla truffa dell’aspettativa di vita e alla legge Fornero-Monti?

E poi a che età si è considerati anziani?

E le donne anziane lavoratrici?

E tutti gli operatori e le operatrici sanitari anziani che sono costretti a lavorare in questa fase?

Una cosa è certa: dal 1 gennaio 2020 scorso, sempre grazie alla truffa dell’aspettativa di vita e alla legge Fornero-Monti, donne e uomini sono costretti a lavorare fino all’età di 67 anni, penalizzando ulteriormente molti giovani.

Se non prima, all’età di 62, 63, 64, 65, 66 o 67 anni, si è o non si è considerati anziani?

Care istituzioni per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici anziani, sindacati, ministri, governo, politici di ogni ordine e grado, deputati e senatori vari, SE CI SIETE BATTETE UN COLPO!

Meetup San Giovanni in Fiore in Movimento

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RIFLESSIONI

Ci sono molti modi per aiutare gli altri, e a volte il modo migliore è aiutarli a riflettere…

Grazie Prof.ssa MILITERNO

BUONA PASQUA A TUTTI VOI CARI AMICI!

L'immagine può contenere: una o più persone e testoDi Maria Gabriella Militerno

Si vis pacem, para bellum. (Se vuoi la pace, prepara la guerra)

È, questa, una sentenza latina che va saputa decodificare. Molti pensano che il senso sia che, per avere la pace, sia necessario fare la guerra.

Niente di più sbagliato!
La locuzione vuol dire che, se vogliamo che la pace trionfi e sia duratura, è necessario che si predisponga, che si prepari, appunto, tutto come se si dovesse affrontare una guerra, perché, così, le difficoltà ad essa connesse si potrebbero affrontare con maggiore efficacia.

E, quando si prepara una guerra, si preparano gli armamenti necessari per fronteggiare ogni tipo di nemico, studiando le strategie finalizzate a riportare meno danni possibili.

Nel momento di emergenza che stiamo vivendo noi in Italia, la “pace” della sentenza latina potrebbe essere metafora di tranquillità di tutti gli italiani, se tutto avesse funzionato perfettamente, mentre “la preparazione della guerra” potrebbe essere metafora di efficienza della Sanità pubblica su tutto il territorio nazionale!

La Lombardia è quella che ha pagato di più in termini di vite umane, prima perché la Sanità pubblica è stata saccheggiata, in tempi non sospetti, da coloro che avrebbero dovuto tutelarla ed implementarla, e poi perché è stata, in un crescendo senza fine, finanziata la Sanità privata non per far fronte ad emergenze come quella che stiamo vivendo, ma per far fronte solo ad interventi programmati in determinati settori della medicina per quei pochi che potessero sostenerne i costi.

Non ci si è, dunque, preparati ad affrontare un nemico tanto invisibile quanto subdolo, il Covid-19, che non sta guardando in faccia nessuno e sta mettendo in ginocchio l’umanità intera, perché la sua devastazione è globale!

A questa sentenza può associarsene un’altra evangelica “estote parati” (state pronti, siate preparati), perché solo preparandosi agli eventi si è in grado di arginarne il più possibile le conseguenze nefaste.

Anche Dante esprime un concetto simile con una metafora dicendo che “saetta previsa viene più lenta”, nel senso che se si sa che deve arrivare qualche duro colpo, se si è preparati, quando esso arriva, fa meno male.
Tanti sarebbero gli esempi, ma non voglio tediarvi ulteriormente.

Voglio solo aggiungere che in tutta questa tempesta la nave Italia è guidata da un valido nocchiero, Giuseppe Conte, che, fedele ad un’altra sentenza Latina, Salus populi suprema lex esto (la legge suprema sia la salvezza di un popolo) si sta impegnando con tutte le sue forze per salvare la nave con tutto l’equipaggio e noi passeggeri.
E noi dovremo aiutarlo in questa missione restando senza esitare a casa.

E, dopo tutto, “paremus bellum!” (prepariamo la guerra!), ovvero, potenziamo la Sanità pubblica su tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud, dalla città più grande al borgo più piccolo, così da poter “habere pacem” (avere la pace), ossia cure mediche tempestive e garantite per TUTTI!
Buona Pasqua a tutti!

Maria Gabriella Militerno

#iorestoacasa

CORONAVIRUS: “folgorati sulla via di Damasco”.

