Di Maria Gabriella Militerno
Egregia Presidente Jole Santelli,
chi le scrive è una cittadina sangiovannese che non è direttamente impegnata nella campagna elettorale per l’elezione del Sindaco, ma che è, di contro, molto interessata, perché punta alla tutela di tutto ciò che rientra nella sfera del bene comune.
Stia tranquilla, parlo e scrivo nella lingua della nostra nazione, l’Italia, in modo pressoché corretto, perché si dà il caso che io la insegni addirittura nel Liceo Classico del mio amato paese da ben 28 anni!
Se poi per Lei la conoscenza della lingua italiana è attestata dal mandare a memoria, come si faceva ai tempi della trasmissione orale, alcune espressioni formulari, come fa la sua candidata a Sindaco che, da quando ha iniziato la sua campagna elettorale, non fa che partire “dall’Abbazia e Gioacchino da Fiore”, passando per “la scuola Florens” arrivando “alla perla della Sila, Lorica” dimenticandosi, in questo percorso, di passare per l’Ospedale, mi sa che non siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
Sa perché le dico questo? Perché in questa frammentazione elettorale, c’è un punto che unisce tutta la comunità sangiovannese ed è quello della SANITÀ PUBBLICA e, quindi, quello della riqualificazione del nostro NOSOCOMIO!
La Sua presenza qui, ieri, a San Giovanni in Fiore, a sostegno della sua candidata a Sindaco, potrebbe sortire un effetto contrario a quello da Lei sperato!
Infatti Lei ha parlato di tutto ciò che potrebbe rilanciare San Giovanni in Fiore e dintorni, “la scuola Florens, la scuola orafa, la costruzione di casette che garantiscano 400 posti letto a Lorica (per carità tutte iniziative apprezzabili!), ma, nel momento in cui dal pubblico, fatto solo dei candidati e dei loro affiliati, si è sollevato un grido “l’ospedale, Presidente” Lei o non ha sentito o ha fatto finta di non sentire, lasciando che quel grido restasse “VOX CLAMANTIS IN DESERTO” (Le chiedo scusa se non ho usato l’italiano, ma il Latino!), non rispondendo nulla a questo grido disperato!
Questo della Sanità Pubblica è il trait-d’union di tutte le forze politiche, di sinistra, di centro, di destra (quella autoctona e verace, non quella fatta di semplici spot!), perché ben consapevoli che se perderemo definitivamente quei servizi, per cui ci vengono operate anche le trattenute sugli stipendi con la voce “Addizionale IRPEF Regionale”, anche quelle iniziative di rilancio tanto pubblicizzate da Lei e dalla sua pupilla rischierebbero di morire per il classico effetto domino!
Adesso, ne sono convinta, Lei ritornerà su questo punto spinoso della SANITÀ PUBBLICA e cercherà di colmare il vuoto della mancata considerazione, ma bisognerà vedere se sarà credibile ciò che dirà, non tanto presso i candidati presenti nelle liste a sostegno della Succurro, ma presso la comunità tutta che ha deciso di restare a vivere in questo territorio e che è disposta a difendere i suoi diritti con le unghie e con i denti!
Ciò per farLe capire, cara Presidente, che, vantando San Giovanni in Fiore, personaggi di tutto rispetto (l’Abate Gioacchino da Fiore, il letterato Don Luigi Nicoletti, l’Archeologo ed Epigrafista Gaspare Oliverio e tanti altri, dotati di profonda Cultura e sconfinata dignità!) che le hanno consentito di travalicare i confini territoriali per la grande fama che hanno lasciato di sé, la stessa non può consentire ad ALCUNO di venire qui per poco tempo a sparare a zero nei confronti di gente che vuole solo che i diritti previsti dalla Costituzione trovino applicazione concreta!
Ergo, nel momento in cui dovesse fare ammenda, ritornando sul tema Sanità Pubblica, non farebbe niente di eccezionale, ma dimostrerebbe solo di tutelare i nostri diritti!
È non parlandone affatto che La rende nemica acerrima di questi diritti!
Rifletta attentamente su quanto da me scritto in un italiano, spero, comprensibile e si adoperi per il bene dei Calabresi tutti che Lei, come istituzione, in questo momento, rappresenta, a prescindere da chi sarà eletto Sindaco!
Cordialmente
Maria Gabriella Militerno