L'immagine può contenere: una o più persone e persone seduteQuanta religiosità, quanto buonismo, quanta disponibilità, quanti buoni propositi, quanto altruismo, quanta umanità, quanta solidarietà, quanti buoni sentimenti, quanti buoni intenti, quanta magnanimità e quanto tanto altro!

Possibile che ad un tratto tutta l’arroganza, l’ingordigia, l’egoismo, l’arraffare, il “particulare”, l’egocentrismo, l’individualismo, l’arrivismo, il carrierismo e chi più ne ha più ne metta, politicamente parlando, siano spariti dall’animo dei sangiovannesi, dei calabresi, degli italiani e non solo?

Possibile che tutto ad un tratto, non certo gli antichi insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo, sia stato un virus a farci cambiare idea?

Sinceramente ho qualche dubbio!

Per carità, le conversioni sono sempre avvenute, ci sono e ci saranno.

Detto questo si fa un gran parlare, di questi tempi di coronavirus, in giro, sui social, sui mass media, sulla carta stampata, in politica, nella società, del bisogno di recuperare i tanti valori cristiani. Fatto positivo! Solo che poi non si specifica mai di quali valori cristiani si tratti, di quali valori cristiani ci sia bisogno, quali valori cristiani vadano praticati.

Sono convinto, pertanto, che non ci sia una vera e autentica riscoperta dei principi e della dimensione di tutto quello che viene considerato sacro. Di quella dimensione del sacro venuta meno in tutti i cosiddetti Paesi occidentali.

Occidente e Paesi ricchi dove il Nostro Signore Gesù Cristo è già stato assassinato dal razionalismo, dal meccanicismo, dalla finanza e dal materialismo dell’Illuminismo che hanno preso, per la gola, le nostre opulenti società.

Politici, ex politici, pensionati d’oro, imprenditori, giornalisti, intellettuali, sindacalisti, amministratori e professionisti di ogni ordine e grado hanno ricominciato a predicare bene, razzolando sempre male. Anche in questo tempo di emergenza mondiale. Un’ipocrisia universale!

Pare stia avanzando una sorta di nuovo cristianesimo da Crociata, una sorta di obbrobriosa, ripugnante, deforme e orrenda religiosità senza il Nostro Signore Gesù Cristo in funzione tutta politica.

Si dimentica che San Francesco, figlio di un ricco mercante, predicava, oltre all’armonia con la natura, la povertà;

si dimentica che il Signore è entrato nel Tempio scacciando a frustrate i mercanti pronunciando questi terribili ammonimenti: “Voi fate della casa di Dio una spelonca di ladri e di bari”;

si dimentica che Nostro Signore ha detto: “Non si vive di solo pane”, badate bene, lo ha detto in tempi di fame e carestie;

si dimentica che Cristo ha detto: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco varchi le soglie del Paradiso”.

Ed infine, cosa molto più recente, si tralascia deliberatamente di riportare persino quello che ha scritto un Papa, Capo della Chiesa, Joseph Ratzinger, quand’era ancora cardinale: “ Il progresso non ha partorito un uomo migliore, una società migliore e comincia a essere una minaccia per il genere umano”.

È chiaro che i suddetti principi, di Cristo, di San Francesco, di Ratzinger, una sorta di pauperismo, vanno contro il nostro modello di società, contro il mercato, contro la finanza, contro il nostro modello di sviluppo, dove l’individuo, degradato semplicemente a “consumatore” è diventato il terminale ultimo dell’intero processo. E nessuno si permette di mettere in discussione, in modo reale, il cosiddetto manovratore.

Quindi i tanti ipocriti cristiani, in particolare tutti quelli che pontificano, avranno il coraggio di rinunciare, non dico del tutto, ma anche in parte, ai propri orticelli, ai propri privilegi, ai propri vantaggi, ai propri abusi, al superfluo, alle prebende e al loro falso cristianesimo?

E allora, cari politici, ex politici, pensionati d’oro, imprenditori, giornalisti, intellettuali, sindacalisti, amministratori e professionisti di ogni ordine e grado, non serve a nulla, è inutile, è patetico ed ipocrita, cercare di recuperare valori cristiani se non si ha il coraggio di mettere realmente in dubbio, in discussione, il vero nocciolo della questione!

Non sarà certo una semplice spolveratina di cristianesimo generico a far cambiare le cose, né tantomeno servirà a qualcosa, probabilmente, vincere la battaglia contro il COVID-19!

Pietro Giovanni Spadafora